Elysium è un film di fantascienza del 2013 scritto e diretto da Neill Blomkamp, con protagonisti Matt Damon e Jodie Foster, ambientato in un mondo distopico.
La trama di Elysium
Nell’anno 2154 la popolazione umana è divisa in due grandi categorie. Da un lato le persone molto ricche, che vivono in una stazione spaziale incontaminata chiamata Elysium, e dall’altro il resto della gente, costretta a vivere in un pianeta Terra sovrappopolato e in rovina. Delacourt (Jodie Foster), una rigida funzionaria governativa, non si ferma davanti a nulla nel far rispettare le severe leggi anti-immigrazione atte a preservare il lussuoso stile di vita degli abitanti di Elysium. I terrestri, però, tentano di emigrare con ogni mezzo possibile e lo sfortunato Max (Matt Damon), messo alle strette, si impegna a portare a termine una difficile missione, che in caso di successo cambierebbe molte vite e porterebbe la parità tra i due mondi.
La recensione di Taxi Drivers (Martina Calcabrini)
Due mondi diversi, opposti e complementari, dividono inesorabilmente l’Universo come due due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Neill Blomkamp, regista del fortunato District 9, torna dietro la macchina da presa per realizzare Elysium, un dramma fantascientifico e adrenalinico che, citando Upside Down, ipotizza un futuro migliore per la razza umana.
Panoramiche aeree, riprese a strapiombo e vertiginosi movimenti di macchina alimentano i fotogrammi della pellicola, conferendogli un ritmo costante, perenne e centripeto. Il protagonista, uno strepitoso Matt Damon, è il demiurgo incontrastato di ogni azione, il centro propulsore dell’energia cinetica, la preda di una spasmodica caccia all’uomo. Legato ai suoi sogni più che alla sua stessa vita. Max è una sorta di Bruce Banner robotico, impulsivo, testardo ed estremamente determinato a raggiungere i propri scopi. Legato emotivamente ad una donna e a sua figlia, una bambina malata di leucemia in stato terminale, si rivela una vera e propria macchina da guerra. Un vulcano in eruzione, una bomba a orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento.
La fotografia è fredda e distante delle atmosfere terrestri. E trae la propria linfa vitale dalle calde scenografie del passato, mostrate attraverso flashback dalla filigrana spessa e compatta. La fotografia di Trent Opaloch, dunque, si sposa perfettamente con il montaggio frastagliato di Julian Clarke. Ma anche con la solida sceneggiatura e la vigorosa regia di Blomkamp. Elysium, dunque, si rivela ben presto una buona pellicola di genere, un’utopia futuristica e un’allegoria moderna che ricorda agli spettatori la bellezza dell’uguaglianza.