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Bolzano Film Festival

Enrico Vannucci e Birgit Oberkofler raccontano il progetto MASO

Enrico Vannucci e Birgit Oberkofler presentano il progetto MASO, dedicato a favorire lo sviluppo di cortometraggi

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Presentato al Bolzano Film Festival, il progetto MASO è un’iniziativa, proposta da IDM Film Commission Südtirol, che si occuperà di favorire lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di cortometraggi a livello internazionale. La proposta è quella di seguire 8 progetti dalla pre-produzione alla distribuzione, fornendo importanti consigli ed aiutando nello sviluppo in tutte le sue fasi.

MASO propone di favorire la libertà e la sperimentazione degli aiutori che parteciperanno, tutto ciò è favorito anche dall’essenza stessa del cortometraggio come forma artistica. A proposito di ciò, Enrico Vannucci, direttore creativo del progetto, ha dichiarato:

“Il cortometraggio è una forma d’arte a sé stante. È vero e proprio cinema e, nel corso degli anni, il settore si è evoluto molto sotto vari aspetti. Oggi ci sono molte più produzioni, ma allo stesso tempo ci sono anche più festival e piattaforme online dedicate esclusivamente ai cortometraggi”.

Progetto MASO

MASO: Le fasi del progetto

MASO si sviluppa su 5 fasi, corrispondenti a quelle della realizzazione dei suoi cortometraggi. Si inizia con la selezione, è possibile inviare i propri cortometraggi fino all’1 luglio; questi saranno poi analizzati dai responsabili e, nel corso di un mese, scelti, in base al valore artistico.

Si passa poi alla fase di sviluppo del corto. Gli autori degli 8 cortometraggi selezionati saranno invitati ad un workshop in Norvegia, che si terrà nel novembre 2024 presso il FilmCamp Norway di Øverbygd. La fase di pre-produzione, invece, vedrà la partecipazione dei candidati ad un secondo workshop, che si terrà a Bolzano nell’aprile 2025, durante la prossima edizione del Bolzano Film Festival.

Inizierà quindi la fase di produzione, nella quale gli autori avranno una maggiore autonomia e, successivamente, la fase di promozione, all’interno della quale i responsabili del progetto seguiranno gli autori nella distribuzione del cortometraggio. Sicura per tutti i corti è la partecipazione al Bolzano Film Festival.

Possono iscriversi talenti emergenti e professionisti, per farlo è necessario compilare, entro il 30 giugno 2024, il form che trovi qui.

Progetto MASO

Vincenzo Bugno, direttore artistico del Bolzano Film Festival

Enrico Vannucci racconta MASO

Quale sarà il ruolo di MASO all’interno della fase di pre-produzione e di produzione?

Durante la pre-produzione e la produzione dei film, in realtà, i team saranno molto liberi di applicare tutti i vari insegnamenti che hanno appreso durante i workshop e gli incontri. Ovviamente noi, come responsabili di MASO, saremo lì, disponibili a risolvere questioni e dubbi che possono avere, soprattutto rispetto alla parte di finanziamento del film, ma anche, e dipende dai casi, per il location scouting, in Alto Adige, in Sud Tirolo o in altre location nelle quali abbiamo istituzioni che collaborano al processo.

Queste [pre-produzione e produzione] sono le due fasi dove i team hanno più libertà e credo che sia importante per loro averla, per, appunto, sviluppare tutte le competenze che hanno appreso. Altrimenti sarebbe come portare un bambino sempre per mano fino all’età adulta: ad un certo punto tutti quanti diventiamo adolescenti e vogliamo iniziare ad essere indipendenti. Però il nostro ruolo sarà sempre di supporto al loro lavoro e di incoraggiamento nella realizzazione dei vari progetti. È importante per noi che i film vengano fatti, e non che rimangano solo su carta.

È possibile proporre qualunque tipo di cortometraggio, sia di fiction che documentaristici? Ed in caso, come cambia il programma?

