Un film concepito sulla linea orizzontale delle Sette Arti Liberali, la cui pratica ascetica – secondo la fulgida interpretazione dantesca – può portare alla trasmutazione dei Sette Peccati Capitali nelle corrispondenti Virtù Cardinali: The Broken Key, diretto dal regista torinese Louis Nero, all’anagrafe Luigi Bianconi, è ambientato in un futuro non lontano in cui la libertà dell’essere umano è in pericolo. Il mondo è controllato dalla Grande Z, una gigantesca corporazione. La Legge Schuster sull’eco – sostenibilità dei supporti regna sovrana. La carta è un bene raro. Stampare è reato. Sullo sfondo di questa realistica visione del domani, il ricercatore inglese Arthur Adams (Andrea Cocco) viene spinto all’avventura dal padre putativo, il professor Moonlight (Rutger Hauer). La ricerca del frammento mancante di un antico papiro, protetto dalla misteriosa confraternita dei seguaci di Horus, è ostacolata da indecifrabili omicidi legati ai sette peccati capitali. Arthur sarà costretto ad addentrarsi nei meandri di un’impenetrabile e misteriosa metropoli del futuro, specchio della sua anima, per ritrovare il pezzo mancante e salvare l’intera umanità.
The Broken Key vanta un cast di primissimo ordine: Christopher Lambert, Rutger Hauer, William Baldwin, Micheal Madsen, Franco Nero, Kabir Bedi, Maria De Medeiros e la partecipazione straordinaria di Geraldine Chaplin. Ambientato in una Torino del futuro, esoterica e misteriosa, è un viaggio simbolico ed emozionante, pieno di insidie e colpi di scena. Nonostante le innumerevoli immagini mozzafiato e i vari effetti speciali, che possono vagamente assomigliare a film come il recente Blade Runner 2049, Louis Nero realizza un’opera difficile da comprendere, che, a lungo andare, finisce con il disorientare e annoiare lo spettatore. La sceneggiatura poco chiara e i dialoghi non brillanti non aiutano di certo; ci sono interi segmenti privi di spiegazioni, personaggi che spuntano all’improvviso e di cui si fa fatica a capire quale sia l’attinenza con la storia.
La vera protagonista di The Broken Key è Torino, le immagini del film ci mostrano alcuni luoghi simbolo della città come la Mole Antonelliana che ospita il Museo del Cinema, Piazza Castello e altre location situate in Piemonte, la Reggia di Venaria e la Sacra di San Michele. Purtroppo, nonostante le buone premesse, Louis Nero realizza un’opera che è al di sotto delle aspettative. Peccato, perché con un cast stellare e location meravigliose si sarebbe potuto realizzare qualcosa di più. The Broken Key è un film criptico, che avrebbe dovuto e potuto dire qualcosa sull’intera umanità, ma che, a conti fatti, ha preso tutt’altra e discutibile strada.