Il 12 settembre 2022 la città di Cosenza inaugurò una targa in onore del premio Oscar Tony Gaudio; a due anni di distanza il 12 settembre 2024 al Teatro Litta di Milano il documentario The Lost Legacy of Tony Gaudio apre il festival internazionale Visioni dal mondo 2024 con la regia di Alessandro Nucci, prodotto da Open Fields Productions in co-produzione con Officina 38.
Questo film racconta molto di più della prima vittoria di un italiano agli Academy. È la storia di un ragazzo che partendo dalla Calabria decide di inseguire il suo sogno e che grazie alle sue geniali e coraggiose intuizioni trasforma per sempre la fotografia nel cinema, tanto da guadagnarsi un posto tra i più grandi maestri della storia di quest’arte.
Cosenza – Hollywood sola andata
Cresciuto nel laboratorio fotografico del padre, “FOTO GAUDIO”, il giovane Gaetano Antonio (Tony), dimostra sin da subito una particolare inclinazione verso l’obiettivo e una grande fame di sperimentare. Qui lavora al fianco di suo fratello Eugenie e sarà proprio con lui che, passo dopo passo, raggiungerà l’America e la ruggente Hollywood.
In terra californiana Tony affina le sue abilità con la cinepresa tanto da arrivare a lavorare coi più importanti produttori e divi del cinema americano e mondiale. Nel corso degli anni numerosi sono i riconoscimenti, come la presidenza dell’ASC (American Society of Cinematographers), tra i cui fondatori c’è proprio suo fratello Eugenie, e sei nomination agli Academy Awards, vincendo la statuetta nel 1937 per il film Avorio nero.
Tony Gaudio, maestro di luce
Al mondo esistono i fotografi e poi ci sono i maestri della luce. Proprio come uno scultore o un pittore, Tony Gaudio impara a modellare l’illuminazione in ogni suo singolo fascio fino a creare delle vere e opere d’arte da cristallizzare sulla pellicola. Il suoi giochi di ombre diventano linguaggio, le immagini raccontano anche più delle parole. Questo suo magistrale lavoro è guidato da una singola ossessione: raggiungere e catturare la realtà.
Bisogna sottolineare infatti che le tecniche utilizzate all’epoca erano molto diverse da quelle odierne. I set erano totalmente invasi da fari estremamente potenti al fine di tenere tutto ben illuminato, primi fra tutti i volti delle star. È qui che Tony cambia la storia del cinema grazie a quella che stata da lui ribattezzata “illuminazione di precisione”, scoprendo un nuovo modo di delineare le sagome di luoghi e personaggi: nessun faro è più lasciato al caso.
Il cinema racconta il cinema
Il lavoro di Alessandro Nucci in qualità di regista e di Fabrizio Nucci come autore e produttore è il frutto di una lunga ricerca mossa dalla volontà di onorare un grande maestro dai natali cosentini di cui oggi si ricorda troppo poco.
Il legame tra Calabria e Oscar però non si è fermato al 1937. Nel 2010 infatti Marzi, un piccolo comune sempre in provincia Cosenza, festeggia la vittoria di un altro oscar alla fotografia. Si tratta di Mauro Fiore e il film il questione è il colossal AVATAR. È proprio lui in questo documentario infatti, insieme ad altri maestri come Richard Edlund (7 oscar) e M. David Mullen solo per citarne alcuni, a tenere una Lectio Magistralis sulle orme di Gaudio e le rivoluzioni attuate dal suo lavoro.
Il primo Oscar vinto e il primo… perso
È logico pensare che ogni fortunato cineasta vincitore di un Oscar tenga la sua bella statuetta al sicuro all’interno di qualche cassaforte, in quale teca a prova di proiettile o comunque in un posto ben definito e costantemente sotto osservazione. Probabilmente spesso è così, ma non per la statuetta alla “miglior fotografia” del 1937. Sì perché di questa non c’è alcuna traccia, nessuno dei 14 nipoti del grande Tony ha la più pallida idea di dove questa si trovi.
Numerosi sono gli indizi e le tracce possibili da seguire eppure tutte le ricerche non hanno portato che a vicoli cechi, mantenendo dunque vivo e irrisolto il mistero su dove si trovi oggi questo tesoro inestimabile.
La vera eredità
I riconoscimenti sono importanti certo, ma l’eredità davvero preziosa che non deve essere mai smarrita è la memoria di un grandissimo innovatore che ha fatto la storia del cinema mondiale. Si dice che siamo tutti nani sulle spalle dei giganti: ecco, Gaetano “Tony” Gaudio è da considerarsi tra questi. È anche grazie al suo contributo se oggi la cinematografia ha potuto raggiungere livelli straordinari.
La storia di quest’uomo non può e non deve finire nel dimenticatoio affinché possa continuare ad ispirare nuove generazioni di cineasti. Ragazzi sognatori che, proprio come quel giovane Gaetano Antonio partito dalla Calabria, possano farsi guidare nella vita semplicemente dalla meraviglia del loro sguardo sul mondo.