Scappa – Get Out, horror, commedia, thriller psicologico, disponibile su Prime Video.
Sinossi:
Ora che Chris e la sua ragazza, Rose, sono arrivati al fatidico incontro con i suoceri, lei lo invita a trascorrere un fine settimana al nord con Missy e Dean. In un primo momento, Chris legge il comportamento eccessivamente accomodante della famiglia, come un tentativo di gestire il loro imbarazzo verso il rapporto interrazziale della figlia; ma con il passare del tempo, fa una serie di scoperte sempre più inquietanti, che lo portano ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.
Scappa- Get Out: un film attuale
Barack Obama, Moonlight premio Oscar: “il nero adesso va di moda”, così un bianco parente della protagonista giustifica il rinnovato apprezzamento della cultura afro americana. Il film di Jordan Peele è ovviamente una provocazione che si ispira alla nuova onda di autori afro americani visti recentemente in sala: il già citato film di Barry Jenkins; 12 anni schiavo; il documentario I Am Not Your Negro; la prima pellicola da regista di Peele è una variante horror del tema a metà tra Indovina chi viene a cena? e Ti presento i miei.
Un mix di generi riuscito
Perché Scappa – Get Out mescola i generi, dall’horror alla commedia (quest’ultima delegata esclusivamente al personaggio di Rod, un’agente della sicurezza trasporti, interpretato da Milton Howery), prima che tutto il film, lentamente, venga circondato dalle inquietanti atmosfere del thriller psicologico. Ma la mano del regista, così come la sceneggiatura, è classica e lineare, pulita e controllata. Cura ogni dettaglio – dalla scenografia ai costumi –, con un’attenzione maniacale.
Un film che diverte, unito ad un’attenta riflessione sulla questione razziale americana sopra citata, ma soprattutto una delle scritture più intelligenti viste recentemente al cinema. L’utilizzo della commedia spinge a il film ad una ora sottile, ora palese, parodia del genere horror; i clichè e i classici “salti di paura” hanno spesso un fine ironico e sprezzante, così come la trama stessa, che gioca con gli espedienti tipici del genere.
È impossibile raccontare tutto del film senza svelare il nodo principale della storia, ma è importante sottolineare la brillante prova recitativa di Daniel Kaluuya. Nei panni di Chris, interpreta un fotografo con una crisi infantile rimasta irrisolta. I suoi occhi in lacrime (una delle immagini più utilizzate per diffondere on line il film), in un primo piano disturbante e immersivo, cattura l’attenzione dello spettatore e lo trascina a forza dentro le inquietanti atmosfere della pellicola, aiutato dalla incredibile prova dell’attore britannico.
Alessio Paolesse