(Tutte le serie complete elecante sono disponibili su Netflix in streaming)
Grazie al binge watching il pubblico può vedersi in pochissime settimane ciò che lo spettatore attendeva da settimane o addirittura da mesi, con l’ansia che lo affliggeva fino alla messa in onda. Si può trovare di tutto, dalle sitcom più seguite come Friends, Freaks and Geeks o How I Met Your Mother, ai drama dal carico adrenalinico come Prison Break o Lost.
Più che creare una lista delle migliori serie complete disponibili su Netflix, una classifica che è sempre dettata dall’opinione e dai gusti di ognuno, l’idea è di segnalare quello che è il racconto distintivo di un determinato genere, grazie allo stile particolare e agli elementi caratteristici che lo rendono unico. Si passerà dalla satira, al thriller, fino a giungere al crime e al giallo, forme estremamente variegate che hanno visto, sin dalla letteratura, la nascita di grandi storie e di personaggi dal carattere estremamente complesso e sfumato.
La lista delle migliori serie tv Netflix da vedere e da non perdere
Drammatico
– Breaking Bad
Una delle serie complete che andrebbe studiata sin dal primo frame, Breaking Bad racconta la precarietà sociale ed economica di un professore di chimica delle scuole superiori, Walter White, al quale viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Non avendo un’assicurazione adeguata a questi generi di interventi, l’uomo, orgoglioso, vuole trovare una soluzione in totale autonomia, escludendo qualsiasi aiuto o sussidio che gli viene offerto dai suoi amici più cari. Le sue competenze in ambito chimico lo spingono a compiere azioni illegali e rischiose, ma se la sua vita (e quella della famiglia) è in gioco, tanto vale provarci. Walter, assieme a un suo vecchio allievo Jesse, inizia a produrre metanfetamina, usando strumenti in dotazione della scuola e un camper che, ormai vicino al giallo sporco, sente anch’esso il passare degli anni.
Senza aggiungere ulteriori elementi della storia, questa serie è importante per due ragioni: lo sviluppo narrativo e la capacità descrittiva di ciascun personaggio. Breaking Bad scorre in maniera continua su diversi binari, senza brusche interruzioni o strattoni ma cambiando direzione solamente in relazione alle azioni dei protagonisti. La plausibiltà della storia ci mette nelle condizioni degli interpreti, che si trovano sia in condizioni di instabilità emotiva, sia in una situazione di insostenibilità economica. Come fare a provvedere ai bisogni individuali e della famiglia quando lo Stato non è in grado di garantire le cure necessarie per poter sopravvivere? Più che a una condanna, lo spettatore prova una certa empatia verso Walter, interpretato da Bryan Cranston, comprendendo le sue azioni dettate dall’emotivi tanto è ma che, con il tempo, si dimostreranno sempre più lucide e razionali.
Non esistono buoni e cattivi in Breaking Bad, perché sono tutti nella stessa barca, sofferenti, pieni di problemi da risolvere e di segreti da nascondere, e l’unico modo per salvarsi è continuare a remare e sperare che le proprie azioni portino i frutti sperati, consci ormai che è praticamente impossibile tornare indietro, verso quella che, un tempo, era una vita tranquilla, ordinaria e lontana da azioni devianti e illegali.
Commedia
– Boris
La sorpresa è comprensibile. Con tutte le serie complete a disposizione sulla piattaforma streaming, perché proprio Boris? La risposta è riassumibile in una pagina Facebook creata recentemente, dal nome “Ferretti Cammina con me”. In occasione dell’uscita della terza stagione di Twin Peaks, alcuni autori hanno avuto la brillante idea di unire alcune scene della serie conclamata di David Lynch con le frasi epiche ed esilaranti di quella di Luca Vendruscolo, Davide Marengo, Mattia Torre e Massimo Ciarrapico. Questo mix surreale di stile ha decretato un successo clamoroso della pagina, ma il punto centrale è un altro. Sono passati 10 anni dalla terza (e speriamo non ultima) stagione, ma l’effetto virale di questa serie è ancora più vivo che mai. La genialità di questa produzione è stata di mettere a nudo il sistema televisivo italiano, mostrando, con toni satirici, le fasi creative della fiction nostrana.
