Anche Claude Chabrol con Giorni felici a Clichy si cimenta con lo scrittore Henry Miller. Già Philip Kaufman infatti aveva proposto Henry e June, non del tutto riuscito. Il regista francese si basa su un breve romanzo ambientato a Parigi che narra delle prime vicende sentimentali e sessuali dello scrittore nel vecchio continente. Tutto risulta rarefatto e con sottofondo intellettuale che poco si addice alle passioni vissute e narrate da Miller. Oltre a Barbara De Rossi, ormai sempre più catturata dal piccolo schermo, troviamo in una piccola parte la brava Anna Galiena interprete di Il marito della parrucchiera.
Giorni felici a Clichy (Sinossi)
Negli anni ’30, impiegato alle poste di New York, ma con la vocazione dello scrittore, Joe arriva a Parigi. Sesso e letteratura sono i motivi che lo spingono in Europa e che sempre lo assillano. Joe conosce Carl, un fotografo polacco, che diventa suo compagno di avventure e stravizi; sempre con lui frequenta locali e bordelli lussuosi, come il “Melody” diretto da Madame Adrienne ed il “Sebastian”. Con i sue amici si accompagna spesso una borghese appena quindicenne, Colette, presunta nipote di una prostituta, che appare e scompare più volte e che si unisce a loro in un bizzarro (e inconsumato) matrimonio a tre, recandosi tutti insieme a cercare in Normandia le tracce di Proust. Joe conosce al “Melody” la rossa Nysaltra prostituta assai nota nella Capitale e se ne innamora: ma anche le passioni si usurano presto e Nys sposa Gustav, un mercante di latticini. Sapendolo a Parigi per scrivere, Anja Regentac, moglie di un editore fuggito da Odessa, affida all’americano in cerca di emozioni e documentazioni gli amari suoi ricordi di profuga.
Un altro incontro, fatto al cinema, è quello con Edith, di facili costumi lei pure, che rende più eccitante l’amore maneggiando un pistola carica. Ma giorni tristi si preannunciano per Parigi e l’Europa stessa: cominciano i lanci di bombe contro gli ebrei, mentre squadracce nere si aggirano per i quartieri. Joe continua la sua vita forsennata e senza freni, sempre fumando furiosamente e bevendo. Il giomo in cui insieme a Carl si trova travolto da una manifestazione e tenta di rifugiarsi al “Melody”, lo trova in fiamme. Le ragazze però, non si sono disperse, si riuniscono nel suo alloggio e all’americano sembra che quella gioia di vivere debba continuare fino alla morte. Poi Colette se ne va per sempre, ripresa a Parigi dai molto conformisti genitori.