Michael Moore dopo diciotto anni torna a Roma (nel 1989 venne a presentare Roger & Me) per raccontarci Sicko, un film che vuole convincerci di quanto siamo fortunati in Italia ad avere un sistema sanitario reale e alla portata di tutti. L’Italia è il Paese insieme al Giappone in cui il documentario Fahrenheit 9/11 ha avuto più successo a livello mondiale. E per questo motivo Moore ha ritenuto doveroso fermarsi nella capitale prima di arrivare a Sarajevo dove era atteso il giorno dopo. Ma scopriamo anche che per il pluripremiato regista americano film italiani come Ladri di biciclette sono stati fonte di ispirazione e che il cinema italiano – come d’altronde quello europeo – in America non si vede quasi più. Per questo lui ha fondato un festival dedicato al cinema d’oltreoceano. Alla conferenza stampa, convocata per l’occasione alla Casa del cinema Moore, risponde simpaticamente anche alle nostre domande.
Nel suo ultimo film, Sicko, lei mostra dei dati secondo i quali nella classifica dell’organizzazione mondiale della sanità, l’Italia è al secondo posto per efficienza dopo la Francia. Vuole spiegarci come è possibile una cosa del genere?
So che per molti italiani potrà sembrare assurda questa classifica, soprattutto perché so che, anche in Italia, c’è una visione degli ospedali americani con attrezzature fantastiche, medici bellissimi e tant’altro. In una certa misura è vero. Però, c’è anche un altro aspetto e cioè che ben 50 milioni di persone nel nostro Paese non possono andare dal medico quando ne hanno bisogno, a meno che non abbiano i soldi per farlo. E il fatto che sia negata questa assistenza secondo me è un crimine.
Quante sono le persone che in America invece godono di una assicurazione?
Circa 250 milioni sono coperti da una assicurazione per l’assistenza medica sanitaria, anche se i costi sono altissimi perché la copertura non è totale e quindi la persona deve sostenere delle spese comunque. Di recente negli Stati Uniti sono aumentate le persone che hanno dovuto affrontare un fallimento finanziario a causa dei costi per l’assistenza sanitaria e la stragrande maggioranza delle persone che si trova priva di una casa ci si trova per questa ragione. Ora, presentatemi un italiano a cui sia stata tolta la casa perché era ammalato e non ha potuto pagare i conti dell’ospedale.
Molti italiani si lamentano del fatto che il nostro sistema sanitario non funziona. Cosa pensa a riguardo?
Voi italiani vi potete lamentare delle lacune del vostro sistema sanitario così come fanno i canadesi, i francesi e gli inglesi, ma voi almeno il sistema ce l’avete. Io non ho il diritto di parlare delle lacune del sistema sanitario italiano, ma voi avete un sistema in cui ogni cittadino che sta male ha il diritto di recarsi da un medico senza porsi il problema di come pagarlo. Noi in America non abbiamo neanche questo diritto umano fondamentale. Di conseguenza i vostri problemi impallidiscono davanti ai nostri. Certo, essendo voi stati governati per molti anni da Berlusconi che ammira l’operato di Bush e che ha cercato di imitarlo tagliando la rete di sicurezza sociale dei cittadini, vi trovate in una condizione non ottimale e adesso il governo di centrosinistra dovrà andare a ripulire il casino che quel presidente si è lasciato alle spalle. Ma questo non ho il diritto di dirlo io perché non sono italiano. Il vostro sistema sanitario è sottofinanziato ed è necessario aumentare i fondi che vengono erogati al sistema sanitario nazionale. Invece di spostare i fondi per unirsi agli Stati Uniti per combattere guerre illegali è necessario che i soldi tornino ai cittadini e in questo caso al sistema sanitario.
(applausi in sala)
Quanto è importante per lei sdrammatizzare, ridicolizzare, ironizzare con la macchina da presa? E cosa pensa riguardo il fatto che probabilmente in Italia i ragazzi di oggi non avranno una pensione?
L’umorismo è una cosa estremamente necessaria in questi periodi oscuri, ci aiuta anche ad ammalarci di meno. Anche le vacanze sono importanti. Gli americani si ammalano tanto perché lavorano troppo. E così facendo perdono anche più facilmente lavoro. I francesi lavorano 35 ore a settimana e hanno dalle 5 alle 8 settimane di vacanze l’anno ed è stato dimostrato che sono molto più produttivi rispetto agli americani, benché questi ultimi lavorino un numero maggiore di ore e vadano in vacanza quasi la metà dei giorni. E questa ritengo che sia una delle ragioni per cui l’America è al 37° posto nella classifica dell’organizzazione mondiale della sanità. In Italia dovreste smetterla di piagnucolare e capire che c’è una forza oscura rappresentata dal capitalismo e che bisogna fermarla. Se i vostri figli non avranno la pensione è perché voi genitori non avete fatto abbastanza: non avete tassato i ricchi, non avete protetto l’occupazione come invece dovrebbe essere in una nuova economia globalizzata. Gli uomini d’affari non hanno a cuore gli interessi della gente.
Le dichiarazioni del ministro della salute Livia Turco:
A me il film Sicko è piaciuto molto per tre ragioni: la prima perché parla della salute, della malattia e la morte, visto che la società spesso dimentica le sofferenze dovute alla malattia e alla morte mi è sembrato molto importante che un regista dedicasse il suo talento a sollecitare l’attenzione su questa parte così importante dell’esperienza umana.
Il secondo motivo è che il film, in maniera rigorosa, racconta che cosa significa una sanità governata dal sistema assicurativo ed è importante che di questi temi non ne parlino solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini comuni perché la sanità è un bene primario.
La terza ragione per cui mi è piaciuto il film è la ragione per cui mi auguro che tanti cittadini italiani lo vedano, perché li aiuterà a scoprire il vero tesoro che hanno. Il mio impegno quotidiano è quello di risolvere le cose che non vanno, però credetemi è un vero delitto che gli italiani non siano in grado di apprezzare quel grande tesoro che è la sanità pubblica. Poi ci sono cose che vanno cambiate è chiaro, come ad esempio la disparità tra il centro nord e il mezzogiorno o le liste d’attesa, però mai dire che in Italia una persona malata di tumore non potrà curarsi perché non ha i soldi. Il nostro è il Paese in cui una volta prognosticato un tumore si vive più a lungo perché abbiamo una rete oncologica diffusa di grande eccellenza con farmaci innovativi. Parlare di tac e risonanza magnetica è diventata una cosa normale e il fatto che siano disponibili e che a nessuno sia chiesto un euro è o non è un tesoro che noi abbiamo e che dobbiamo custodire? In Italia abbiamo centri di trapianti eccellenti, le liste di attesa sono gestite con grande trasparenza. Io come cittadina italiana sono grata a questo film perché se farà riflettere gli italiani e farà capire il tesoro che loro hanno e forse vivranno più sereni e tranquilli, il che non guasta.
Vincenzo Patanè Garsia