In arrivo numerosi e imperdibili film, documentari e ospiti al centro della protagonista di questa edizione, l’esploratrice del mondo che campeggia sul manifesto del 65° Festival dei Popoli. Il festival internazionale di cinema documentario più antico in Europa, che si terrà dal 2 al 10 novembre a Firenze. Per la direzione artistica di Alessandro Stellino, quella organizzativa di Claudia Maci e con la presidenza di Roberto Ferrari.
Nel manifesto, infatti, una donna – elaborata con il supporto dell’IA – si muove tra realtà e futuri possibili, si aggira per le piazze e i ponti di una città in trasformazione, attraverso la lente politica del documentario e con gli occhi puntati su quello che verrà.
Il festival fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze. Ed è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua.
Festival dei Popoli 2024: cosa aspettarsi
Il racconto in presa diretta di ciò che sta accadendo lungo la Striscia di Gaza, con gli occhi di chi è sotto le bombe, nella prima mondiale di To Gaza di Catherine Libert, Fred Piet e Hana Al Bayaty, e quello dentro le vite di coloro hanno attentato la democrazia statunitense, a Capitol Hill nel gennaio 2021, raccontato in Homegrown di Michael Premo, proprio alla vigilia del voto presidenziale che può cambiare volto al mondo.
Questo l’inizio di un viaggio lungo 90 film che si apre con Paolo Cognetti e il suo Fiore mio. In prima nazionale, che ci porta sulle cime del Monte Rosa (con le musiche di Vasco Brondi) per capire dove stiamo andando davvero e con chi. O lungo le coste liguri tra i Portuali di Perla Sardella, nella lotta politica del collettivo di lavoratori nel porto di Genova tra il 2019 e il 2023, con gli scioperi contro le navi degli armamenti.
Ancora, le prime di Going Underground di Lisa Bosi, flashback sui mitici Gaznevada, dal punk e la new-wave fino all’italo disco. Storia acida di ragazzi folli dalla fine degli anni Settanta a oggi. E de Il complotto di Tirana di Manfredi Lucibello. Piega ironica tra le trame dell’arte contemporanea nella più grande bufala ordita ai danni del fotografo Oliviero Toscani alla Biennale di Venezia nel 2000.
E ospiti speciali, firme del cinema d’autore più in voga del momento, come Albert Serra. Oltre a presentare in prima nazionale il suo discusso ritratto della corrida spagnola, Tardes de Soledad, sarà protagonista di un talk a Palazzo Strozzi.
Poi i registi Pietro Marcello e Alice Rohrwacher, a colloquio sul futuro del documentario italiano ormai diretto verso le nuove frontiere del cinema di finzion. Vinicio Capossela presenterà Natale Fuori Orario, originale road movie e film-concerto in cui torna ai suoi primi “concerti per le feste”. O la scrittrice francese Christine Angot, caso letterario in patria, oggi in concorso con A Family. Per guardare in faccia la realtà, anche dove fa più male, e agire di conseguenza, nel presente e nei luoghi di tutti i giorni, per scegliere il domani che verrà.
Primo giorno e serata d’inaugurazione del Festival dei Popoli
Il festival sarà inaugurato alle 20.30 sabato 2 novembre al cinema La Compagnia con l’anteprima italiana di Fiore Mio. Il primo film scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti. Esordisce alla regia con un lavoro in cui pone al centro la sua passione per la montagna, come spazio geografico e dimensione interiore. Lo scrittore sarà ospite del festival insieme al cantautore Vasco Brondi che ha curato le musiche del film.
Quando nell’estate del 2022 l’Italia viene prosciugata dalla siccità, Cognetti assiste per la prima volta all’esaurimento della sorgente nei pressi della sua casa in Valle d’Aosta. Un avvenimento che lo turba profondamente e lo spinge a raccontare la bellezza del Monte Rosa. Dei ghiacciai destinati a sparire o mutare per sempre a causa della crisi climatica. Il regista ci conduce così sulle cime del Quintino Sella, dell’Orestes Hutte e del Mezzalama, attraverso paesaggi mozzafiato e incontri con chi nella montagna ha trovato, prima che una casa, un vero e proprio “luogo del sentire”.