Protagonista è Renè Ferretti, regista non proprio eccelso ma che, grazie al responsabile della rete Diego Lopez, costituisce un gruppo di operatori che lo segue ovunque nella sua fase artistica. L’emittente vuole qualcosa di romantico, che coinvolga le migliaia di casalinghe annoiate, insomma, qualcosa di “italiano”, con una regia improvvisata, o, per essere schietti, “a cazzo di cane”, come lo stesso Ferretti afferma in alcune puntate. E allora “Motoreeeeeiii!”. Ed ecco partita la sequenza di “Occhi del cuore”, la soap opera che (forse non) tutti aspettavano. In Boris si notano tutti i componenti della squadra televisiva, dallo stagista Alessandro sfruttato dall’assistente di regia Arianna, allo schiavo prima dell’elettricista Biascica, e poi passato sotto il comando del direttore della fotografia Duccio Patanè, “aperto” a ogni cambiamento cromatico in scena, ma che non è proprio attento se si tratta di lavorare con intensità, isolandosi spesso dal set se si tratta di una striscia di cocaina purissima. Oltre a questi, spiccano gli attori del calibro Stanis La Rochelle, la “cagna maledetta” Corinna Negri, e la tipica raccomandata dalla produzione Cristina Avola Burkstaller.
Manca qualcuno? Il vero protagonista, il pesciolino rosso portafortuna Boris, che è sempre presente quando si tratta di portare a casa una scena, e che è un po’ la rappresentazione dello spettatore televisivo italiano: non fiata, se ne sta lì in una bolla di cristallo accontentandosi di quella realtà farlocca che gli viene descritta, perché la qualità, in fin dei conti, “ci ha rotto il cazzo”.
Thriller
– Dexter
Dura la vita di un serial killer? Assediato da continui pensieri perversi e dalla paura che la polizia possa realmente trovare prove che mettano la parola fine al suo operato, da tracce di sangue fino al più piccolo frammento di DNA. Ma cosa succede se l’omicida lavora proprio a stretto contatto con le forze dell’ordine, coloro che, da un momento all’altro, possono prenderti e rinchiuderti al fresco per i tuoi innumerevoli delitti? Per limitare questi tormenti, c’è bisogno di una tecnica infallibile che non lasci tracce e indizi, e Dexter la conosce molto bene. Lavora nella scientifica del dipartimento di polizia Miami, ma soprattutto, è stato addestrato per non commettere il minimo errore. Il ragazzo, infatti, è reduce da un tragico evento che lo ha traumatizzato, portando il suo istinto a livelli violenti e senza alcun freno.
Viene adottato da un poliziotto, Harry Morgan, che, scoprendo la sua indole manifestarsi verso degli animali, decide di istruirlo attraverso un codice morale. Dopo innumerevoli casi nei quali i colpevoli di ogni tipo di reato non venivano condannati a una giusta pena, Harry crede che attraverso Dexter si possa davvero ottenere giustizia, uccidendo solamente chi davvero merita di morire. Un pensiero dettato dall’esperienza sul campo, dopo tutte quelle persone scagionate che riprendono la loro vita, magari commettendo nuovamente quel terribile atto. Non sa, tuttavia, che sta creando una macchina omicida, senza emozioni e con la sola regola da lui insegnato a garantire che il ragazzo non provochi male a individui innocenti.
Una serie durata ben 8 stagioni, dove il narratore del racconto coincide con il protagonista della storia, interpretato da Michael C. Hall. Inizialmente viene mostrata la vita apparentemente tranquilla del personaggio (l’esempio palese è l’intro della serie televisiva, che mostra il rito mattutino di Dexter prima di andare al lavoro), ma sin da subito viene descritta la doppia faccia dell’uomo. Di giorno è docile, pacato, forse un po’ folle visto che attorno alla sua postazione si trovano immagini di schizzi di sangue, ma è la sua mansione, viene pagato per questo.
Di notte si trasforma invece in uno spietato assassino, insensibile e concreto in ogni sua mossa, che viene continuamente mostrata come un rito serrato e strutturato. È il pubblico a conoscerlo, che entra nella mente del serial killer al contrario dei familiari e dei colleghi, portando la suspence a livelli elevati come Hitchcock ha insegnato. Si sa il movente, le sue azioni, ma sono gli altri personaggi a essere ignari di chi sia davvero l’individuo che terrorizza la città di Miami. Una delle serie complete ben congegnata, tragica, violenta e con colpi di scena drammaturgici che spiazzano dalla prima all’ultima puntata.
Crime
– Sons Of Anarchy
Chilometri di strada compiuti in oltre 7 stagioni, ma il motore della Harley Davison non sembra sentire alcuna fatica. Pensavate che i criminali fossero solo italiani, con le loro giacche firmate, il gel strofinato nei capelli e che commettono delitti in nome della famiglia; russi, con i tatuaggi a rappresentare la loro storia e la loro crudeltà verso gli avversari; o giapponese, spesso ritratti nei film orientali con la loro tradizione e i valori patriarcali che dettano le regole entro le quali muoversi. Allora non avevate mai sentito parlare dei SAMCRO, le iniziali che segnano un’altra organizzazione criminale che opera nel commercio di armi, droga e prostituzione. Si distinguono dagli altri non tanto per la tradizione, quanto per il mezzo, l’oggetto in grado di evidenziare la loro appartenenza al gruppo: la moto.
