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Poveri ma ricchissimi: che cosa succederebbe se vivessimo in un paese dove non si pagano tasse?

Poveri ma ricchissimi resta ancorato a una dimensione macchiettistica e caricaturale che si limita a far ridere (e piangere) dei problemi e della crisi d’identità che ormai da anni stiamo vivendo nel nostro paese, ma lancia comunque alcuni spunti di riflessione

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Fausto Brizzi dirige il sequel di Poveri ma ricchi e ne firma anche la sceneggiatura insieme a Marco Martani e Luca Vecchi: Poveri ma ricchissimi parte da un assunto che rappresenta il vizio (e il male) peggiore degli italiani: che cosa succederebbe se vivessimo in un paese dove non si pagano le tasse?

La famiglia Tucci, Loredana (Lucia Ocone), Danilo (Christian De Sica), i loro figli Tamara e Kevi (Federica Lucaferri e Giulio Bartolomei ) e l’inossidabile Nonna Nicoletta (interpretata dall’altrettanto inossidabile Anna Mazzamauro), vuole aprire una friggitoria nella ridente Torresecca, per vendere gli incomparabili supplì di Loredana. A conti fatti le tasse rosicherebbero più della metà dei guadagni, così trovano un escamotage ‘storico’ per indire un referendum a Torresecca e staccarsi definitivamente dall’Italia. Il referendum viene stravinto dai separatisti che salutano l’Italia al grido di “se semo dati!”, e Torresecca, immaginario paesino del Lazio (che nella realtà è il pittoresco borgo di Ostia Antica), diventa un paradiso fiscale.

Alla famiglia ‘reale’ Tucci, che ora guida Torresecca, si uniscono anche Marcello, il fratello di Loredana (Enrico Brignano) e il suocero di lui, ex galeotto, (Paolo Rossi); e in più si fa viva Valentina, una figlia che Danilo non sapeva di avere (Lodovica Comello); non mancherà un po’ di erotismo trash con Massimo Ciavarro nel ruolo di Rudy, uno scrittore che tenta di sedurre Loredana. Immancabile, come nel primo capitolo, anche il maggiordomo Gustavo (Ubaldo Pantani).

L’armonia della famiglia Tucci viene messa a dura prova non soltanto dalle beghe familiari, ma anche dalla macchina del fango messa in moto dal Presidente del Consiglio (un convincente Diego Cassini), spingendo i dialoghi e le situazioni verso l’estremo a cui tutti noi probabilmente, nessuno escluso, siamo portati a pensare.

Poveri ma ricchissimi resta ancorato a una dimensione macchiettistica e caricaturale che si limita a far ridere (e piangere) dei problemi e della crisi d’identità che ormai da anni stiamo vivendo nel nostro paese, ma lancia comunque alcuni spunti di riflessione, che forse solo la caricatura, spingendo all’eccesso le storture di persone e situazioni, può far cogliere.

  • Anno: 2017
  • Durata: 94'
  • Distribuzione: Warner Bros.
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Fausto Brizzi
  • Data di uscita: 14-December-2017

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