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Santa sangre – Sangue santo di Alejandro Jodorowsky in blu-ray

Santa sangre - Sangue santo rivive in edizione restaurata in blu-ray per il suo trentacinquesimo anniversario.

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Grande assente nel mercato dell’home video tricolore in alta definizione, grazie a Rustblade è finalmente disponibile su supporto blu-ray Santa sangre – Sangue santo. Il lungometraggio tramite cui, nove anni dopo lo sfortunato Tusk del 1980, il cileno Alejandro Jodorowsky ebbe modo di tornare dietro alla macchina da presa. Rendendo decisamente esplicita quella violenza che, più che altro a livello simbolico, fu presente in suoi lavori come El topo e La montagna sacra. Ed è attraverso una serie di flashback che scopriamo le vicissitudini che hanno portato il giovane Fenix ad essere rinchiuso in una clinica per malati mentali. Il Fenix interpretato da bambino da Adan Jodorowsky e da adulto da Axel Jodorowsky, entrambi figli del regista.

Man mano che l’esile idea di partenza basta al cineasta al fine di concretizzare un racconto per immagini in cui imprimere la sua atipica poetica.

Perché, man mano che apprendiamo come il passato del protagonista sia legato ad un tragico dramma familiare, un Messico piuttosto favolistico fa da scenografia. Illuminato dalla splendida fotografia di Daniele Nannuzzi, atta a contribuire in maniera fondamentale alla resa di quello che sembra un universo felliniano contaminato di splatter. Perché il liquido rosso schizza copioso nelle oltre due ore di coloratissima visione popolate da clown, lanciatori di coltelli, ragazzi down e freaks assortiti. Del resto, da un lato a figurare in qualità di produttore esecutivo di Santa sangre – Sangue santo è il René Cardona Jr. autore dello shark movie Tintorera.

Dall’altro produttore dell’operazione è il Claudio Argento fratello del maestro dell’italian thrilling Dario. Il Claudio Argento che chiese a Jodorowsky di realizzare un film in cui venissero uccise donne, come era solito fare, appunto, Mr. Profondo rosso. Non a caso, mentre nei momenti di omicidio si avvertono proprio echi provenienti dal cinema di quest’ultimo, a mancare non sono affatto vittime femminili. Ma tutto viene gestito da colui che diresse poi Il ladro dell’arcobaleno ricorrendo al personale stile visionario, surreale, pseudo-onirico e, a tratti, perfino citazionista. Come testimonia in particolar modo l’omaggio al super classico Universal L’uomo invisibile di James Whale.

Con un lento incedere che, comprendente anche una crudelmente affascinante sequenza di funerale di un elefante, conduce verso un inaspettato ribaltamento di trama.

Al servizio di un’opera non priva di malinconia e che, percorsa da un forte sottotesto incestuoso, lascia avvertire anche influenze provenienti da Ken Russell. Un’opera che viene ulteriormente impreziosita in questa edizione da non pochi contenuti speciali. Dai quasi venticinque minuti di incontro con Jodorowsky nel 2002 a Londra ai circa ventinove di conversazione con il Roberto Leoni che collaborò alla sceneggiatura. Passando per cinque minuti di intervista al compositore della colonna sonora Simon Boswell e il video della sua Close your eyes firmato da Richard Stanley. Più trailer originale, interviste al produttore esecutivo Angelo Iacono e al citato Nannuzzi e dieci minuti in cui lo youtuber Federico Frusciante approfondisce santa sangre – Sangue santo.

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