La mummia, con Tom Cruise, è la nuova rivisitazione tridimensionale della saga cinematografica iniziata nel 1932

La mummia del 1932 è, sotto ogni punto di vista, uno dei film horror più riusciti di tutti i tempi grazie soprattutto alla magistrale interpretazione di Boris Karloff e alla regia di Karl Freund. La caratterizzazione del personaggio, le ambientazioni gotiche e le scenografie dannate e maledette contribuiscono infatti ad esaltare quell’alone di mistero empirico e irrazionale che avvolge il suo protagonista. Dopo svariate trasposizioni cinematografiche affidate alla casa di produzione Hammer e successivamente alla regia di Stephen Sommers, anche Alex Kurtzman (conosciuto principalmente per la sceneggiatura di pellicole come Cowboys & Aliens e Into Darkness – Star Trek)  decide di riportare La Mummia sul grande schermo, unendo spirito di avventura e umorismo sfrenato a una leggendaria creatura mitologica.

Attribuendo il ruolo principale a una donna, tanto bella quanto letale, gli sceneggiatori Christopher McQuarrie (autore di Wolverine: L’immortale), David Koepp,  (regista di Secret Window) e Dylan Kussman (sceneggiatore di Mission Blacklist), scelgono quindi di puntare l’attenzione sul potere della sua sensualità e sulla sua stravagante manipolazione della mente. Una bellissima Sofia Boutella nei panni della principessa Ahmanet, rimanda iconoclasticamente alla Dea Egizia del Caos, colei che combatte contro il fato avverso scegliendo di allearsi con le forze oscure. Dai turbini di sabbia dell’antico Egitto, così, la donna arriva nei labirintici cunicoli sotterranei di una Londra polverosa, affollata e annebbiata per rincorrere il suo prescelto, un carismatico Tom Cruise in ottima forma che ammicca sia al temperamento di Maverick che alle imprese spericolate della saga di Mission impossible.

Il piano narrativo funziona, il ritmo scorre e persino i combattimenti contro orde impazzite di zombi contribuiscono al fluire del racconto. I duelli tra i personaggi, infatti, sembrano spesso coreografie acrobatiche supportate da un 3D ineccepibile e da una computer grafica di ultima generazione. Le note musicali, inoltre, potenziano i momenti cruciali della narrazione, quelli in cui i protagonisti perdono il proprio self control e si abbandonano ai puri istinti animali. Ed è per questo che, disseminando indizi suggestivi, la vicenda rimanda costantemente agli altri grandi personaggi gotici come il Mostro della laguna, Dracula e Dottor Jekyll e Mister Hyde, coloro che hanno fatto non soltanto la storia di casa Universal ma anche quella del nostro stesso immaginario collettivo.

Realtà contro immaginazione, dei contro demoni, creature buone contro creature cattive e uomini, semplicemente, contro uomini portati allo scontro finale contro se stessi. Perché, la storia lo dimostra, “A volte solo un mostro può sconfiggere un altro mostro”, bisogna solo capire chi lo è diventato.