Invece, il primo giorno del festival, al cinema La Compagnia, comincia alle 17 con Qui è altrove di Gianfranco Pannone. Storia tra teatro e carcere ambientata a Volterra, nell’istituto di detenzione collocato all’interno della Fortezza Medicea. Qui c’è, appunto, la Compagnia della Fortezza, fondata 35 anni fa e gestita dal regista Armando Punzo, che ogni estate allestisce il suo spettacolo nel carcere, con i detenuti come attori.
Gianfranco Pannone ha seguito all’interno del carcere di Volterra le prove di Armando Punzo con la sua compagnia, fino al primo debutto. Entrambi saranno presenti in sala per presentare il film. Alle 18.30 sullo schermo, invece, la storia di una piccola fattoria in una foresta norvegese, con A New Kind of Wilderness di Silje Evensmo Jacobsen (per la sezione Habitat). Qui vivono una vita isolata i Paynes con l’obiettivo di essere liberi e selvaggi, una famiglia unita e in armonia con la natura. Tuttavia, quando una tragedia la colpisce, il loro mondo idilliaco si sconvolge e li costringerà a forgiare un nuovo percorso nella società moderna. Il film ha vinto il Sundance Film Festival nella sezione dei documentari internazionali.
Il programma del Festival dei Popoli
Sarà diviso in Concorso internazionale Lungometraggi e Concorso italiano. Mentre ai cortometraggi e mediometraggi sarà dedicato il nuovo Concorso Internazionale Discoveries, per i lavori di giovani registi e registe da tutto il mondo.
In Doc Highlights i film di grande risonanza internazionale. E poi Habitat, dedicata all’ambiente e ai temi della sostenibilità e dei diritti umani. Segue Let the Music Play per i documentari musicali. Inoltre, Popoli for Kids and Teens per il giovane pubblico. Infine, il Doc at Work – Future Camps, con le opere delle migliori scuole di cinema europee.
Tra le novità del programma i Fuori concorso, opere di grande rilevanza tematica o realizzate da cineasti di prestigio. Capaci di gettare una luce inedita su luoghi, storie e personaggi nazionali. Infine, Feminist Frames, una selezione di opere realizzate da registe donne sul tema della militanza e su vari momenti di lotta nel corso del secolo scorso. Gli omaggi a Judit Elek e Albert Serra, con una selezione dei loro film e incontri aperti.
Saranno 9 i film del Concorso Internazionale Lungometraggi, tutti in anteprima. La giuria composta dal regista Martin Solà (Argentina), la regista Kumiana Novakova (Croazia) e la produttrice Michela Pini (Svizzera) assegnerà il Primo Premio (7.000€), il Secondo Premio (4.000€) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico. 10 i cortometraggi e mediometraggi in anteprima del nuovo Concorso Internazionale Discoveries. Giudicati dalla giuria formata da Charlotte Serrand (Francia), Emma Caviezel (Germania) e Flavia Dima (Romania) che assegnerà il Premio Discoveries (3.500€).
Omaggio ad Albert Serra
Ospite speciale di questa edizione del festival, il regista catalano presenterà in prima italiana il suo Tardes de Soledad (7 novembre, ore 19, cinema La Compagnia). Appena premiato con La Concha d’Oro al Festival del Cinema di San Sebastián. Un’indagine sulla corrida spagnola basata sul ritratto del giovane e carismatico torero Andrés Roca Rey. Serra sarà protagonista di un talk dal titolo “Contro il reale” (5 novembre, ore 15, Strozzina, Palazzo Strozzi) in apertura di un l’omaggio che prevede alcuni dei suoi film più originali, a metà strada tra cinema del reale e arte installativa, per la prima volta in Italia.
In programma: The Names of Christ del 2010 (5/11, Strozzina, Palazzo Strozzi) racconta in quattordici parti la battaglia per finanziare un film d’artista tra cinefilia, teologia, satira e ricerca poetica. Segue The Lord Worked Wonders in Me del 2011 (6/11, Strozzina, Palazzo Strozzi), film nel film in cui una parte della troupe del suo Honor de cavalleria raggiunge La Mancha alla ricerca delle reali ambientazioni di Don Chisciotte. E, infine, Roi Soleil del 2018 (5/11, cinema Astra), performance filmata presso la Graça Brandao Gallery di Lisbona nel 2017. L’attore feticcio Lluís Serrat ha inscenato per sette giorni di fila l’agonia del Re Sole. Un compendio di opere rare, per la prima volta raggruppate a favore del pubblico del festival.
L’omaggio ad Albert Serra è organizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi.
