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Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

‘Home is Somewhere Else’ di Hagerman e Villalobos, la recensione

Raccontato in prima persona dai protagonisti, il film segue le vicende di tre persone che combattono con la resilienza per poter sopravvivere a ristrettezze economiche e sociali di ogni tipo. Mentre l'intero film è animato in 2D, ognuno dei tre capitoli ha una sua estetica particolare e unica

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Home is somewhere else

Home is Somewhere Else è un toccante viaggio animato nei cuori e nelle menti di giovani immigrati e delle loro famiglie, unito dalle voci autentiche dei protagonisti. I co-registi Carlos Hagerman e Jorge Villalobos intrecciano tre storie intime, ciascuna animata con uno stile unico, che ci immergono in un mondo di speranze, paure e resilienza.

La pellicola fa parte della lunghissima lista di opere presenti al Festival Entre Dos Mundos, nato a Firenze nel 2018, a cura dell’Associazione Culturale VIVARTE. Il nome del festival, che letteralmente significa “Tra due mondi”, deriva dalla volontà di promuovere la rassegna cinematografica come un ponte tra due mondi e due culture, quelle latinoamericane e quella italiana.

Le tre storie di Home is Somewhere Else

Il film si apre con la storia di Jasmine, una giovane attivista statunitense. Attraverso disegni semplici e colorati, quasi infantili, assistiamo alla sua lotta per proteggere la sua famiglia dalle minacce della deportazione. L’animazione, volutamente grezza, rispecchia la fragilità di Jasmine e la complessità delle politiche migratorie che incombe sulla sua vita.

Il secondo capitolo presenta Evelyn ed Elizabeth, due sorelle che abitano rispettivamente a Dzoncauich – nello Yucatan, in Messico – e Los Angeles. Sfondi pittorici e linee pulite ci accompagnano, mentre le due protagoniste condividono i loro sogni e le loro ansie attraverso una comunicazione visiva creativa e inaspettata. L’animazione diventa un ponte tra Evelyn ed Elizabeth, unendo le loro storie e le loro emozioni, tra messaggi trasformati in aeroplanini di carte e cellulari usati come “portali” tra un luogo e l’altro.

Infine, Home is Somewhere Else ci racconta la storia di José Eduardo Aguilar, “il deportato” – poeta e narratore iniziale del lungometraggio – che ci rivela il suo passato di attivista e le conseguenze delle sue battaglie. L’animazione, più angolosa e contrastante, ci immerge nelle sue esperienze traumatiche, contrapponendo i ricordi felici dell’infanzia alle dure realtà della detenzione.

Il messaggio di Carlos Hagerman e Jorge Villalobos

I punti di forza di Home is Somewhere Else sono diversi. Lo stile animato, pur variando da storia a storia, trasmette le emozioni dei personaggi, rendendoli immediatamente comprensibili e vicini allo spettatore. Le tre storie presentate, inoltre, offrono un quadro completo della complessità del tema, mostrando come l’esperienza migratoria possa variare notevolmente a seconda dell’età, del genere e dello status legale. Da questo punto di vista, alcuni tecnicismi vengono volutamente affrontati in superficie, ma è evidente che la narrazione abbia come obiettivo una risonanza universale.

Home is Somewhere Else

  • Anno: 2022
  • Durata: 127'
  • Genere: Documentario, Animazione
  • Nazionalita: Messico, Stati Uniti
  • Regia: Carlos Hagerman, Jorge Villalobos

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