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‘The Decameron’: stravolgere il classico

Nei suoi primi episodi la serie Netflix mette subito in chiaro la distanza da Boccaccio. Una tragicommedia piena di black humor ed eccitazione sessuale

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The Decameron

Su Netflix The Decameron la serie in otto episodi tratta dall’opera di Giovanni Boccaccio, creata da Kathleen Jordan, prodotta da American Sugarcube e Tilted Productions. Nel cast: Zosia Mamet, Saoirse-Monica Jackson, Tanya Reynolds, Jessica Plummer e Tony Hale.

 IL TRAILER – The Decameron

L’anti-classico contemporaneo – The Decameron

The Decameron è una serie furba, erotica, e una dark comedy irriverente. Tutto ciò sfruttando un caposaldo della letteratura italiana e mondiale, il Decamerone di Giovanni Boccaccio. La serie Netflix , e questo in parte è il suo distacco con la serialità del genere d’oggi, più che scegliere la carta del romanzone soap in costume, si iscrive nei period drama irriverenti, volutamente sessuali giocando sul terreno che strizza l’occhio al teen e al drama sociale. La prima impressione è la tendenza a sfruttare lo spazio stretto e obbligato delle sue protagoniste simile a prodotti come The Buccaneers di Apple+. Anche lì c’è lo stesso sguardo sul femminile nel recinto bucolico dell’esaltazione sentimentale e sessuale. Certo la cifra è più seriosa e incentrata sul matrimonio come via di fuga, ma il legame e l’opposizione tra le protagoniste crea una serie d’atmosfera che abilmente vive dell’azione dello spazio stretto. Così fa The Decameron che come livelli di contrasti non è da meno.

Padrone e serve – The Decameron

Nel tragitto dal mondo ordinario della peste fiorentina e quello straordinario della Villa Santa isolato dal mondo, emerge con pochissima fatica il rapporto di valore e di trasformismo che regge al momento la serie. Il conflitto padrone-servo è tutto al femminile, e incentrato principalmente sulla figura di Licisca interpretata da Tanya Reynolds, un volto noto ai fans di Sex Education. La sua intera vita è fatta di obblighi, divieti, piegamento al dovere del rispetto. Più verso la figura del padre del suo opposto che rispetto a quest’ultimo, ovvero Filomena. In Licisca forse rispecchia il personaggio boccaccesco più evidente e semi-fedele. Pieno di pietas e di senso del giusto. Obbediente ma nel senso di riconoscenza a una famiglia che ha servito per anni e che nemmeno lal tragedia della peste può spezzare. Ed è significativo l’abbraccio incondizionato alla figura del padrone.

Fedele a quel rispetto devoto, Licisca vorrebbe accettare il suo destino, servire e adempire al suo compito in salute e malattia. La giovane limpida serva viene opposta alla figlia del suo padrone, Filomena. Altamente bella e curata come è il suo livello di acidità e cinismo. Perfino nei confronti del padre e della peste, un ostacolo alla sua vita lussuosa e al suo incondizionato potere ad ogni schiocco di dita. The Decameron sembra voler subito porre l’attenzione su uno dei pochi dispositivi relazionali più mobili che si vede nel corso dei due episodi. Il rapporto padrone-serve parte da una posizione di sottomissione prima della sua inevitabile collisione. Come dimostra la ribellione trasformista di Licisca contro Filomena. Lo scambio d’identità, la fortuita eliminazione dell’opposto, nascondono il conflitto di classe. Annientato dalla pandemia della peste e rigenerato con nuovi codici nell’entrata del nuovo mondo. Quello di Villa Santa.

Sesso, alcol e lotta di classe – The Decameron

Se nel gigantesco calderone novellistico di Boccaccio alla fine il suo esperimento sociale era mirato a realizzare l’Umanesimo, The Decameron sviluppa un Erotesimo. La ricreazione dell’umanità ben presto viene sostituita dalla creazione di un appetito sessuale sopito nella vita precedente alla peste, e che esplode inevitabilmente nella dimora chiusa di Villa Santa. Nella bella campagna ancora non infetta convive una serie di personaggi stereotipati ma funzionali al discorso della showrunner Jordan. Un’umanità divisa tra vizi e assenza gerarchica. Abbiamo Dioneo il seduttore tipo diviso dall’amore per Licisca e la religiosa Neifile. C’è poi il caso strano di Zosia Mamet, che dopo la serie generazionale Girls non è quasi mai riuscita a trovare un ruolo veramente adatto a lei, ma che in The Decameron convince senza convincere per davvero. È lei la faccia vera della black comedy della serie Netflix. Dimessa, irriverente nella sua attesa di un matrimonio illusorio con il defunto padrone della Villa. Riprende un po’ il personaggio che abbiamo già visto nella serie HBO. Una Shoshanna bisognosa di attenzioni e in perenne crisi tra il piacere e una realizzazione sentimentale.

Il romanzo pop bucolico

The Decameron è quello che si potrebbe definire un romanzo bucolico erotico in salsa pop. Molto più vicino al mix shakespeariano tra emotività e sesso che alla ricreazione dell’umanità di Boccaccio. Quella che sembrava l’occasione per una favola pastorale contemporanea, si dimostra, nei primi episodi, una rappresentazione di personaggi narcisisti in lotta tra sopravvivenza e liberazione dei sensi. La serie Netflix più che occuparsi di mettere in gioco la decomposizione dell’umano, sembra predisposta a soffermarsi sulla bizzarria interna dei suoi interpreti. Qui il paragone con l’eroina shakespeariana che si riavvolge al proprio interno attraverso il sesso. Perché se da un lato l’ambiente pastorale-bucolico, tra intrighi e passioni viscerali, mette in moto vari meccanismi propri del melodramma in costume, dall’altro The Decameron non lascia mai il genere del teen drama. Insieme al fattore dell’humor nero.

Caratteristiche che cercano di mettere in discussione temi cari a Boccaccio come la fedeltà alla religione e la sua corruzione attraverso il corpo di Dioneo, conteso come un trofeo da Licisca e la devota a Dio Neifile. Il tutto usando nei primi episodi il romanzo generazionale che piace tanto a Netflix. Musiche pop, da Peter Gabriel ai Depeche Mode, nel segno della discordanza storica, e mettendo i suoi interpreti nel solco delle loro contraddizioni. Il sesso diventa la rivelazione della personalità come avviene al marito di Neifile, e il metro per far traballare la devozione verso la fede. L’unica cosa a cui credere sembra essere il voyerismo, il cedimento dei propri limiti. E la peste è collocata in un lontano frammento di vita che riemerge solo quando alcuni invasori, come il frate fiorentino, invadono la vorticosa tranquillità sessuale dei personaggi. Ricordandogli che il mondo fuori esplode.

The Decameron pone bene nei primi episodi l’iniquità sociale tra padrone e serve che presumibilmente azzererà ogni livello gerarchico. Ma il rischio sembra quello di aver creato, approfittando di un grande classico, un calderone di scene maliziose ed eccentriche. Un grande affresco non dei tempi boccacceschi, ma di quelli della serialità in quota Netflix.

  • Anno: 2024
  • Durata: 50'
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: black comedy
  • Nazionalita: Usa/Ita
  • Regia: Kathleen Jordan
  • Data di uscita: 25-July-2024

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