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DVD/Blu Ray

La follia della metropoli di Frank Capra in dvd

Film come La follia della metropoli fanno capire sin dalla prima inquadratura la caratura di chi c’è dietro la macchina da presa. Distribuito da CG Entertainment, La follia della metropoli è un capolavoro che non mancherà di entusiasmare chi non l’aveva mai visto e ritemprare lo sguardo di chi se lo fosse scordato

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«Non ho mai pensato alla parola arte. Il cinema ha a che fare con troppe cose e con troppa gente»: così Frank Capra sentenziava sul suo cinema, laddove ciò che più gli premeva era mettersi al servizio della storia da raccontare e, ancor di più, coinvolgere il pubblico. Il padre della screwball comedy evidenziava in tal modo la dimensione squisitamente artigianale della realizzazione dei film, il suo stile, assolutamente contrario a quell’autorialità che emergeva nelle opere di alcuni suoi colleghi, era netto, pulito, essenziale, tutto teso a restituire senza filtri le vicende di volta in volta narrate. Eppure di bellezza nei film di Capra ce n’è da vendere, tanto che queste sue dichiarazioni paiono più il prodotto di una premeditata politica estetica che il reale resoconto del suo modo di operare (un astuto e ostinato basso profilo).

Film come La follia della metropoli (American madness) fanno capire sin dalla prima inquadratura (una centralinista che con accento fortemente newyorkese smista le telefonate dirette all’Union National Bank) la caratura di chi c’è dietro la macchina da presa, giacché il piacere provocato da quel mezzo busto ripreso di profilo non è poco, e annuncia il livello di splendore che si dipana nei successivi 75 meravigliosi minuti di visione. La retorica che spesso è stata contestata a Capra, quel populismo, che, secondo alcuni, avrebbe veicolato un democraticismo di bassa lega, costituendo il marchio di fabbrica del regista italiano naturalizzato statunitense, indissolubilmente legato a un utopistico ottimismo che si concretizzava in happy ending spesso forzati e quasi giustapposti, non esentava i suoi film da un’attenta analisi della situazione politico-economico-sociale del paese, in particolare in quei lungometraggi, come quello in questione, in cui vengono affrontate questioni come la Grande Depressione e il New Deal di Roosevelt.

Il protagonista, Thomas Dickson (quel Walter Huston che poi ricevette l’Oscar come miglior attore non protagonista per Sierra Madre nel 1949, un anno prima di morire), è il presidente di un’importante banca, e la sua politica di concessione del credito, basata sulla fiducia data ai singoli richiedenti anziché sulle reali garanzie di solvibilità offerte, è fortemente osteggiata dal consiglio di amministrazione che punta sull’incremento della liquidità disponibile. Ma l’uomo tratteggiato da Robert Riskin (lo sceneggiatore) e Capra incarna esemplarmente quell’ottimismo tutto americano che, a tre anni dalla grande crisi, immaginava una rinascita proprio a cominciare dalla rimessa in circolazione del denaro, tramite cui far rifiorire l’impresa e creare nuova occupazione.

Dickson, un po’ favolisticamente, non è attratto dai guadagni, ama a tal punto il suo paese da rinunciare al profitto personale, è sposato con una donna che lo adora nonostante la sua lontananza dovuta ai tanti impegni di lavoro. L’incanto svanisce quando un impiegato, per restituire i soldi di una scommessa a un pericoloso gangster, è costretto a rendersi complice di una rapina, cambiando l’orario di apertura dell’inespugnabile caveau della banca. Il passaparola,  che spesso amplifica la realtà, deformandola (da cui l’american madness), diffonde il panico tra i correntisti, i quali, temendo la perdita dei loro risparmi, assaltano la banca (bellissime le riprese dall’alto con centinaia di comparse) per chiudere i conti. Dickson, che nel frattempo scopre che la moglie aveva passato, per ripicca, la sera con la ‘talpa’, medita il suicidio. Sarà l’abnegazione dei suoi collaboratori a salvarlo, dato che contattano  tutti coloro che avevano usufruito, ed erano tantissimi, dei favori di Dickson, per far aprire nuovi conti ed interrompere quella follia dilagante che si era propagata velocemente e senza ragione.

Ci sono sequenze di significativa bellezza, come quella in cui dei visi in primo piano si alternano in un serrato montaggio nel momento della diffusione della notizia della rapina; per non parlare delle scene in cui si assiste all’apertura dell’imponente caveau. Insomma, un tripudio concentrato in meno di un’ora e un quarto. Un capolavoro (tra l’altro è ottima la qualità della copia disponibile in dvd) che non mancherà di entusiasmare chi non l’aveva mai visto e ritemprare lo sguardo di chi se lo fosse scordato.

Pubblicato da Sony Pictures Home Entertainment e distribuito da CG Entertainment, La follia della metropoli è disponibile in dvd, in formato 1.33:1, con audio in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco (DD Mono) e sottotitoli in italiano, inglese, inglese per non udenti, francese, spagnolo, tedesco, arabo, danese, finlandese, greco, hindi, norvegese, olandese, portoghese, svedese e turco.

Luca Biscontini

Trova il film su CG Entertainment

  • Anno: 1932
  • Durata: 75'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Frank Capra

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