Love and Mercy è il policromo biopic sulla vita di Brian Wilson – fondatore della band dei Beach Boys – diretto da Bill Pohlad. Presentata in anteprima alla Berlinale 2015 e distribuita da Adler Entertainment, la pellicola è disponibile nelle sale italiane dal 31 Marzo 2016.
Sinossi: Brian Douglas Wilson (Paul Dano/John Cusack) nacque a Inglewood, in California, il 20 Giugno del 1942. Nonostante il suo talento innato per la musica, egli mostrò presto una leggera perdita dell’udito all’orecchio destro. La sua infanzia fu difficile: suo padre era violento, sua madre morì giovane e lui era la cavia perfetta per i bulli della scuola. Fondò il gruppo dei Beach Boys insieme ai suoi due fratelli minori e ai suoi cugini: lui però ne era la mente, il braccio e l’anima. Lo stress lavorativo, l’incontro con l’alcool, la dipendenza dalle droghe e l’ossessione di poter deludere suo padre, lo portarono presto a sentire delle voci e avere delle visioni che gli mostravano il futuro. Gli venne diagnosticata prima la paranoia e poi anche la schizofrenia tanto che venne affidato alle cure dello psichiatra Eugene Landy (Paul Giamatti) che si stabilì in casa sua e ne controllò ogni movimento. Persino quando Brian incontrò Melinda (Elizabeth Banks) e se ne innamorò perdutamente, il dottore si intromise nella loro storia e cercò di separarli. La donna, però, era troppo intelligente per non accorgersi che l’uomo era costantemente sotto sedativi per essere manipolato. Melinda fece dunque causa a Landy e, liberato Brian, lo sposò e lo rese felice. In questo modo, egli riuscì, finalmente, a incidere un nuovo disco e a vincere ben 2 Grammy Awards nel 2004.
Recensione: La storia di Brian Wilson, apparentemente, sembra simile a molte altre: un genio talentuoso e dannato che cade vittima di violenze fisiche e psicologiche e, soprattutto, diventa gravemente dipendente da sostanze stupefacenti. La sua bizzarria, però, è unica, tanto nello stile quanto nella forma. Il regista Bill Pohlad, produttore de I segreti di Brokeback Mountain, vuole puntare l’attenzione degli spettatori proprio su questo aspetto della vita dell’artista e sulla forza rivoluzionaria del suo estro creativo. Intitola quindi il biopic Love and Mercy, come il titolo del primo album da solista di Brian, quello in cui l’uomo, liberatosi dalle esigenze delle case discografiche e del marchio della sua stessa band, esprime i suoi sentimenti e le sue emozioni in modo del tutto innovativo. Pohlad utilizza dunque l’escamotage dei flashbacks e della narrazione incrociata tra due diversi piani temporali, tra due vite e tra due protagonisti opposti e complementari. Infatti, tanto Paul Dano è goffo e impacciato, tanto John Cusack è monotono e informe. Un’ambivalenza forte e netta che permette a Brian Wilson di emergere principalmente come persona semplice, fragile e insicura piuttosto che come il genio ribelle, stravagante e grottesco che tutti conosciamo. Anzi: che tutti pensavamo di conoscere.
Martina Calcabrini