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Non aprite quella porta in Gold edition 4K Ultra HD+blu-ray

Non aprite quella porta rivive in una Gold edition per il suo cinquantesimo anniversario.

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Plaion pictures inaugura con Non aprite quella porta la collana deluxe Midnight Gold di Midnight Factory, in occasione del decennale di quest’ultima. Una collana che proporrà le grandi gemme del cinema horror internazionale in eleganti edizioni da collezione. Tutte corredate di copertine disegnate dai maestri dell’illustrazione italiana Paolo Barbieri e Daniele Serra. Dunque, l’occasione perfetta per celebrare i cinquant’anni del capolavoro diretto nel 1974 da Tobe Hooper che ha generato sequel, remake e prequel. Il capolavoro che ha gettato le basi per tutto il moderno cinema della paura insieme ad almeno altri tre illustri esempi. Ovvero i precedenti La notte dei morti viventi e L’ultima casa a sinistra e il successivo Halloween – La notte delle streghe. Rispettivamente firmati da George A. Romero, Wes Craven e John Carpenter. Il capolavoro che rivive in questa edizione a tre dischi, uno dei quali dedicato ad oltre quattro ore di contenuti speciali.

È infatti con il più recente master 4K UHD HDR realizzato e fornito direttamente da MPI Media Group. e in blu-ray che è possibile rivivere la vicenda che una didascalia d’apertura vorrebbe farci credere realmente accaduta.

La vicenda della giovane Sally Hardesty interpretata da Marilyn Burns e di suo fratello paralitico Franklin, ovvero Paul A. Partain, in viaggio con tre amici. Finendo prima per caricare a bordo del loro furgoncino un inquietante autostoppista, poi per ritrovarsi nell’abitazione texana della famiglia di cannibali dello stesso. Ma è soltanto la figura dell’imponente ritardato Leatherface (in Italia Faccia di pelle o Faccia di cuoio) a giustificare la didascalia in questione. In quanto, abbigliato da macellaio e incarnato dall’attore Gunnar Hansen nascosto sotto una maschera in pelle umana, prende ispirazione dal contadino necrofilo Ed Gein. Personaggio della cronaca nera americana già preso a modello da Alfred Hitchcock per concepire nel 1960 il suo Norman Bates di Psycho. Il Leatherface che, armato di motosega, sfrutta anche martelli e ganci per la carne nello sterminare uno alla volta i poveri sventurati.

Il tutto per trasformarli in pietanze da servire in tavola alla sua famiglia, della quale fa parte anche un malandatissimo nonno. Attuando quindi un massacro che non ha potuto fare a meno di influenzare il filone slasher. Filone anticipato nello stesso anno da Black Christmas – Un Natale rosso sangue di Bob Clark ed esploso definitivamente negli anni Ottanta. Un massacro che, a differenza dei successivi derivati e imitazioni, in Non aprite quella porta non punta in maniera esplicita allo splatter. Apparendo, al contrario, decisamente affascinante nel mostrarsi tanto violento quanto disturbante senza ricorrere ad eccessi visivi. Mentre lascia emergere un certo retrogusto socio-politico testimoniato da almeno due aspetti. Il modo in cui viene colpita l’istituzione familiare e il fatto che gli orrori rappresentati sembrano quasi essere una proiezione di quelli contemporanei della guerra del Vietnam. All’insegna della pellicola che, dopo lo sperimentale Eggshells, consentì al compianto Hooper di essere consacrato tra i maestri del genere.

La pellicola di cui questi due dischi in alta definizione, corredati di quattro commenti audio, includono sia il doppiaggio storico che il più recente.

Il primo in ATMOS e in 1.0 DTS, il secondo in 7.1 DTS e in 2.0 DTS. E, se un booklet e una card da collezione arricchiscono la confezione, passando agli extra c’è da leccarsi i baffi. Infatti, non solo abbiamo l’esauriente documentario Texas chainsaw massacre: The shocking truth, ma anche sette minuti di scene tagliate dello stesso. Oltre ad un tour di otto minuti in cui il citato Hansen ci accompagna in un in quella che fu la casa d’ambientazione del lungometraggio. Per non parlare d’interviste al montatore J. Larry Carroll, al production manager Ron Bozman e agli attori John Dugan e Teri McMinn. Più due minuti di bloopers, quaranta di momenti inediti del film, spot televisivi e radiofonici, tre trailer, una photogallery e un altro documentario. Flesh wounds: seven stories of the saw, di oltre un’ora e dieci, diviso in sette parti. Senza contare l’escursione sui set originali di Non aprite quella porta effettuata dalla trasmissione Horror’s hallowed grounds e il finale alternativo della versione italiana.

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