Allacciati i caschi, indossati i gilet neri, senza maniche e con dietro il loro logo, i Sons of Anarchy, di origine irlandese, cavalcano i motori rombanti e indomabili delle loro motociclette percorrendo le strade principali di Charming, il loro luogo di origine e dove governano indisturbati ogni quartiere cittadino. La banda nasce negli anni ’70, ma negli anni ’90 uno dei fondatori della crew, John Teller, subisce un grave incidente mortale, decretando un cambiamento nel comando dell’associazione. A diventare presidente è Clay, che sposa la vedova Gemma, adottando così il figlio Jax che è il diretto pretendente alla guida dei SAMCRO. Il ragazzo, interpretato da Charlie Hunnam, riesce a scoprire, nelle pagine che suo padre ha scritto, alcune verità inquietanti in merito alle origini dell’organizzazione, che vengono prontamente insabbiate sia da Clay che dalla madre.
Anche qui la storia subisce vari intrecci narrativi, coinvolgendo i protagonisti che sin dalla prima stagione mutano gradualmente forma a contatto con gli eventi chiave del racconto. Il personaggio più completo e caratterizzato in maniera minuziosa è proprio Jax, dove si ha inizialmente l’impressone di essere in gabbia è vittima del sistema, soprattutto dopo la nascita del figlio. Vuole uscirne, proteggendo la creatura da un suo eventuale coinvolgimento all’interno di questo mondo crudele che non lascia spazio alla pietà. Ma è complesso scappare, perché è come un magnete: vieni attratto verso il centro della scena senza alcuna possibilità di sganciarsi da questo vizioso legame. È difficile anche per lo spettatore distogliere lo sguardo nelle puntate di Son of Anarchy, avvolto nella violenza che cresce a dismisura fino a un culmine impressionante. Per chi è sensibile, meglio coprirsi gli occhi.
Noir
– Sherlock
Più che vere e proprie puntate, gli episodi di Sherlock, serie ideata da Steven Moffat e Mark Gatiss, possono essere tranquillamente definiti dei lungometraggi intrecciati. Ogni storia descritta, infatti, possiede una propria indipendenza narrativa, ma fino a un certo punto, perché, come ci insegna il più abile detective privato, più indizi fanno una prova schiacciante. Questa storia è una riproposizione in chiave moderna delle avventure dell’investigatore più celebre della letteratura inglese, Sherlock Holmes. Abita nella 221B di Baker Street in compagnia di John Watson, il nuovo coinquilino e reduce della guerra in Afghanistan costretto ad usare un bastone per poter camminare, ed è assistito in continuazione dalla proprietaria assolutamente disponibile Mrs. Hudson, che ogni santo giorno prepara un delizioso tè caldo ed è sempre lì quando si tratta di aiuto (ma è meglio non definirla una serva, poco elegante e irrispettoso nei suoi confronti, visto che Sherlock è in affitto nel suo appartamento).
Scotland Yard, dopo i recenti casi irrisolti, è in seria difficoltà, costringendo l’ispettore Greg Lestrade a chiedere qualche dritta al solitario e, spesso, indaffarato Holmes, interpretato da Benedict Cumberbatch. Solo le storie davvero intriganti sono degne della sua attenzione e del suo impegno sul campo, sempre in compagnia del suo caro collega Watson, che offre un contributo essenziale se si tratta di trovare indizi su corpi senza vita, vista la sua specializzazione in campo medico. A un ottimo protagonista viene sempre accollato un antagonista di eguale valore, e sarà proprio Moriarty a inserirsi in una diatriba senza dubbio avvincente.
La serie tv della BBC offre una chiave di lettura contemporanea alle opere di Arthur Conan Doyle, pur mantenendo gli elementi originali e rappresentativi del racconto. La particolarità di questa storia sta sia in una regia dinamica in simbiosi con la mente sempre in movimento del suo protagonista, sia nella forza drammaturgica messa in campo dai suoi autori, con personaggi che possiedono caratteri unici e indispensabili per il proseguimento della narrazione. Ogni storia lascia il segno per le diverse tecniche usate dai soggetti, le intuizioni tutt’altro che improvvisati, e per i colpi di scena che sottolineano come a volte non basta una mente brillante e indizi inequivocabili a garantire il successo di un caso. Non tutto è così semplice ed elementare, caro Watson.
Le serie complete elencate sono disponibili streaming sulla piattaforma Netflix. Buona Visione!