Le immagini iniziali sono quelle di un battesimo dei primi anni ’70. Siamo in Polesine. Due piccoli alberi vengono piantati: si festeggiano Chiara e Nino, nati lo stesso giorno. Le testoline dei due bebè, uniti dalla speranza di un destino comune, spuntano dalla vasta schiena di Rosa, nonna di Nino, che li sta cullando. Passano vent’anni. Vediamo Chiara e Nino ancora insieme, dopo che hanno fatto l’amore. Nei vent’anni che sono passati, Rosa ha continuato a cullare il suo Nino, con amore assiduo, eccessivo, come a risarcirlo per la perdita dei genitori, collaborando così alla costruzione desolante dell’avvenire del ragazzo. Anche Chiara è stata ‘cullata’ da un’apparente normalità familiare e da un certo benessere economico di recente acquisizione. Ma quando è pronta a volar fuori trova ben poco assegnamento e aiuto in lei e attorno a lei…
ISABELLA SANDRI
Laureata al Dams di Bologna e diplomata in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dopo aver girato vari cortometraggi, tra cui Calcinacci, vincitore del premio Spazio Italia nel 1990 al Torino Film Festival, nel 1995 realizza il suo primo lungometraggio intitolato Il Mondo alla Rovescia, selezionato a Locarno e a Torino. Con Gli Spiriti delle Mille Colline (1997), vince il Silver Spire Award a San Francisco e il secondo Premio Nazionale del Documentario Italiano Libero Bizzarri. La zattera di sabbia (2003) ha vinto il premio speciale della Giuria al Torino Film Festival. Lavora con Giuseppe M. Gaudino dal 1988.