ZOMBI: OLTRE 900 TITOLI PER NON RIPOSARE IN PACE
Francesco Lomuscio
488 pagine
Universitalia
In un periodo in cui il movie business oramai arranca, il successo della serie The Walking Dead e soprattutto del film World War Z decreta gli zombi come una delle poche miniere d’oro rimaste nei temi cinematografici, insieme ai fumetti (alcuni) e poco altro. Nemmeno la fica è sopravvissuta a questa falcidie. Adesso poi, grazie al film di Marc Forster, i morti viventi sono diventati una cosa a sé stante, una calamità, un’entità la cui straordinarietà non necessita di spiegazioni, quasi più dei vampiri. Un’evoluzione notevole per un personaggio che è poi diventato un archetipo, un sottogenere e infine una moda, o forse meglio dire uno status. Dalla metafora politica che rappresentavano in quei 15 anni romeriani, a fenomeno di costume grazie alle horror comedy come La notte dei morti dementi, passando come riferimenti totemici per punk e psychobilly, fino a salvatori della patria, o almeno dell’economia, finché il sistema decide di educare persino le ragazzine figlie della Legally Blonde generation a sopportare i cadaveri cannibali affianco al faccino di Brad Pitt.
L’excursus cinematografico di questo fenomeno viene catalogato da Francesco Lomuscio, noto mortiviventologo, nel suo libro Zombi: oltre 900 titoli per non riposare in pace. Durante un lavoro durato anni, l’autore ha riesumato tutti i film possibili e immaginabili che avessero come protagonisti, o quantomeno la presenza all’interno di essi, dei morti viventi, non disdegnando casi in cui essi potevano essere tali per ipotesi (vedi per esempio la presenza dei Venerdì 13). Un lavoro in primis da appassionato che pur probabilmente non completo, dà sicuramente una visione d’insieme del fenomeno, e si presenta come un vocabolario ricco per i fan del genere, o un feticcio letterario per gli amanti dell’horror. Il libro è fondamentalmente un elenco di schede, nelle quali compare una breve presentazione dei film in questione, e una analisi degli stessi. Molto interessante, un acquisto obbligato per i fan del genere.
Gianluigi Perrone