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Conversation

‘Familia’ conversazione con Francesco Gheghi

Giovani attori crescono. Con Francesco Gheghi abbiamo parlato del suo ruolo in 'Familia', il nuovo film di Francesco Costabile

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francesco gheghi

Vincitore del premio come migliore attore della Sezione Orizzonti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Francesco Gheghi  è stato una delle rivelazioni del festival veneziano. Con lui abbiamo parlato del suo ruolo in Familia, il nuovo film di Francesco Costabile, nei cinema a partire dal 2 ottobre 2024.

La conversazione è stata realizzata in occasione della presentazione di Familia al Lucca Film Festival 2024 

Familia è distribuito da Medusa Film.

francesco gheghi

Francesco Gheghi in Familia

In Familia la misura della tua interpretazione la si è avuta quando sei salito sul palco per ricevere il premio come miglior attore della Sezione Orizzonti all’ultima Mostra del Cinema. Voglio dire che, rispetto a Luigi, costretto a diventare adulto prima del tempo, dal vivo sei sembrato un’altra persona. È come se in quel momento avessi di colpo riconquistato la giovinezza tipica della tua età. Secondo me questo ci dà la misura della tua capacità di trasformazione. 

In Familia c’era bisogno di un’interpretazione più adulta. A Luigi non è stato dato il privilegio di essere un bambino, di conseguenza è stato costretto a crescere prima del tempo tanto che nel film non c’è il racconto di un ragazzo, ma di un uomo.

Nel film interpreti molte parti. In Familia sei un ragazzo alla ricerca della propria identità e del proprio modo di amare, ma anche un surrogato della figura paterna a causa di un padre non all’altezza. Paradossalmente è nel rapporto con il leader del gruppo neonazista che ti permetti di ridiventare un figlio. 

In tutti i rapporti Familia si porta dietro il conflitto tra rabbia e amore. Si tratta di due sentimenti legati tra di loro che però nel film assumono un significato più profondo perché per Gigi Celeste (autore del libro da cui è stato tratto il film, ndr) la rabbia è stato il suo primo amore. Nel film c’è il racconto di lui, del suo percorso esistenziale e allo stesso tempo delle altre dimensioni di cui hai parlato. Insieme a Francesco Costabile abbiamo cercato di tenerle sempre presenti nella mia recitazione.

La struttura del film

La narrativa di Familia ha il respiro di un romanzo per come riesce a essere coerente e unitario pur presentando una diversità di temi e personaggi. In questo senso la responsabilità tua e del regista è stata quella di interpretare la storia senza gli eccessi a cui la materia del film poteva indurre.

Secondo me la chiave di questo film è la sensibilità. Francesco è riuscito a portarla nella parola con estrema dolcezza, ma anche con durezza. La responsabilità, come dici tu, era di portare questo dolore all’interno della storia senza eccedere. Francesco ha sempre avuto le idee chiare su ciò che voleva da me e questo mi ha aiutato molto. Da parte mia ho cercato di ricordare in ogni momento le origini del mio personaggio. Per tenerlo sempre in mente sulla prima pagina della sceneggiatura ho scritto la frase: “Sono figlio di mio padre”. È una cosa che di solito non faccio, ma qui mi è stato utile perché è vero che la violenza genere altra violenza. Puoi cercare di nasconderla o di bloccarla ma da qualche parte esce. All’inizio del film Luigi la convoglia militando nel gruppo neonazista, poi per il resto della storia questa esce fuori nel rapporto con il padre.

L’approccio di Francesco Gheghi al personaggio

Ti volevo chiedere se in fase di preparazione hai preso in considerazione il film precedente di Costabile, Una Femmina. Lo domando perché Rosa ha diversi punti in comune con Luigi.

Ti dico la verità, non mi faccio mai influenzare dai film passati del regista con cui vado a lavorare.

La tua è un’interpretazione tesa e nervosa in cui dai sempre l’idea di essere sul punto di esplodere. 

È così. Per ottenere quell’effetto ho cercato sempre di portare dentro di me certi pensieri che poi cercavo di soffocare. Quello su mio padre non te lo posso dire, però era preciso ed era sempre lo stesso in tutte le scene. Le sensazioni che poi ho cercato di reprimere venivano da quello. Per me è stata una sorta di altalena in cui da una parte cercavo di far uscire la verità del racconto mentre dall’altra mi lasciavo trasportare dai pensieri che nascevano dal mio inconscio.

Familia è un film sul possesso e come tale prevedeva una performance non solo psicologica, ma anche fisica. Sullo schermo questo emerge dal tuo fisico parecchio irrobustito. 

Ho approfittato del fatto di aver lavorato sul corpo per realizzare Mani Nude di Mauro Mancini che verrà presentato alla Festa di Roma il 23 ottobre. Per quello avevo preso 10 kg di muscoli in due mesi e mezzo. Familia l’ho girato più tardi, però, pur dimagrendo, ho mantenuto una buona struttura muscolare che mi è tornata utile nell’interpretare Luigi.

L’interpretazione e il rapporto con gli altri

Nel film Luigi fa da trait d’union con gli altri personaggi, da qui la curiosità di come ti sei trovato a confrontarti con diversi metodi di recitazione?

È vero che ognuno ha il proprio metodo. Per me è stato un momento molto formativo perché ho avuto modo di confrontarmi con diversi modi di interpretare il mestiere d’attore. Banalmente ti posso dire che il premio vinto a Venezia è stato anche merito della loro bravura perché avere vicino colleghi così rende il lavoro più semplice. La cosa più bella comunque me l’hanno regalata Francesco Di Leva e Barbara Ronchi che mi hanno insegnato tanto senza volermi insegnare niente.

Sempre sulla tua interpretazione, a me è sembrata molto vicina a quelle tipiche della New Hollywood per la totale immedesimazione nel personaggio.  

Sì, è così perché poi gli attori della New Hollywood sono quelli a cui faccio riferimento e da cui cerco di farmi influenzare in tutti i modi possibili.

Che tipo di regista è Francesco Costabile?

Per mia fortuna, e per quella degli altri attori, è molto, molto esigente.

Film e attori di riferimento?

Sono molto innamorato del cinema di Sergio Leone. Mi piace davvero tanto Robert De Niro. In C’era una volta in America è stato il massimo. Tra le generazioni più giovani ti dico i fratelli Safdie.

Familia

  • Anno: 2024
  • Durata: 120
  • Distribuzione: Medusa Film
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Francesco Costabile
  • Data di uscita: 02-October-2024

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