Una serena notte piena di luci e il Natale vicino, mentre la Torre Eiffel è illuminata a festa. Uno scenario da Mary Poppins, nel quale i protagonisti si muovono sui tetti della città, ricorda atmosfere di pellicole del passato. Si tratta in questo caso di un film modernissimo, che senza dimenticare le problematiche contemporanee, è un piccolo capolavoro di classica poesia.
Un bambino apparentemente capricciosetto e viziatello dei nostri giorni è capace di mettere letteralmente nel sacco il Babbo Natale ladro, che incontra per caso sul balcone della sua casa. Apoteosi di una società puerocentrica nella quale anche un normale delinquente non è assolutamente in grado di resistere di fronte al broncio o alle prime lacrimucce di un infante. Magistrale interpretazione del ladro buono è quella del pluripremiato attore francese Tahar Rahim, di origine algerina, che, con simpatica ironia e accattivante ingenuità, s’impegna a diventare per il piccolo Antoine un Babbo Natale credibile. Il giovanotto ce la mette davvero tutta, fino al punto di creare una vicenda a uso e consumo del suo piccolo amico o di scovare, tra le vecchie scenografie del varietà e le donnine in paillettes, la famosa slitta tanto desiderata dal bambino. Si viene poi a scoprire che il bimbo sogna tutto questo per essere più vicino a un papà che non c’è più e che cerca di ritrovare almeno durante la notte magica. Un divertente stage di apprendimento consente ad Antoine di divenire un ladro perfetto, ma solo di quello che lui ritiene essere l’indispensabile benzina per la slitta del suo nuovo amico, e cioè l’oro. Tutto il resto è off limits. Quindi, quando cede alla tentazione di rubare un piccolo giocattolo, il senso di colpa lo costringe a riportarlo indietro con gran pericolo per la strana coppia, di essere acciuffati.
La commedia, molto francese nello stile e nei modi, non ha defaillance, situazioni troppo pericolose o cattiverie gratuite; tutto si snoda con grande grazia e armonia. Un film garbatamente diretto da Alexandre Coffre con Tahar Rahim, Victor Cabal nella parte di Antoine, Annelise Hesme e Michael Abiteboul. Bellissima la fotografia e simpatica la sceneggiatura di questo film, davvero per adulti e bambini, dove non s’indulge in sdolcinate immagini oleografiche, ma che riesce a tracciare una delicata vicenda che soddisfa occhio e sentimenti fino all’ultimo fotogramma.
Alessandra Cesselon