La mafia uccide solo d’estate è un film del 2013 diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif, e scritto da lui con Michele Astori e Marco Martani.
È una commedia drammatica che attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista ricostruisce, in toni spesso paradossali e ironici, una sanguinosa stagione dell’attività criminale di Cosa nostra a Palermo dagli anni ottanta fino ai primi anni novanta.
Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
La trama
Il film narra l’educazione sentimentale e civile di Arturo, nato a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco. Il film ha uno stampo biografico. Della sua infanzia vediamo i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari che vede come una principessa.
Attraverso questa tenera ma divertente storia d’amore, il pubblico verrà coinvolto emotivamente negli eventi più tragici della nostra storia recente. Arturo è un ragazzo come tanti altri dell’Italia degli anni ’70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza del ragazzo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare.
la vocazione civile de “La mafia uccide solo d’estate”
La storia prende spunto dall’esperienza personale e civile di Pif e di molti altri palermitani. Come lui, questi hanno vissuto per anni in una città divisa tra la normalità degli eventi quotidiani e la violenza dei fatti di mafia. Il piccolo protagonista è un bambino particolarmente sensibile alle “malavitose stranezze” che vede accadere ogni giorno nella sua città. Lui rappresenta la vicenda di tutti quei giovani giornalisti e attivisti siciliani che hanno affrontato la verità senza nascondersi e diventando troppo spesso vittime di mafia.
I protagonisti di La mafia uccide solo d’estate vivono, col passare degli anni, una sorta di doppia vita. Feste di compleanno, innamoramenti e scelte professionali, ma anche attentati, minacce, assassini e una multiforme omertà. Sia da bambino che da adulto, la sfida di Arturo sarà quella di confrontarsi con questo sdoppiamento del mondo palermitano, trovando le risposte giuste nel proprio cuore e nel proprio senso civile.
La produzione
La mafia uccide solo d’estate nasce dalla fortunata intuizione del produttore Mario Gianani che, dopo aver visto una puntata de Il Testimone, decide di contattare l’autore per sapere se ha idee per il cinema. Pif coglie al volo l’occasione, propone un’idea che stava sviluppando da circa 4 anni e che darà vita proprio al film con Cristiana Capotondi.
Pif ha avuto infatti un passato sui set cinematografici, prima di approdare alla televisione. Ha iniziato la sua carriera nell’audiovisivo come aiuto-regista di Franco Zeffirelli nel 1998 e poi di Marco Tullio Giordana ne I cento passi nel 2000.
Lo stile de “La mafia uccide solo d’estate”
Lo stile del film utilizza, per molti aspetti, il linguaggio tipico della trasmissione televisiva Il Testimone di MTV di cui Pif è autore e conduttore. Gli argomenti, anche quelli più scabrosi e delicati, vengono trattati con un doppio registro fatto di ironia e fredda presentazione dei fatti. Questo avviene in una originale alternanza tra momenti comici e difficili da digerire. Per esempio, l’accostamento in montaggio della nascita del figlio di un boss mafioso e un pezzo di carne dal macellaio nell’inquadratura successiva.
Un riconoscimento importante
Il presidente del Senato ed ex Procuratore Nazionale antimafia Pietro Grasso ha definito La mafia uccide solo d’estate, come la miglior opera cinematografica sul tema mafia che abbia mai visto.
Ecco il trailer:
La mafia uccide solo d'Estate
Anno: 2013
Durata: 90'
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: Commedia
Nazionalita: Italia
Regia: Pif
Data di uscita: 28-November-2013
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