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Per un pianoforte povero. Lungoconcerto no stop 12h per pianoforte, filosofia, poesia, pittura e letteratura

Nella cornice di ‘Mysterium’ (Assisi Suono Sacro) e di ‘Pittura per un suono povero’ (Terra d’Arte), sabato 25 luglio, da mezzogiorno a mezzanotte, in ricordo di Elio Matassi, nella sala di San Gregorio, in Assisi, si terrà il concerto Per un pianoforte povero

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Nella foto: Tavola per accordare lo spazio. Saggio critico, fotografia di Michele Giacinto Bianchi, luglio 2015, luogo: Cantiano, atelier di Oscar Piattella

Per un pianoforte povero. Lungoconcerto no stop 12h per pianoforte, filosofia, poesia, pittura e letteratura

Nella cornice di ‘Mysterium’ (Assisi Suono Sacro) e di ‘Pittura per un suono povero’ (Terra d’Arte), sabato 25 luglio, da mezzogiorno a mezzanotte, in ricordo di Elio Matassi, nella sala di San Gregorio, in Assisi, si terrà il concerto Per un pianoforte povero. Lungoconcerto no stop 12h per pianoforte, filosofia, poesia, pittura e letteratura, relatore e pianista Stefano Ragni, altri interpreti: Ugo Amati, Michele Bianchi, Guglielmo G. Lagar, Natalia Mogilevskaya, Anna Rossi, Lorenzo Russo, Stefano Valente e altri, attorno alle composizioni di diversi autori e alla Tavola per accordare lo spazio di Oscar Piattella. Due interludi acustici e visivi verranno implementati da molle ad aria e altri sistemi di sequenziamento ad ambiente inerziale MOde Shape System. Dalle ore 17:00 alle ore 18:00 è previsto un concerto per chitarra acustica ed elettrica di Davide Amati: A Francesco. Alle ore 22:00 verrà presentato Ombre, Penombre, Bagliori, trittico d’arte, musica e poesia: opera audio-visuale con voce recitante, poesie di Ugo Lanzalone, quadri di Bruno Lanzalone, musica ed elaborazione video di Silvia Lanzalone.

Per un pianoforte povero

Suonare un pianoforte ‘povero’ è un’esigenza che nasce dalla sfida alla modernità: nel mondo assordante e riverberante di oggi, il più ridondante degli strumenti musicali si priva dei suoi pedali, dei suoi accordi e delle sue sovrapposizioni armoniche per far sentire una sua voce icastica. Al di là della tastiera si intreccia una cordiera sofisticata, lussureggiante, vera foresta di fili dorati, ognuno dei quali si vanta di discendere dal monocordo di Pitagora. È proprio pensando a quella mirabile intuizione che da una sola corda tesa fece scaturire l’universo dei suoni, che ora si vorrebbe ripercorrere all’indietro un lungo percorso storico che consenta a uno strumento ‘eccessivo’ come il pianoforte di ritrovare una sua purezza originaria. Dalla complessità alla semplicità, scegliendo musiche e autori che del pianoforte hanno voluto e saputo minimizzare le risorse. Ricerca di campi energetici scarni, scabri come un paesaggio di Giotto. Pianoforte che si fa ‘parola’ e si ‘ri-conosce’, circondandosi di filosofia, di poesia, di pittura e letteratura. Suono semplice che aggiri la complessità per farsi risonanza interiore motivata e riconosciuta. Suono ‘estatico’ che, come per Florenskij possa proporsi come ‘conoscenza’ del mondo.

Stefano Ragni

Tavola per accordare lo spazio
Le linee sono congiunzioni dell’invisibile, vibrazioni di un animismo che dispone i perimetri, i bordi, la pelle di questi frammenti, verso la dichiarazione di un più del loro involucro, proprio come un’aura dialogante e rivelatrice dell’energia interiore, rivelatrice della volontà d’espansione verso quella libertà, che sola, fa il mistero e la verità della pittura.

Oscar Piattella

Tavola per accordare lo spazio. Saggio critico

Michele Giacinto Bianchi

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