Oggi a Cannes 2024 è il giorno di Paolo Sorrentino e di Parthenope. La prima mondiale di Parthenope è fissata per le 22,15 nel Grand Theatre Lumiere.
Festival de Cannes – International film festival for more than 75 years (festival-cannes.com)
Il cast in ordine alfabetico: Dario Aita, Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi, Isabella Ferrari. Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon Joubert, Peppe Lanzetta. Nello Mascia, Gary Oldman, Silvio Orlando. Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli e Alfonso Santagata. Il poster “firmato” Greg Williams come le prime immagini che il fotografo americano aveva condiviso lo scorso autunno. L’immagine della protagonista affacciata sul mare di Capri. Poco si sapeva di Parthenope, unico film italiano in Concorso al Festival di Cannes 2024.
A poche ore dalla presentazione ufficiale, è arrivata l’intervista all’americano Variety.
Al magazine, Sorrentino spiega che “mi interessava descrivere la mia giovinezza. Una giovinezza sognata, più che vissuta. L’abbandono, la spensieratezza dei ragazzi nel film è qualcosa che mi sfugge. Racconto la storia di una donna non perché la conosco, ma per il motivo esattamente opposto. Come diceva Philip Roth, il motivo per cui si inizia a scrivere di un personaggio è proprio perché non si sa nulla di quel personaggio. L’ossessione deriva dal fatto di non essere attrezzati, non dalla conoscenza“.
Definisce il suo film “non eroico (…) Mi è venuto spontaneo pensare a un’eroina e non a un uomo, perché trovo che il viaggio che le donne compiono oggi sia molto più eroico di quanto non lo fosse in passato il viaggio epico ed eroico dell’uomo (…) Un grande viaggio verso la libertà che le donne hanno avviato oggi, ma che viene da molto lontano (…) Pieno di ostacoli, pieno di pregiudizi, molto coraggioso. “.
Parthenope così, diventa un simbolo, affidato a due donne molto diverse tra loro. Una esordiente e l’altra una leggenda del nostro cinema: Celeste Dalla Porta e Stefania Sandrelli. Dice Sorrentino:
“La narrazione mi ha portato a un personaggio appartenente all’alta borghesia napoletana che però tende ad allontanarsi dai cliché partenopei. E ho pensato che [l’interprete] dovesse essere italiana, a patto che avesse l’accento giusto, cosa che ha fatto (…) Celeste ha mostrato una notevole credibilità nell’interpretare sia una diciottenne sia una trentacinquenne, che era la fascia d’età richiesta“.
Tra gli intenti rievocare alcuni film importanti della Sandrelli. In particolare Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli. Quando la vediamo ora che è più grande, la Sandrelli conserva ancora quel dolore imperscrutabile che si prova da adolescenti e che lei aveva in quel film. E che probabilmente aveva anche come persona e ha ancora adesso”.
Tra loro, un immenso Gary Oldman, che sullo schermo diventa John Cheever, grande scrittore statunitense noto come “il Čechov dei sobborghi” e Premio Pulitzer nel 1979. Uno dei preferiti di Sorrentino che a Variety racconta di aver attinto dai suoi diari.
“Anche se le sue battute nel film sono per lo più mie. Ho avuto la presunzione di mettere le mie parole sulla sua bocca. Poi è stato Gary Oldman lui a dirmi come avrebbe interpretato Cheever.
La trama di Parthenope nelle parole di Paolo Sorrentino
Partenope era la città antica progenitrice di Napoli e Parthenope è l’eroina protagonista – né sirena, né mito – del viaggio di tutte le donne, dalla sua nascita nel 1950 fino a oggi.
Un’epopea al femminile nella quale c’è l’intera esistenza.
I film di oggi a Cannes:
In concorso
- PARTHENOPE di Paolo Sorrentino con Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Silvio Orlando e Luisa Ranieri (IN CONCORSO). Vita e opere di una giovane che attraversa la storia recente di Napoli e ne è in qualche modo l’allegoria. Un affresco di cui molto si parla ma che si svela ora.
