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I Love… Marco Ferreri: un documentario che ripercorre la filmografia anticonvenzionale del geniale regista italiano

A vent'anni dalla sua scomparsa, I Love... Marco Ferreri, diretto da Pierfrancesco Campanella, ripercorre la filmografia del dissacrante e anticonformista regista di film come La grande abbuffata (1973) e Dillinger è morto (1969)

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Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Marco Ferreri, uno dei maestri del cinema italiano. Ma oggi, come allora, il regista rimane un artista ancora molto complesso da decodificare. Il suo cinema provocatorio, dissacrante e grottesco ha affrontato temi assai cari al nostro tempo: l’alienazione, la solitudine e l’incomunicabilità; condizioni che Ferreri ha rappresentato, cercando, tra genio e follia, di raccontare l’uomo e le sue nevrosi. Un regista anticonvenzionale, controcorrente e ingiustamente non abbastanza ricordato. Il documentario di Pierfrancesco Campanella è un attore d’amore verso l’artista e la sua filmografia, ma anche l’occasione per riscoprire, o per la prima volta apprezzare, l’inconfondibile genio di Marco Ferreri.

Nel documentario un immaginario poliziotto privato si trova ad affrontare un enigma irrisolto: chi ha ucciso Marco Ferreri, e perché? La sua indagine passa attraverso la visione degli spezzoni di molti film diretti dal Maestro, ma anche di alcune interviste ad esperti del settore: critici cinematografici e d’arte contemporanea, storici del cinema e operatori culturali, più due attori che hanno lavorato con l’irriverente regista, Michele Placido e Piera Degli Esposti.

Il docufilm di Campanella si pone un quesito molto importante: il cinema di Ferreri è ancora attuale? Non c’è una vera e propria risposta, l’autore di Dillinger è morto guardava al presente, ma nei suoi film raccontava, sopratutto, un’idea di futuro piuttosto cinica: ha messo in scena la normalità e le difficoltà dell’uomo moderno; ha colto nel suo nascere la rivoluzione femminile e la sua definitiva superiorità rispetto al maschio; ha denunciato la società dei consumi – ulteriormente peggiorata dall’avvento della televisione commerciale e dall’omologazione culturale – contro cui ha scagliato le critiche più grandi, mettendo in scena la decadenza della società borghese, passando da opere visionarie a pellicole meno riuscite.

L’immagine di Marco Ferreri che il documentario mette in mostra non è sempre chiara. L’idea è che manchi ancora qualcosa per completare il puzzle. Lasciando parlare le immagini dei suoi film, accompagnate dai commenti degli esperti, la figura del regista rimane troppo imbrigliata dentro i confini delle sue opere. A non emergere è l’uomo prima dell’artista, la mente creativa che ha portato in scena film come La grande abbuffataAffidandosi alle testimonianze di critici, il documentario racconta – in modo piuttosto scolastico – l’arte e la poetica dell’artista, senza mostrare allo spettatore il vero fulcro. Da dove nasce la visione così complessa di Marco Ferreri, ed – per rispondere alla domanda precedente – è possibile apprezzare oggi la sua filmografia dopo 20 anni dalla sua scomparsa?

I Love Marco Ferreri finisce per essere un documentario utile per conoscere per la prima volta l’opera del regista – un atto d’amore celebrativo che trova la sua unica ragione di esistere nella circostanza del ventesimo anniversario della sua morte del regista. Tralasciando la regia poco curata con cui è stato realizzato, difficilmente il film di Campanella riuscirà a instillare un qualche interesse nello spettatore a cui è già nota l’opera di Ferreri.

  • Anno: 2017
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: Cinedea srl
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Pierfrancesco Campanella
  • Data di uscita: 30-November-2017

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