Se diamo uno sguardo al curriculum registico di Scott Derrickson, tra lo straight to video Hellraiser 5: Inferno (2000) e l’acclamato The exorcism of Emily Rose (2005), fusione di racconto esorcistico e vicenda giudiziaria, risulta immediatamente chiaro che ci troviamo dinanzi a un autore tutt’altro che nuovo agli orrori su celluloide.
Non a caso, a quattro anni da quell’Ultimatum alla Terra (2008) che altro non era che il remake dell’omonimo classico della fantascienza diretto nel 1951 da Robert Wise, Derrickson è tornato dietro la macchina da presa tramite Sinister (2012), prodotto dal Jason Blum finanziatore sia del fortunatissimo franchise Paranormal activity che del non disprezzabile Insidious (2010) di James”Saw-L’enigmista”Wan.
Del resto, ricorda non poco proprio la vicenda narrata nella pellicola di Wan quella che vede il due volte candidato al premio Oscar Ethan”Prima del tramonto”Hawke nei panni di Ellison Oswalt, il quale, scrittore progressivamente caduto nell’anonimato dopo aver ottenuto successo grazie alla pubblicazione di un libro relativo a un fatto di cronaca nera, decide di trasferirsi insieme a moglie e figli a King County all’interno di una casa in passato teatro di un efferato omicidio: la tragica impiccagione di un’intera famiglia, a eccezione della figlia più piccola, misteriosamente scomparsa, su cui intende indagare per elaborare un nuovo romanzo.
Ed è man mano che rinviene una serie di pellicole riportanti testimonianze filmate di quanto accaduto che finisce nel mirino di una pericolosa divinità pagana, a quanto pare pronta a risvegliarsi per trascinarlo in una vera e propria spirale di terrore insieme ai suoi cari; mentre troviamo in scena anche un non accreditato Vincent”Full metal jacket”D’Onofrio e si respira un’aria tutt’altro che distante da quella che caratterizza molte ghost story di matrice giapponese.
Perché sono atmosfere cupe e lenti ritmi di narrazione tipici delle produzioni di paura del Sol Levante ad accompagnare la lunga attesa che, tempestata di indizi sempre pronti a emergere in maniera progressiva, conduce a una seconda parte opportunamente basata, al contrario, su spaventi e situazioni raccapriccianti che non mancano di far balzare lo spettatore dalla poltrona senza ricorrere a sangue e frattaglie.
Distribuito nelle nostre sale cinematografiche da Koch Media, è sotto lo stesso marchio che il film approda su supporto dvd corredato di non disprezzabile sezione extra che, al di là del trailer e di due spot televisivi, include un breve dietro le quinte, ventisei minuti di interviste, un piccolo sguardo al doppiaggio italiano e lo speciale Sinister-L’esperimento, atto a mostrare le reazioni di determinate persone dinanzi alla visione dello spettacolo.
Per gli amanti degli zombi (o, forse, sarebbe più giusto dire degli infetti zombeschi), invece, è 01 distribution a proporre [Rec]³-La genesi (2012) di Paco Plaza, terzo capitolo della popolare saga spagnola i cui primi tasselli vennero firmati dallo stesso insieme a Jaume Balagueró.
Un terzo capitolo che si svolge durante la festa nuziale di Clara e Koldo, ovvero Leticia Dolera e Diego Martín, ma che, a differenza di [Rec] (2007) e [Rec]² (2009), sfrutta soltanto in minima parte le “soggettive mosse” da effetto documentario dell’abusatissima tecnica di ripresa denominata P.O.V. (Point Of View), in quanto costruito in maniera principale come un comune lungometraggio dell’orrore.
Decisione che priva il tutto di quell’originale marchio di riconoscimento da mockumentary infarcito di pseudo-morti viventi, ma che, allo stesso tempo, non penalizza affatto l’operazione, movimentatissima e perfettamente in grado di non permettere allo spettatore di chiudere occhio durante il matrimonio trasformato in incubo dall’immancabile infezione.
Complice sì il buon ritmo generale, ma anche la maniera in cui Plaza, senza rinunciare a non invadenti accenni d’ironia, si dimostra capace di orchestrare a dovere i momenti di tensione (Clara che rimane incastrata sotto una grata) e quelli maggiormente propensi allo splatter liberatorio (tra l’altro, abbiamo decapitazioni e corpi divisi verticalmente in due parti tramite motosega).
Liberatorio proprio come avveniva in una certa efficace produzione horror risalente agli anni Ottanta, alla quale il godibilissimo [Rec]³-La genesi appare non poco vicino.
Francesco Lomuscio