Rebecca – La prima moglie (Rebecca) è un film del 1940 diretto da Alfred Hitchcock, tratto dal romanzo Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier, vincitore di due Premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. Il film è stato distribuito in Italia anche con i titoli La prima moglie (Rebecca) e Rebecca. Scelto come film di apertura al primo Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1951, nel 1940 il National Board of Review of Motion Pictures l’ha inserito nella lista dei migliori dieci film dell’anno.
Il ricordo della moglie defunta, Rebecca, è per Massimo una angoscia e quasi un incubo che gli ricorda la pagina più dolorosa della sua vita. Proprio per sfuggire a questa ossessione lui che è il ricchissimo proprietario di un magnifico castello in riva al mare si risposa con una timida ragazza buona di umili origini. per via della sua bontà la giovane sposa si fa suggestionare dalla tremenda governante della casa che, fanatica della prima moglie che ha idealizzato come fosse una dea, considera e riesce a far sentire un’intrusa la nuova arrivata. Quando il mare restituisce il corpo di Rebecca il marito viene accusato di averla uccisa. Attraverso una serie di vicende il passato e il reale comportamento della prima moglie vengono riesaminati.
Hitchcock propone una visione della realtà che si modifica continuamente, in una specie di gioco di parvenze ingannevoli. La stessa Du Maurier nel suo romanzo fa del suo meglio (veramente il meglio), per mantenere l’ambiguità e il mistero, anche se non può, oggettivamente, cambiare di capitolo in capitolo la realtà scritta nero su bianco. Hitchcock, grazie al mezzo visivo, può invece avere piena libertà di passare dalla storia alle memorie alle visioni. Lo studioso Robert J. Yahal nel libro Hitchcock as philisopher, analizzando il film, approfondisce il tema della conoscenza e della verità.
François Truffaut, nella celebre e fondamentale intervista fatta al regista, afferma: «…è il primo dei suoi film che faccia pensare a una fiaba» e che «…la storia di Rebecca è molto simile a quella di Cenerentola». Hitchcock conferma e aggiunge «… la protagonista è Cenerentola e la signora Danvers è una delle sorelle cattive». Questa interpretazione è stata ripresa più volte dai critici successivi.
«Un giallo fiabesco, moderno e inquietante» lo definiscono Éric Rohmer e Claude Chabrol.