La proiezione di Frammenti di un percorso amoroso, durante la seconda edizione dell’Unarchive Found Footage Fest, è stata accompagnata da un incontro con Chloé Barreau, regista francese d’adozione romana, moderato da Alina Marazzi.
Chloé Barreau, nel corso della sua carriera da cineasta, ha realizzato diversi cortometraggi, come Acqua passata, con Riccardo Scamarcio. Nel 2012, La colpa di mio padre, probabilmente la sua opera più importante, una dichiarazione d’amore che la regista dedica al proprio padre. E di amore tratta anche il suo ultimo film, Frammenti di un percorso amoroso, prodotto da Groenlandia e accolto nella sezione Panorami italiani dell’Unarchive.
La trama Frammenti di un percorso amoroso di Chloé Barreau
Nel corso della vita, ci innamoriamo delle persone più diverse. Cotta, amore a distanza, passione carnale, legame profondo. Ogni storia è diversa, ogni esperienza è unica. Dai sedici anni Chloé ha filmato tutti i suoi amori. Viveva una relazione e già stava costruendo il ricordo.
Ma ogni storia ha almeno due punti di vista. Il film ricostruisce la vita di una donna attraverso il racconto delle persone che l’hanno amata. Testimonianze intime e immagini private si mescolano per svelare i percorsi universali del sentimento amoroso. Un viaggio sorprendente nella memoria, per chiunque abbia amato.
Un documentario romanzato
“I ricordi non hanno una proprietà. Non puoi impedire, in nessun modo, che qualcuno si ricordi di noi e spesso quel ricordo non coincide con il nostro”.
Se dovessimo scegliere una battuta per riassumere l’ultimo film di Chloé Barreau non potrebbe che essere questa. In Frammenti di un percorso amoroso la regista fa una sorta di bilancio sentimentale, ma non solo, della sua vita. Chloé dà un ordine alle storie amorose, si mette a nudo, offrendo, agli amori del passato, l’occasione di narrare la loro versione dei fatti.
Chloé Barreau, nell’ incontro con il pubblico dell’Unarchive, racconta come è nato il suo ultimo film, un progetto inizialmente concepito come una miniserie e poi trasformato in un documentario genuino e bello nella sua semplicità.
La regista, già da giovanissima, ha impresso su delle vecchie VHS le emozioni suscitate dai suoi primi innamoramenti. Immagini che, lei stessa, definisce banali, ma giunta a un certo punto della vita, hanno assunto una forte intensità, capace di toccare il cuore altrui. Così è nato Frammenti di un percorso amoroso, un documentario romanzato.
I ricordi degli amori e lo sguardo di Chloé Barreau
È Chloè Barreau a utilizzare questa espressione, spiegando come il suo film sia strutturato sul ricordo degli uomini e delle donne che l’hanno amata. Il ricordo poi è stato mescolato con lo sguardo della regista, da questa operazione nasce Frammenti di un percorso amoroso.
“Il sentimento con le storie che ho avuto nel passato non mi ha mai abbandonato. Questo film è la dimostrazione che l’amore non finisce mai”.
In questo lungometraggio, attualmente disponibile su IWONDERFULL, la narrazione si costruisce come in un diario scritto nel corso degli anni, dove emergono i ricordi, trovando una specie di sacralizzazione attraverso le tante interviste, montate dalla regista, insieme alla montatrice Marina De Pedro, alternate da tanto materiale d’archivio privato, condiviso con il proprio pubblico.
Questo materiale, alla pari dei ricordi sentimentali di Chloé Barreau, diventa un’occasione per immedesimarsi in un percosso amoroso fatto di tappe diverse, spesso lontanissime fra loro, ma ognuna fondamentale per la crescita sentimentale. Un viaggio intimo, reso pubblico con onestà, tenendo come bussola il rispetto delle opinioni altrui, anche quando queste sono in contrasto con le nostre.
Un film che piace ai ventenni
Chloè Barreau ammette di aver realizzato il film rivolgendosi soprattutto ai suoi coetanei, che con lei possono rivivere, attraverso le immagini proposte, un passato in cui si scrivevano ancora lettere d’amore. La regista, però, al contempo, si dichiara piacevolmente sorpresa di come, invece, Frammenti di un percorso amoroso sia stato accolto benevolmente anche dai ventenni di oggi, i quali vivono la propria vita, e quindi anche l’amore, attraverso i mezzi digitali, del tutto estranei nel film della Barreau.
Nonostante ciò, però, i giovani riescono ad apprezzare il racconto della regista francese, perché l’intensità dell’amore resta immutabile anche quando diminuiscono le occasioni d’incontro reali, come avviene oggi.
L’autrice di Frammenti di un percorso amoroso si concede al pubblico di Unarchive ribadendo come il suo ultimo film non è stato girato per soddisfare una velleità registica, ma per mostrare e raccontare come si è innamorati. È così che l’amore diventa un’esperienza artistica.
“Nel momento in cui viviamo una storia diventiamo personaggi che vivono un inizio e una fine, ci emozioniamo ascoltando una canzone e diventiamo poeti”.