Le avventure di Nocedicocco – Il piccolo drago e dei suoi amici, Oscar e Matilda, sono tratte da una serie di libri dello scrittore Ingo Siegner, che hanno avuto grande successo in Germania, e certamente grazie al film di Nina Wels ne riscuoteranno anche in Italia. Come tutti i protagonisti della letteratura per l’infanzia, Nocedicocco ha una caratteristica che lo rende speciale: quella di non saper volare; si circonda, inoltre, di amici altrettanto strani, come un drago vegetariano ed un porcospino. Ciò che risalta è la loro grande amicizia nonostante le diversità che sembrano non portarli ad avere nulla in comune, anche se, grazie al loro coraggio, riusciranno a riportare al villaggio la prestigiosa erba di fuoco dalla quale tutti i draghi traggono la loro forza, coltivata dal nonno del protagonista.
La sceneggiatura
Grande risalto nella sceneggiatura viene dato al contrasto tra il mondo degli adulti e quello dei bambini, che non riescono a comprendere l’incoerenza nelle scelte fatte, come trattare un figlio che sta per crescere alla stregua di un indifeso da tenere sotto una campana di vetro, oppure pretendere che mangi l’animaletto al quale è affezionato, solo perché essere un drago vegetariano non è accettabile. Non a caso l’unico a capire di cosa Nocedicocco ha bisogno è il nonno, che propone per lui un incarico di grande responsabilità, una scelta che si rivelerà vincente. Ma il perno centrale dell’azione è l’avventura vissuta attraverso la diversità che porta a fare delle proprie debolezze un punto di forza.
Conclusioni
Nocedicocco – Il piccolo drago si rivolge soprattutto ai più piccoli per la coloratissima veste grafica e per l’introduzione di personaggi sempre nuovi che tengono desta l’attenzione, come il cattivo della storia, un dinosauro carnivoro che si improvvisa chef e decide di sfruttare le proprietà dell’erba di fuoco nel miglior modo possibile. Si ride molto, e si impara che a volte trasgredire le regole può portare a qualcosa di buono anche per gli adulti.
Recensione di Alessia Di Fazio