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- MARCELLO MIO di Christophe Honoré con Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Benjamin Biolay (IN CONCORSO).Una immedesimazione totale della figlia nella memoria del padre che alla fine si trasforma in una conoscenza di se stessa passando per i gesti, gli abiti, le sensazioni di un padre fin troppo noto e ingombrante. Con Chiara Mastroianni.
-Furi concorso
- MARIA di Jessica Palud con Anamaria Vartolomei, Yvan Attal, Matt Dillon (FUORI CONCORSO). Cinema sul cinema, sul filo dell’adolescenza, del trauma e della vita dolorosa di una giovane che il mondo avrebbe conosciuto come Maria Schneider.
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- LE FIL di e con Daniel Auteuil e con Grégory Gadebois, Sidse Babett Knudsen (FUORI CONCORSO). Avvocato abituato a vedere di tutto nelle aule di tribunale, all’apice della carriera rifiuta ormai le cause penali. Finché si imbatte in Nicolas Milik, accusato di aver ucciso la moglie e si convince invece che deve difendere un innocente.
Un certain
- SEPTEMBER SAYS di Ariane Labed (UN CERTAIN REGARD). Sono due sorelle July e September, cresciute insieme, opposte di carattere, guidate da una madre dominante. Quando July incomincia però a manifestare la sua indipendenza, la sorella reagisce con inattesa violenza. Rinchiuse in una casa isolata in Irlanda, le tre donne sviluppano una tensione crescente che trasformerà il rapporto tra le due sorelle in modo del tutto inatteso. L’attrice franco-greca Ariane Labed, ora anche regista, presenta il suo primo lungometraggio, September Says, nella categoria Un Certain Regard del Festival di Cannes 2024.
September says
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- THE VILLAGE NEXT TO PARADISE di Mo Harawe (UN CERTAIN REGARD). In un remoto villaggio della Somalia Mamargade si industria a fare lavori vari per mantenere il figlio. Quando la sorella gli si presenta a casa dopo il divorzio l’equilibrio familiare rischia di crollare, ma l’amore e la fratellanza hanno la meglio anche sul disastro di un paese in guerra.
Cannes classic-
- OLYMPIQUES! LA FRANCE DES JEUX di Mickael Gamrasni (CANNES CLASSICS). Nella giornata in cui il Festival si inchina ai prossimi giochi di Parigi ricevendo la fiamma olimpica, viene presentato questo documentario con le interviste di 27 atleti tra olimpici e paralimpici.
Quinzaine-
- GHOST CAT ANZU di Yôko Kuno e Nobuhiro Yamashita (QUINZAINE DES CINEASTES). L’unione di due giovani talenti del disegno animato giapponese produce la singolare vicenda di un grande gatto di dimensioni umane che coabita in un monastero con un sacerdote.
Anzu, chat-fantôme (Gatto fantasma Anzu) è l’unico film d’animazione selezionato per la Quinzaine des Cinéastes 2024.
Ghost Catanzu
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- GOOD ONE di India Donaldson (QUINZAINE DES CINEASTES).
Ragazza diciassettenne accetta un viaggio tra i boschi con suo padre e un suo amico. Non accade nulla di esplicitamente traumatico fino a un certo punto ma il potere del maschio è opprimente e alla fine la ragazzina esplode.
Semaine-
- BABY di Marcelo Caetano (SEMAINE DE LA CRITIQUE). Uscito dal riformatorio e gettato nelle strade di San Paolo, l’adolescente Wellington incontra per caso in un cinema a luci rosse Ronaldo, molto più grande di lui e disposto a prenderselo in carico. Ma sarà un rapporto conflittuale. Il nuovo lungometraggio di Marcelo Caetano, è un’opera queer in cui i corpi maschili si fanno e si disfano man mano che la notte avanza.