Il folle e provocatorio regista nipponico Takashi Miike viene accolto da sonanti fischi a Cannes dove con Shield of Straw concorre, stonando, alla Palma d’Oro. In un film d’azione dove giustizia privata e rispetto della legge si combattono in un duello infinito e non sempre ben ritmato ‘Scudo di paglia’ passa attraverso la corruzione scatenata dal denaro, mentre agli antipodi, in una posizione fin troppo manichea, si consumano i destini di chi incarna questa lotta.
Ninagawa è un uomo ricco e influente che, per vendicare la morte della piccola nipote, mette una taglia di un miliardo di yen sulla testa di Kunihide Kiyomaru, il suo assassino. Si scatena la caccia all’uomo, tutti cercano di uccidere Kiyomaru, il quale chiede protezione alla polizia di Fukuoka che dovrà scortarlo fino a Tokyo dove verrà processato regolarmente. Kazuki Mekari è l’incorruttibile poliziotto a capo della squadra dei quattro detective incaricati di proteggerlo in questi interminabili 1.200 km di presunta azione. Nella corsa all’omicidio, non sono tanto i complotti della popolazione a preoccupare i quattro, quanto il potenziale killer risvegliato dall’allettante ricompensa nella mente degli altri poliziotti, uomini addestrati a combattere. Nel tragitto infernale dove la scorta dovrà confrontarsi con la follia generale, la vendetta, il tradimento, infinite sono le sfide logistiche scelte da Miike per mostrarci il ventaglio delle reazioni umane dinanzi all’allettante dio denaro, a cui la volontà si piega con differenti dosi e resistenza.
La devozione alla causa dei due uomini – il poliziotto disposto a mettere a repentaglio la sua vita e quella dei suoi per portare a termine la missione e consegnare alla giustizia il criminale, e il ricco magnate pronto a comprare la vita di un maniaco – è netta e incorruttibile, inverosimile.
In mezzo ai due estremi inconciliabili e perentori Miike inserisce dubbi e debolezze dettate da varie ragioni personali, giocando senza convincere con la vastità delle risposte psicologiche al dubbio morale su cosa rappresenti il bene e cosa il male. La tragicità dello sforzo sovrumano di Mekari – ogni tanto ci si chiede se la sua sia fedeltà alla causa o incapacità di un pensiero critico – è portata all’eccesso, l’eroicità del gesto si annulla e si trasforma in una caricatura dello stesso.
Shield of Straw è un action movie che strizza l’occhio a un certo cinema hollywoodiano senza però eguagliarlo, avvincente è la scena del camion che corre all’impazzata sbaragliando dozzine di auto della polizia (unico momento del film ad aver strappato qualche applauso) ma da sola non basta a sostenere la tensione del genere in cui Miike vuole circoscrivere una questione etica arronzata.
Francesca Vantaggiato
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