Chiedo scusa per aver saltato la recensione della settimana scorsa, ma ho avuto degli impegni personali che mi hanno impedito di portare avanti il lavoro e recensire il terzo episodio. Visto che nel frattempo è stata rilasciata anche la quarta puntata, ho deciso di realizzare un unico articolo in cui analizzo entrambi gli episodi. Dopo questo messaggio di scuse direi che possiamo iniziare.
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER, si consiglia la lettura dei due articoli precedenti (episodio 1 e episodio 2)
The Dog – Episodio 3
Del mondo creato da Robert Kirkman (che si pensi a Fear The Walking Dead o a The Walking Dead) lascia perplessi il fatto che non esista il concetto di zombi. Cosa significa questo? Nessuno ha mai sentito parlare di queste creature: la parola zombi non viene mai pronunciata né nei fumetti né nelle due serie tv. Come ha giustamente notato un giornalista del New Yorker “semplicemente non esiste la rappresentazione narrativa del morto vivente nella cultura pop di questa società”. Questo fatto ovviamente aiuta a comprendere lo stupore e i dubbi che assalgono i protagonisti. In questo episodio, per la prima volta da quando è iniziata questa serie, qualcuno afferma che si ha a che fare con dei morti tornati in vita. Nick, che già ha dovuto scontrarsi con uno di questi mostri, l’ha capito e cerca di farlo capire anche agli altri.
Se fosse vostra madre o la vostra migliore amica che cosa fareste?
The Dog ci pone davanti al dilemma che caratterizza tanta produzione zombi: i nostri amici una volta trasformatisi sono da eliminare (per semplice pietà e carità cristiana) o bisogna sperare in una guarigione miracolosa? Travis considera gli zombi come degli infetti ed è del parere che “se ci fosse una piccola probabilità di aiutarla” bisognerebbe cercarla e che, comunque, non spetta a noi vivi decidere che fine far fare ad un “infetto”.
Daniel Salazar approves Kill ‘Em All dei Metallica
Madison, a differenza del compagno, ritiene che i morti dovrebbero essere morti. Per questo motivo è convinta che quando ci si trovi a dover decidere del destino, ad esempio, di un’amica bisognerebbe porre fine alla sua condizione “proprio perché era una mia amica”. Tutti questi pensieri vengono innescati perché Daniel Salazar uccide senza pensarci troppo un vicino di casa (trasformatosi) di Travis e Madison.
Questo episodio, che ben mescola azione a momenti di riflessione, si conclude con quella che sembra un raggio di sole tra le nubi: l’arrivo dell’esercito che inizia a ripulire la zona dagli “infetti” e sembra avere la situazione sotto controllo.
I soldati ci salveranno? O “Stavamo meglio quando stavamo peggio”?
Not Fade Away –Episodio 4
La quarta puntata FtWD prende il via con una delle canzoni più famose di Lou Reed: Perfect Day, che l’arrivo dei militari sia, veramente, l’inizio di un giorno perfetto?
Recinzioni, cani da guardia e filo spinato: non esattamente l’Hotel Excelsior. Ecco come vivono da più di una settimana i sopravvissuti. Travis e il suo gruppo fanno parte di un gruppo di civili che vive all’interno di una zona di quarantena dove l’esercito fa sparire chi risulta “pericoloso” o “scomodo”.
Ancora una volta Kirkman non ha paura a dire la sua e criticare uno dei pilastri portanti della nazione a stelle e strisce. Il sergente Moyers continua a sbraitare che tutto si sistemerà, che non c’è da preoccuparsi e che fuori dal perimetro di sicurezza non c’è nessuno. Peccato che Chris veda un segnale di aiuto nonostante le smentite ufficiali dell’esercito.
Madison inizia a mostrare sempre più intraprendenza e carisma, mentre il buon (fin troppo) Travis è ancora troppo attaccato al vecchio mondo e non riesce ancora a vedere la realtà ben esemplificata in questa frase “fear the live, not the dead”. Tra controlli medici forzati, ispezioni a sorpresa e malati che vengono caricati su camion verso un non ben specifico “quartier generale” l’esercito mette in mostra tutta la sua brutalità.
Da una parte i sopravvissuti senza medicinali e con penuria di cibo, dall’altra parte l’esercito che se la spassa.
Tra sparatorie e sopravvissuti assassinati , alla fine dell’episodio, sembra che perfino Travis apra gli occhi.. Che ora sia pronto a tirar fuori gli attributi? Gli vogliamo bene lo stesso, ma se iniziasse ad essere un leader più carismatico gli vorremmo ancora più bene.
Ci rivediamo tra una settimana esatta. E ricordate di lucidare i vostri fucili e rinforzare porte e finestra, l’esercito e gli zombi arriveranno di nuovo questa domenica, non fatevi cogliere impreparati.. Altrimenti chi mi legge se vi trasformate anche voi?!
Andrea Bianciardi