Un cammino di fede e spiritualità lungo oltre 2000 chilometri è il pellegrinaggio verso la città santa di Lhasa, capitale della Regione Autonoma del Tibet dove risiede il Dalai Lama, intrapreso dal gruppo di credenti buddisti. Cronaca sospesa tra finzione e documentario, Paths of Souls di Zhang Yang è un road movie straordinario sulla fede di ordinari cittadini tibetani. 11 tra uomini, donne e bambini imboccano il cammino di penitenza e pace per gli altri che dura mesi e attraversa condizioni climatiche spesso difficili. Senza script e senza un cast di attori professionisti, Zhang Yang si muove nell’ignoto e agilmente nel documentario di finzione quando filma paziente il faticoso pellegrinaggio affrontato con gioia dalla piccola comunità buddista. Due uomini decidono di intraprendere questo percorso spirituale quando anche altri credenti, tra cui una donna incinta e una bambina, si muovono al seguito. Laboriosi si preparano con devozione per mettersi in marcia, ricavando grembiuli di pelle d’animale e tavolette di legno con cui proteggere le mani. Perché i chilometri macinati verso la meta ambita hanno una marcia molto particolare: dopo un paio di passi i camminatori si “tuffano” sull’asfalto, toccano il suolo con la fronte, battono le mani coperte dalle tavolette, si rialzano per poi rituffarsi e ripetere il rituale mantrico, del quale presto sembrerà di vivere il passo. Zhang Yang li segue senza sosta e senza invadere il loro religioso cammino. Ci sono momenti di forte intimità, come la nascita del bambino e le preghiere alla fine di ogni giornata, sempre ripresi con discrezione e partecipazione al tempo stesso, cifra stilistica d’insieme grazie alla quale sentiamo la dedizione al culto e il grande sollievo spirituale dei nostri 11. Un sollievo e una pienezza alimentati dal concetto di preghiera come beneficio per gli altri. Ci sono gesti di conforto, come un tè o un tetto per una notte offerti dalla gentilezza di alcuni incontri, ma anche circostanze sfavorevoli, come le strade allagate o la rottura del trattore a cui era agganciato il vagone con tende e rifornimenti. La risposta dinanzi all’imprevisto è la perseveranza.
Paths of the Soul procede lento a passo d’uomo, di preghiera, con la pace e la serenità di cuori forti diretti verso la sacralità di luoghi e persone lungo paesaggi immortalati in meravigliosi quadri. L’arrivo a destinazione non mancherà di meravigliare con intense conversazioni e siti unici.
Francesca Vantaggiato