Estate in tour per L’UNIVERSALE di Federico Micali
E dal 7 luglio torna in programmazione a Roma e a Milano
Torna al cinema a grande richiesta L’Universale di Federico Micali. In programmazione dal 7 luglio a Roma al Cinema Farnese e a Milano al Beltrade (il 7 luglio a Roma incontro con il cast e a Milano con il regista), il film – distribuito da L’Occhio e la luna con il supporto de Lo Scrittoio – è anche in tour nelle arene estive e sarà proiettato a: Seravezza (LU, il 4 e 6/7), Pontedera (PI, il 5/7), Scandiano (RE, il 6/7), Città di castello (PG, il 12/7), Cremona (13/7), Grosseto (15/7), Fiorenzuola (FI, 2/8), Luserna San Giovanni (TO, 06/08), Desio (MB, 29/8) e sarà in concorso all’Ortigia Film Festival (11/7), accompagnato da Claudio Bigagli.
La cultura, la musica, i film e i movimenti in Italia a cavallo degli anni ’70 si intrecciano alle storie di Tommaso, Alice e Marcello, interpretati rispettivamente da Francesco Turbanti (I primi della lista di Roan Johnson e Acciaio di Stefano Mordini), Matilda Lutz (protagonista del nuovo film di Gabriele Muccino e scelta per il reboot Paramount di The Ring in America) e Robin Mugnaini (Tutti i santi giorni di Paolo Virzì).
Tommaso è figlio del proiezionista (Claudio Bigagli) del Cinema Universale di Firenze. Un luogo mitico, chiuso nel 1989, dove il vero spettacolo era il pubblico grazie a episodi come l’incredibile ingresso in sala di una Vespa, il famoso abburracciugagnene, i commenti a voce alta durante le proiezioni, i balli durante i film musicali.
Le poltrone di legno, il bar, le mura, le maschere (Roberto Gioffré e Francesco Mancini), la cassiera (Anna Meacci), la barista (Ilaria Cristini) e lo stesso programmatore Sig. Ginori (Paolo Hendel) vivevano da protagonisti gli sketch degli spettatori, irriverenti e sopra le righe. Impreziosito dal cameo di Vauro Senesi, nei panni del padre comunista di ferro di Marcello, il film vanta le musiche di Bandabardò. Per la prima volta sullo schermo anche i giovanissimi Edoardo Pagliai, Gea Dall’Orto e Andrea Francini.
Diretto da Federico Micali, documentarista fiorentino, il film è opera prima ed è stato scritto con Cosimo Calamini e Heidrun Schleef, una delle più note sceneggiatrici italiane, Palma d’oro a Cannes con Nanni Moretti.
“Per due anni ho vissuto all’interno del Cinema Universale, assorbendo la straordinaria serie di racconti, storie e aneddoti – dichiara Federico Micali – un melting pot di persone, modi di essere e idee che avrebbe fatto diventare quel cinema un incredibile punto di riferimento culturale per gli anni settanta e i decenni successivi.”
Come spesso accade, il cinema diventa lo specchio di storie private e collettive: quel cinema, infatti, è la storia di tante sale che hanno contribuito alla formazione di intere generazioni.