‘A man called Ove’ – Quando un’improbabile amicizia ti riconduce verso l’amore

Un film che racconta un quotidiano ricco di emozioni A man called Ove, diretto dal regista svedese Hannes Holm e candidato all’Oscar come miglior film in lingua straniera nel 2017, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Fedrick Backman disponibile su Mubi.

A man called Ove e i flashback che svelano il personaggio

Un film che, grazie ad un viaggio tra i suoi ricordi, ci conduce alla scoperta della vita di Ove (Rolf Lassgård) e allo svelamento di tutte le  ragioni che lo hanno portato ad avere un approccio così scontroso nelle relazioni con il prossimo.

Un’esistenza dettata dalle abitudini e dalla routine tramite cui, con un approccio che vira quasi al comico, il protagonista gestisce la sua quotidianità e quella dei suoi vicini. Qualsiasi cosa esca o vada contro le leggi autoimposte da se stesso, infatti, porta Ove a reagire istintivamente in modo aggressivo, perdendo completamente il controllo e la ragione.
A sconvolgere la sua vita perfettamente calcolata arriva Parvaneh (Bahar Pars), la nuova vicina iraniana e la sola in grado, insieme alla sua incasinata famiglia, di riportare un po’ di calore nella fredda casa del protagonista che finalmente si sente ben voluto da qualcuno. 

Dopo la perdita della moglie Sonja (Ida Engvoll), infatti, nessuno aveva più provato a cercare un contatto con un uomo così autoritario, neanche il suo amico di vecchia data Rune (Börje Lundberg).

Attraversare un quartiere che dipana continue emozioni

Ogni sequenza ruota intorno al microcosmo del quartiere in cui vivono i personaggi, senza pretendere di strafare o di lanciare messaggi diversi da quelli che appaiono chiari durante la visione della storia.

In un continuo susseguirsi di eventi, ogni emozione viene affrontata durante le scene del film trascinando lentamente lo spettatore all’interno della narrazione e riempiendo i tasselli mancanti fino ad arrivare a comprendere a pieno Ove, la sua persona e il suo passato ricco di eventi traumatici.

Il raggiungimento del lieto fine per Ove 

Nonostante ciò non mancano le risate, grazie soprattutto alla combinazione di black humor e la dolcezza che si dipana dal grande cuore di Ove – organo che da sempre causa scompensi cardiaci al protagonista e che sarà la causa della sua morte.

Un film che porta, chiunque lo guardi, a mettersi nei panni del protagonista, a vivere nella speranza che riesca a perdonarsi per gli errori commessi nel passato e a ritrovare, oltre all’amore, la pace tanto desiderata.