‘BlackBerry’: dramma sulla potente ascesa e caduta del cellulare
La corsa sfrenata a quello che è diventato l'iconico dispositivo che ha cambiato per sempre il modo di comunicare. La storia emozionante e turbolenta di due imprenditori che, per realizzare un sogno, spezzano un'amicizia
Arriva su Pamanount+ il film “BlackBerry”, diretto da Matt Johnson. Basato sul libro del 2015, Losing the Signal: The Untold Story Behind the Extraordinary Rise and Spectacular Fall of BlackBerry, il film è un chiassoso resoconto del boom e del fallimento del primo smarthphone. BlackBerry ci offre un affascinante viaggio attraverso gli alti e bassi della società tecnologica canadese Research in Motion (RIM).
Interpretato da Jay Baruchel, Glenn Howerton e Matt Johnson,il film è stato presentato in concorso al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino il 17 febbraio 2023.
Siamo ciò che compriamo. O almeno ciò che aspiriamo a comprare.
La trama di Blackberry
La storia di BlackBerry inizia a Waterloo, Ontario. Gli amici d’infanzia Mike Lazaridis (Jay Baruchel) e Doug Fregin (Matt Johnson) sono i co-fondatori di Research in Motion (RIM), un laboratorio che cerca di vendere prodotti di nicchia combinando oggetti informatici. I due si trovano a Sutherland-Schultz per presentare il loro “Pocket Link”, un dispositivo capace di contenere all’interno un cercapersone, un cellulare e un apparecchio per le email. Ma la presentazione si rivela un fiasco e i due amici sono costretti a tornare nel loro laboratorio. La storia prende una piega inaspettata quando l’uomo d’affari Jim Balsillie (Glenn Howerton) fa il suo ingresso e si candida come finanziatore e co-CEO della RIM. Il suo arrivo è devastante quanto improvviso. Egli infatti riesce a trasformare Mike e Doug in due persone di successo costringendoli a lavorare sodo per battere la concorrenza e far funzionare l’idea di quello che verrà ribattezzato Blackberry. Il telefono diventerà una pietra miliare nella storia della tecnologia. Ma ad ogni ascesa corrisponde una discesa.
La seconda parte del film mostra proprio il declino della società innescato dalla crisi di leadership interna, dall’eccessiva ambizione di Balsillie, dall’indecisione creativa di Mike e dal lancio dell’iPhone di Steve Jobs.
“Se vuoi essere grande, impara a sacrificarti. Maggiore sarà il sacrificio, più grande sarai”.
La recensione di BlackBerry
Il film è girato con uno stile palmare irregolare e tremante. La cosa più affascinante della sceneggiatura, scritta da Johnson e Matthew Miller , è la struttura. Ci viene mostrato solo l’inizio e la fine di questa storia. Nient’altro. I puntini di sospensione al centro conferiscono al film un’energia maggiore di quella che avrebbe avuto se avesse seguito meticolosamente l’ascesa e la caduta del prodotto e dei suoi creatori. C’è un punto di interruzione implicito intorno alla metà del film, poi la storia riprende a metà degli anni ’90. Il montaggio è veloce e mai confuso e, attraverso una sceneggiatura abilmente scritta e un umorismo oscuro che permea l’intera trama, il film ci fa immergere nel mondo delle cattive decisioni aziendali e del capitalismo spietato, mentre seguiamo l’ascesa e la caduta di un marchio che un tempo dominava il mercato telefonico globale.
Mondo capitalista e nostalgia degli anni ’90
BlackBerryricorda molto film come Wall Street. Offre una visione dettagliata dei trionfi e delle sfide affrontate dai pionieri della tecnologia e ne condivide il tratto chiave. E anche se i suoi personaggi principali sono sociopatici o carismatici e il sistema capitalista in cui operano è profondamente corrotto e premia uomini senza scrupolo, la storia è raccontata in un modo così emozionante che il dialogo diventa l’equivalente verbale di un film d’azione. Sia gli anni ’90 che i primi anni 2000 sono ricreati in modo molto convincente. È un film cinetico, pieno di suspense, talvolta inaspettatamente bello. Le performance sono strepitose, i personaggi costruiscono trappole elaborate che sfruttano le debolezze e le patologie di un avversario ottenendo promozioni e guadagni e riescono ad ottenere una lunga serie di vittorie prima che qualcuno li metta al tappeto.
È il ritratto di perdenti condannati a diventare note a piè di pagina.
Lo scontro di personalità
Sono tante le personalità che orbitano all’interno della pellicola: Mike Lazaridis, il visionario timido; Fregin, lo stravagante; Balsillie, lo squalo. Howerton, straordinario nella sua trasformazione, è una rivelazione. La discordia tra i tre è inizialmente molto produttiva: è il motore che spinge il telefono BlackBerry verso il successo. Ma, come suggerisce il film, lo scontro di personalità diventa l’anello che indebolisce l’azienda in un momento cruciale: il lancio dell’iPhone di Apple. Le interpretazioni principali sono senza dubbio quelle di Jay Baruchel e Glenn Howerton. Uno interpreta un genio del computer timido, indeciso e dipendente. L’altro, un uomo d’affari capriccioso, arrogante e manipolatore. Il mix diventa esplosivo quando entrambi sono sullo schermo.
BlackBerry sembra un avvertimento su quanto velocemente qualcuno che è stato in cima possa cadere e su come l’arroganza possa lasciare ciechi di fronte a un’onda di marea che sta per travolgerci.
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