Gli ospiti del Festival dei Popoli 2024
Momento speciale del festival sarà il panel “Documentario italiano: verso la finzione?” (6 novembre, cinema La Compagnia, 18.30) che vede protagonisti Pietro Marcello e Alice Rohrwacher. Una conversazione dedicata alla transizione dal documentario alla finzione. Compiuta da un’intera generazione di filmmaker che, partendo dal confronto con la realtà, ha contribuito a rinnovare la cinematografia italiana negli ultimi decenni. In dialogo, insieme a Gabriele Genuino (Rai Cinema), due figure di primissimo piano, capaci di raccontare le contraddizioni italiane. “Bella e perduta”e le “meraviglie” di un paese ancora incerto. Tra il proprio passato contadino e il presente segnato da un’industrializzazione mai pienamente realizzata.
Non ultimo, tra i nomi in concorso, quello della scrittrice francese Christine Angot – per la presentazione del suo film documentario A Family, in concorso per i lungometraggi. L’autrice incontrerà il pubblico all’Istituto Francese di Firenze (8 novembre, ore 18) per approfondire le tematiche affrontate nella sua narrativa, che fanno di lei una portavoce di primo piano nel campo della denuncia delle violenze subite dalle donne.
Tutta l’opera della Angot (in Italia parzialmente tradotta dalla casa editrice Guanda), caso letterario in Francia, è centrata sulla tragedia dell’incesto. Dramma personalmente vissuto e denunciato nelle sue opere. L’autrice dialogherà con Isabella Mancini, portavoce della Casa delle Donne Firenze e presidente di Nosotras Onlus. L’incontro con Christine Angot è organizzato in collaborazione con Unifrance, Istituto Francese Italia, Ambasciata di Francia, Istituto Francese Firenze.
Omaggio a Judit Elek
Di grande rilevanza anche l’omaggio dedicato a Judit Elek, regista ungherese che con la sua opera ha attraversato la storia del Novecento e dato vita a un cinema documentario lirico e impegnato socialmente. La retrospettiva, la prima in Italia dedicata alla cineasta, nasce dalla collaborazione tra il Festival dei Popoli e Calliope Arts Foundation sul progetto triennale “Women Trailblazers in Documentary Cinema”. Volto alla riscoperta e alla celebrazione di registe il cui lavoro sia stato sottovalutato o dimenticato nel corso degli anni.
Si vedranno in sala cinque dei suoi film: How Long Does a Man Live? del 1967 (4/11), A Hungarian Village – On the Field of God in 1972-73 del 1974 (5/11), A Commonplace Story del 1975 (6/11), To Speak the Unspeakable – The Message of Elie Wiesel del 1997 (7/11) e A Free Man – The life of Erno Fisch del 1998 (8/11).
L’omaggio a Judit Elek è realizzato in collaborazione con Calliope Arts Foundation e National Film Institute Hungary – Film Archive.
Altri premi del Festival dei Popoli
Alla 65° edizione saranno inoltre consegnati i seguenti riconoscimenti: Premio di distribuzione CG ENTERTAINMENT al Miglior Film Italiano assegnato dalla società di distribuzione CG Entertainment. Segue Premio distribuzione on demand CG Digital al Miglior Film Europeo della sezione “Habitat” assegnato dalla società di distribuzione CG Entertainment.
Inoltre, Premio “Diritti Umani” assegnato da Amnesty International Italia a uno dei film della sezione Habitat. Oppure Premio distribuzione in sala “Imperdibili”, assegnato dal Cinema La Compagnia di FST – Fondazione Sistema Toscana – al Miglior film Italiano per la sala. Invece, il Premio distribuzione in sala “Il Cinemino”, assegnato dal Cinemino di Milano al Miglior film italiano per impegno, valore sociale e innovazione stilistica.
Inoltre, Premio per il Miglior Montaggio ad un film del Concorso italiano assegnato da AMC – Associazione montaggio cinematografico e televisivo.
In occasione della 65ª edizione del Festival dei Popoli, una selezione dei film in programma sarà disponibile online sulla piattaforma MYmovies ONE. Ogni titolo concorre per il MYmovies Award, che sarà assegnato al film con la valutazione media più alta determinata dal pubblico online. Il vincitore riceverà un’offerta di acquisizione SVOD da parte di MYmovies ONE, nel pieno rispetto delle finestre di sfruttamento previste.