Sabato scorso, al TCM Classic Film Festival di Los Angeles, il regista di “Holdovers” Alexander Payne ha consegnato il Robert Osborne Award – un premio intitolato al defunto conduttore del TCM che onora le persone dedite a preservare la storia del cinema classico – a un educatore e storico di cui molte persone potrebbero non aver sentito parlare. Il suo nome è Jeanine Basinger e prima di insegnare alla Wesleyan University per 60 anni o di scrivere 13 libri sul cinema che continuano a ispirare, era una usciera di cinema in una città del South Dakota con solo due sedi.
Il rispetto di Payne per Jeanine è cosi grande da decidere, con molta emozione, di dirigere il suo primo documentario sulla vita e la carriera di Basinger. Come collega del Midwest, sembrerebbe che consideri suo dovere condividere la sua storia, dicendo:
“Durante quello stesso decennio, il pubblico dei Cahiers du Cinema a Parigi fumava le sue Gauloises e guidava la teoria degli autori e, a New York City, Andrew Sarris stava affilando le sue matite, una giovane donna di Brookings, South Dakota, stava anche lei inventando la teoria degli autori, tutto da sola.
Mentre consegnava il premio, Payne ha concluso il suo discorso dicendo:
“Jeanine Basinger è una supernova nel firmamento del cinema; che il suo cervello brillante avrebbe potuto portarla ai vertici di qualsiasi professione, di qualsiasi disciplina; che siamo così fortunati che abbia scelto i film; che quando ci insegna i film, ci insegna anche la vita, l’etica e la forza; e che è la più grande intellettuale che avremo mai incontrato, ma non è una persona elitaria.”