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L’ultimo volo

“Tutto ha inizio da un incidente. Un aereo, nel 1940 a Tobruk, viene colpito ed abbattuto dalla contraerea italiana. A bordo vi erano il comandante del fronte libico, Cesare Balbo, ed un giornalista del Corriere Padano, Nello Quilici. Un incidente che da subito fu circondato dal mistero. Oggi, a settanta anni di distanza da quell’evento, Folco Quilici presenta un documentario in cui riporta non solo documenti originali, tratti dai cinegiornali dell’epoca e numerose ricerche storiche portate avanti dagli egiziani, ma anche la sua testimonianza personale”.

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Tutto ha inizio da un incidente. Un aereo, nel 1940 a Tobruk, viene colpito ed abbattuto dalla contraerea italiana. A bordo vi erano il comandante del fronte libico, Cesare Balbo, ed un giornalista del Corriere Padano, Nello Quilici. Un incidente che da subito fu circondato dal mistero.

“Questo film è una provocazione agli storici per invitarli ad andare più a fondo nella questione, peraltro legata anche alla nostra entrata in guerra nel 1940”.

Una voce narrante si accompagna alle immagini sbiadite di cinegiornali ed alle foto che ritraggono Cesare Balbo, uno dei personaggi più controversi della seconda Guerra Mondiale.

Basato sulle lettere trovate nel diario di Nello Quilici, padre del regista, il film alterna documenti originali, testimonianze, ricostruzioni e ricerche effettuate in Libia e nella località di Sidi Azeis, dove l’aereo precipitò.

Durante la presentazione de L’ultimo volo, il documentario che cerca di far luce sull’abbattimento di un aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, il regista rivive i suoi ricordi di bambino, racconta della posizione politica del Comandante Balbo, di quanto fosse apprezzato, e del mistero intorno alla sua morte, primo caso clamoroso di “fuoco amico”.

Oggi, a settanta anni di distanza da quell’evento, Folco Quilici presenta un documentario in cui riporta – messi a disposizione dall’Istituto Luce – non solo documenti originali, tratti dai cinegiornali dell’epoca e numerose ricerche storiche portate avanti dagli egiziani, ma anche la sua testimonianza personale: le pagine del diario redatto dal padre che, con Balbo, morì in quell’incidente.

Tutte le ricerche effettuate da quel giorno si sono concentrate sul perché l’aereo fosse stato abbattuto. “Il mio film – racconta Quilici – vuole proporre un altro interrogativo, ancora più importante dal punto di vista storico. Il vero mistero dell’incidente di Balbo non verte  sull’abbattimento di Tobruk, ma sulla rotta intrapresa dal suo aereo quella sera. E perché.”

Dopo anni di ricerche, dalle quali è nato il libro “Tobruk 1940” Quilici porta avanti l’idea secondo la quale, durante quella notte, Balbo avesse in mente di vedere qualcuno di fondamentale importanza e che forse, se fosse successo, le cose sarebbero andate diversamente.

Il documentario sarà trasmesso stasera alle 23,15 su Retequattro, all’interno di un ciclo di appuntamenti dedicato alla “Storia del fascismo”, per la regia dello stesso Quilici.

Martina Bonichi

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