Qui e ora, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Mattia Torre, con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea, andrà in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 14 febbraio al 3 marzo 2013.
Due uomini abbandonati a loro stessi, dopo un incidente spettacolare nella periferia sperduta di una grande città, verosimilmente Roma. Intorno a loro il nulla: nessun passante, nessuna auto, nessuna casa e i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza. Che fare nel frattempo? I due si confronteranno e si scontreranno, “Per il resto lo spettacolo bisognerà che veniate a vederlo!”- conclude Torre.
L’autore, già noto per essere tra gli autori del programma tv Rai 3 Parla con me e per aver scritto le tre stagioni di Boris oltre che l’omonimo film, ne parla come di un’opera di militanza, in cui la comicità diventa lo strumento per raccontare le cose più atroci del nostro tempo e contro l’intrattenimento molesto, surrogato di una cultura che non può più dirsi tale.
Se c’è un riferimento a Beckett, sembra molto lontano, quello che conta per Torre è mettere in scena qualcosa che riproduca il senso d’isolamento che ci accompagna quotidianamente e la mortificazione della cittadinanza. Il tutto reso in maniera gradevole per il pubblico che si avvicina al teatro, dando vita ad un’esperienza piacevole e ripetibile. Fuori da alcuni rituali polverosi che vorrebbero un teatro autoreferenziale e aristocratico, Torre e i suoi interpreti Aprea e Mastandrea hanno voluto creare un teatro “aperto”. Lo scopo è quello di far ritrovare al pubblico l’interesse per la cultura partecipativa, “al di là dello schermo del pc”- come fa notare Mastandrea.
Questa commedia dal gusto amaro vede il ritorno allo Jovinelli di un Valerio Mastandrea, dopo il monologo Migliore (2005), reduce da quattro film da protagonista ma che non rinuncia al teatro come luogo in cui esprimere un’arte capace di contrastare il vuoto politico e culturale intorno a noi. Sulla sua interpretazione in relazione all’attuale periodo, ha dichiarato: “È da quando ho 20 anni che va avanti questo periodo. Credo che sia un gesto importante per gli altri pensare che la cultura possa dare qualcosa a se stessi, per uscire dall’isolamento in cui ci spingono i tempi attuali. L’idea che dentro casa davanti ad un computer si possa fare tutto, è sbagliato. Manca quella dimensione di partecipazione al di fuori dal proprio contesto.”- Poi aggiunge- “Nel lavoro di messa in scena mi piace molto complicare le cose e, essendo in due, la complicazione nasce dalla vessazione continua a cui sottopongo in continuazione l’altro attore. La vessazione, costruttiva ovviamente, è la mia passione sfrenata!”.
Valerio Aprea, interprete dal 2007 di uno dei tre sceneggiatori di Boris, ma anche molto conosciuto nell’ambiente teatrale grazie alle sue interpretazioni e per essere tra i curatori della rassegna Liberi Esperimenti Teatrali del Cometa Off, ha confessato che del lavoro con Mastandrea apprezza moltissimo i suoi continui freestyle, cioè la sua capacità innata di improvvisare ad ogni recita, che è molto stimolante per lui. In merito allo spettacolo ha aggiunto: “Credo che fare teatro sia davvero un’azione politica che incide sulla realtà, da parte nostra che lo facciamo e da parte dell’eventuale pubblico che vorrà venire a vederci. È davvero militanza fare in modo che il teatro, attualmente deceduto, possa resuscitare. A Roma in particolare gli spazi, occupati e non, stanno chiudendo o sono in crisi. Vedo che non c’è quasi più un teatro adatto al mio essere attore e questo mi dispiace molto.”
Francesca Tiberi
Qui e Ora
Dal 14 febbraio al 3 marzo 2013
Spettacoli: dal martedì al sabato h 21; domenica h 17
Al Teatro Ambra Jovinelli, Piazza Guglielmo Pepe 43
Info 06 83082620 – 83082884