Sinossi: Langford, Regno Unito, fine XVII secolo. Lady Susan è rimasta vedova per l’improvvisa morte del marito. Lascia quindi la residenza di Langford insieme alla figlia Frederica per stabilirsi a Churchill, dai parenti del marito. La cognata Catherine diffida fortemente di Lady Susan, ma sembra non potere avere nulla contro lo schema della fascinosa vedova, che intende sedurre il fratello di Catherine, Reginald, e maritare la figlia con il ricchissimo ma ebete Sir James Martin.
Recensione: Nonostante le innumerevoli trasposizioni cinematografiche dei suoi romanzi, Jane Austen ancora oggi è una delle scrittrici più utilizzate sul grande schermo. Il regista e sceneggiatore cinematografico statunitense Whit Stillman firma il suo quinto lungometraggio dal titolo Amori e inganni, adattando il romanzo breve della celebre scrittrice inglese, realizzato nel 1795, ma pubblicato dal nipote James Austen Leight solo nel 1871. L’opera si intitola Lady Susan ed è un romanzo in forma epistolare da cui Stillman ha tratto la sceneggiatura del film.
Il film ruota attorno alla figura di una vedova, la bella e seducente Lady Susan Vernon, interpretata da Kate Beckinsale, la quale, per risollevare le sorti economiche causate dall’improvvisa morte del marito, decide di far maritare la giovanissima figlia Frederica (Morfydd Clark) con lo stralunato Sir James Martin (Tom Bennet). Susan, che è una vedova matura (a 35 anni per l’epoca si era già abbastanza vecchie), si stabilisce a Churchill dove farà la conoscenza dell’affascinante Reginald (Xavier Samuel), che cercherà di conquistare e affascinare.
Kate Beckinsale riesce a calarsi con bravura nei panni dell’affascinante e sensuale Lady Susan, ed è ininterrottamente protagonista della scena. Tra le musiche settecentesche del compositore Benjamin Esdraffo, i magnifici costumi disegnati da Eimer Ni Mhaoldomhnaigh, battute fulminanti e dialoghi brillanti assistiamo alla classica commedia sentimentale tipica dei romanzi della Austen.
Amori e altri inganni ci presenta un mondo, quello dell’epoca in sui la storia si svolge, dove le donne erano costrette per forza di cose a rimboccarsi le maniche e ad usare l’astuzia, a cercare da sé la propria scalata sociale per non restare schiacciate e relegate in un monotono mondo domestico. Lady Susan rappresenta il prototipo della donna anticonformista e ribelle che troviamo nei romanzi di Jane Austen. Il film di Whit Stillman riesce a regalare un’ora e mezza di puro divertimento, e a catturare l’attenzione dello spettatore fino ad arrivare ad un finale che non delude.
Giovanna Savino