fbpx
Connect with us

Film da Vedere

La terza madre e La sindrome di Stendhal di Dario Argento

La terza madre e La sindrome di Stendhal di Dario Argento sono disponibili su PRIME VIDEO e APPLE TV

Pubblicato

il

La Terza Madre

La terza madre (2007) e  La sindrome di Stendhal (1996), due film del maestro Dario Argento, entrambi interpretati da Asia Argento.

La terza madre è un film dell’orrore del 2007, diretto dal regista Dario Argento e con protagonista Asia Argento. Il film è il capitolo conclusivo della saga de Le tre madri di cui fanno parte Suspiria (1977) ed Inferno (1980), ovvero la storia di tre streghe sorelle, madri degli inferi: Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lacrimarum. Questo film si concentra di più sulla battaglia personale di Sarah Mandy contro l’ultima delle tre streghe, Mater Lacrimarum.

Un’antica urna incatenata ad una bara viene rinvenuta per caso e dissotterrata da alcuni operai lungo la strada che limita il cimitero di Viterbo. L’urna contiene un’antichissima tunica e alcuni oggetti appartenenti a Mater Lacrimarum (Moran Atias), la Terza Madre. Unica sopravvissuta delle Tre Madri, le tre potenti streghe che dalla notte dei tempi spargono terrore e morte, Mater Lacrimarum si nasconde da secoli a Roma. Il suo risveglio scatena una serie di eventi misteriosi e terribili: il Male torna ad oscurare la città. Sarah Mandy (Asia Argento), giovane studiosa di restauro e collaboratrice, oltre che compagna, di Michael Pierce (Adam James), curatore del Museo di Arte Antica di Roma, viene coinvolta nell’escalation di violenza che si svolge ad un ritmo sempre più frenetico. Sarah cerca di sfuggire ma non può, è la Terza Madre ora che la cerca, Sarah non sa che sua madre Elisa Mandy (Daria Nicolodi) era una potente strega bianca uccisa brutalmente da Mater Suspiriorum, la strega di Friburgo. Aiutata dallo spirito della madre, da un importante studioso di esoterismo, Guglielmo De Witt (Philippe Leroy), e dal Commissario Enzo Marchi (Cristian Solimeno), capisce che non può fuggire ma deve affrontare il pericolo…

La sindrome di Stendhal è un horror psicologico del 1996, diretto da Dario Argento, con protagonista Asia Argento.

Una giovane, Anna Manni, mentre visita il museo degli Uffizi a Firenze è colta da inspiegabili allucinazioni alla vista dei quadri esposti e sviene. Dalla borsetta sono scomparsi la pistola e i documenti: un giovane le paga il taxi per l’albergo. Qui, guardano la riproduzione della Ronda di Rembrandt appesa alla parete, Anna “entra” nel quadro e ricorda d’essere un’agente della polizia romana incaricata di seguire le tracce di un maniaco stupratore, divenuto anche omicida, a Firenze. Costui si presenta nella sua stanza e la violenta, dileguandosi dopo averle ucciso davanti agli occhi una vittima. Sotto choc, Anna va da uno psicologo, Cavanna, che le diagnostica la sindrome di Stendhal, una sensibilità morbosa alle opere d’arte. Il medico la consiglia di riposarsi presso la suafamiglia, a Viterbo. Qui ritrova i fratelli e tenta di incontrare le donne violentate dal bruto, che ora ha un nome, Alfredo. Uccisa la scorta che le era stata assegnata dal suo capo, l’ispettore Manetti, il killer la rapisce portandola in una tomba etrusca, presso una cascata, dove la violenta, lasciandola legata. Anna, liberatasi, dopo una colluttazione sanguinosa riesce a sopraffare l’uomo e a gettarlo nel torrente. Mentre le ricerche del corpo procedono a vuoto, ed un suo collega, Marco Longhi, vigila su di lei, Anna si mette una parrucca bionda e dà segni di squilibrio: sembra che il mostro sia in qualche modo penetrato in lei alterandone i comportamenti. L’incontro con Marie, un giovane francese studente di belle arti, sembra ridarle un po’ di serenità, ma questi viene trovato ucciso al museo dove le ha dato appuntamento. Nella notte bussano alla porta: è lo psichiatra che cerca di farla ragionare. Successivamente quando Marco le comunica che Alfredo è stato ripescato, lei, sotto l’incalzare dei sospetti del medico, uccide questi, ed elimina anche Marco che cerca di sottrarle l’arma. Vagapoi impazzita per la città, finché la polizia non la blocca.

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers