Chissà cosa avrebbe pensato il mostro della laguna nera portato sullo schermo nel lontano 1954 all’interno dell’omonimo lungometraggio Universal se avesse saputo che, ventisei anni dopo, il re dei b-movie Roger Corman si sarebbe dedicato ad una produzione atta a fornirne degli evidenti discendenti tanto sanguinari quanto erotomani. Proprio così, in Monster – Esseri ignoti dai profondi abissi di Barbara Peeters (a quanto pare affiancata da un non accreditato Jimmy T. Murakami) abbiamo mostruosi uomini pesce che, mutati a causa di una serie di esperimenti genetici mirati ad aumentare la produzione nella fauna acquatica, cominciano ad attaccare gli uomini ed a stuprare le donne nel tentativo di riprodursi.
Nel corso di circa settantasei minuti di visione che, se si riallacciano in maniera evidente all’apertura de Lo squalo nell’inquadratura subacquea iniziale, non possono fare a meno di richiamare alla memoria una situazione del primo sequel del capolavoro spielberghiano nella sequenza dell’esplosione di un’imbarcazione.
Man mano che, con il “povero” Vic Morrow incluso nel cast, l’idea di partenza non si rivela altro che l’esile pretesto per mettere in piedi una tanto movimentata quanto divertente operazione exploitation a base di splatter e formose ragazzotte svestite (del resto, la regista aveva già diretto Le ragazze pon pon si scatenano) che, musicata da un semi-esordiente James”Titanic”Horner ed impreziosita da buoni effetti speciali (nel team, anche il futuro vincitore dell’Oscar Steve Johnson), raggiunge l’apice nella strage pre-epilogo presso la festa locale e non dimentica di mostrarci un sanguinolento parto.
Con galleria fotografica nella sezione riservata ai contenuti speciali, a renderlo finalmente disponibile per il mercato dell’home video digitale tricolore è Pulp Video, facente parte del sempre più ricco catalogo CG (www.cgentertainment.it) come pure l’attivissima Sinister Film, che, a proposito di titoli dimenticati e da riscoprire, recupera dal dimenticatoio – con il trailer quale extra – Il patto con il diavolo, messo in piedi nel 1975 dall’attore Sandy Whitelaw, in questo caso al suo debutto dietro la macchina da presa.
Thriller dai risvolti fantascientifici che prende chiaramente spunto dal mito di Faust per inquadrarlo nella cornice dei possibili esiti delle ricerche della scienza applicate alla farmacologia, vede protagonista il dottor Ben Land, che, con le fattezze dell’Hiram Keller lanciato in Fellini – Satyricon e rivisto in diversi prodotti di genere nostrani (da Il sorriso della iena di Silvio Amadio a La morte negli occhi del gatto di Antonio Margheriti), decide di indagare sul suicidio di un invitato presso il congresso annuale dell’industria farmaceutica che si svolge ad Amsterdam.
Infatti, non solo scopre che l’uomo non si è affatto tolto la vita di spontanea volontà, ma anche che è stato ucciso da qualcuno intento ad impadronirsi di un farmaco di sua progettazione in grado, a quanto pare, di arrestare l’invecchiamento dei tessuti umani.
Infittendo una trama tipicamente da noir che, infarcita di elementi horror, punta sul mistero e l’avvolgente, inquietante atmosfera tirando in ballo anche pratiche sadomaso e due volti noti del calibro del carismatico Klaus Kinski ed una generosamente nuda Tina Aumont.
Quest’ultima oltretutto presente in Holocaust 2 – I ricordi, i deliri, la vendetta di Elo Pannacciò, che è CineKult a lanciare su supporto dvd dopo decenni di latitanza perfino ai tempi delle videocassette.
Datato 1980, la fascetta riporta giustamente “L’ultimo e più sconvolgente degli eroSSvastika italiani”, in quanto giunto a chiudere il famigerato filone cinematografico che, facendo di sesso (spesso saffico) e torture in ambito di campi di sterminio e kapò il proprio piatto forte, ha individuato alcuni dei suoi esempi maggiormente celebrati in La bestia in calore di Luigi Batzella, KZ9- Lager di sterminio di Bruno Mattei e Lager SSadis kastrat kommandatur di Sergio Garrone.
Gli stessi Mattei e Garrone che, tra l’altro, insieme al Mario Caiano autore de La svastica nel ventre, al direttore della fotografia Massimo Centini e al Davide Pulici della rivista Nocturno, offrono le proprie testimonianze nel documentario di venti minuti Eros e svastike posto a corredo del disco al fianco delle scene tagliate e della pellicola con doppiaggio originale.
Perché è una successiva versione a caratterizzare, invece, l’audio del video qui offerto, che ci porta a conoscenza della vicenda di alcuni ex criminali di guerra nazisti eliminati nei modi più orrendi dai membri di una misteriosa organizzazione collegata a Dorothea alias Kai Fischer, donna che, in seguito ad esperimenti compiuti su di lei in un campo di concentramento quando era bambina, ha sviluppato una incredibile forza psichica; tanto da riuscire a soggiogare mentalmente e sessualmente Lucilla, ovvero Susan Levi, spingendola a compiere nuovi, efferatissimi delitti.
E, man mano che i fotogrammi avanzano lentamente, non sono un massacro eseguito tramite trapano ed un tizio il cui decesso viene generato da una capra che gli lecca i piedi a mancare in un atipico mix di nazi-movie ed ingredienti sovrannaturali che, in realtà, il cineasta originario di Foligno ha ricavato dal mai terminato Subliminal – Una splendida giornata per morire, nato nel 1972 come Il mio demonio nel tuo corpo.
Francesco Lomuscio