Il programma è ovviamente aperto a diversi tipi di progetti, anche ai documentari. Ovviamente dipende da caso a caso, anche perchè possono essere molto diversi tra loro. Credo che i documentari che possono beneficiare di MASO sono quelli ibridi, che mischiano diverse tipologie di approccio cinematografico. Se si tratta di un documentario molto classico forse non è il programma giusto, però se si riesce a mischiare diversi fattori, sicuramente MASO può dare una mano. Ovviamente il programma può subire delle variazioni, questo dipende da progetto a progetto. I workshop sono standard, con determinate durate e determinati argomenti, però ognuno di questi è scalabile sui lavori che andremo a selezionare, per cui ogni team creativo vedrà una realizzazione basata sul proprio progetto.

Per noi è molto importante la collaborazione tra i vari team. Il gruppo di MASO è un gruppo unico, ovviamente sono 8 team diversi, ma devono cooperare ed aiutarsi a vicenda, anche nei vari esercizi che faremo durante il training. Per me soprattutto è molto importante lo scambio di idee e culture diverse, tutti quanti possono benificiarne. Quindi è molto utile avere persone che siano aperte alla collaborazione e che non si chiudano semplicemente nel voler fare il loro progetto e basta.

Per quanto riguarda la fase di distribuzione: oltre allo screening al Bolzano Film Festival è prevista la collaborazione di altri festival o realtà analoghe?

No, in realtà no. Non ci sono altri screening obbligatori, ovviamente ci interessa che i film vengano fatti vedere a Bolzano, anche perchè, appunto, il festival è uno dei creatori di MASO; però speriamo che viaggino anche ad altri festival. La questione della distribuzione e della promozione è relegata ai team, ma noi possiamo dare dei suggerimenti. Per esempio, per un film horror si apre una finestra, gigantesca, per i festival specializzati nel genere e se ne chiudono altre.

Quindi sicuramente i team riceveranno un training rispetto al capire quali saranno i festival più adatti per i loro corto, per far si che venga visto da più persone, però non promettiamo altre selezioni a specifici festival. Siamo sicuri che, però, sia lavorando con i nostri suggerimenti, sia con la totale libertà di promuovere il film come vogliono o lavorare con un distributore, i corti potranno viaggiare in diversi festival in giro per tutto il mondo.

È già prevista una seconda edizione del progetto?

Spero di si, questo si chiama MASO 1 e spero esisterà un MASO 2, 3, 4 ed altri. Per adesso siamo molto focalizzati su portare a casa la prima edizione, è stata già una bella corsa arrivare a presentarla adesso a Bolzano e siamo molto contenti dei partner che abbiamo. Sono convinto che da questa edizione impareremo molto, capiremo le cose che funzionano e quelle che funzionano meno. Sono molto fiducioso che riusciremo a continuare questo tipo di progetto nel futuro, migliorandolo negli anni.

Credo sia interessante per tanti creativi ed autori, non trovo altri progetti di questo genere nel mondo. Ovviamente ci sono diversi workshop, diversi pitch forum, ma sono tutti molto diversi da MASO. Credo che MASO sia un unicum e credo che possa veramente diventare un punto di riferimento nella creazione di nuovi corti d’ora in avanti.

Progetto MASO

Enrico Vannucci, direttore creativo di MASO

Birgit Oberkofler racconta il progetto MASO

Perchè fondare un progetto del genere, che mette il cortometraggio in primo piano?

La IDM film commission esiste da 14 anni ed in Alto Adige non abbiamo questa lunga tradizione del cinema. Quindi è molto importante, ed è proprio nel nostro DNA, cercare di dare una mano e di investire nei nuovi talenti. Questo è necessario per dare loro una voce ed aiutarli a svilupparsi e farsi la gavetta. È proprio un dovere delle Film Commission investire nei nuovi talenti, per questo lo facciamo. Ma anche, ovviamente, per supportare l’industria locale, questo è il nostro primo incarico, quello per cui siamo stati fondati.

Durante la presentazione si è parlato di Green Filmmaking ed inclusione, puoi approfondire la tematica?

Si, prima abbiamo parlato di Social Sustainability. Per sostenibilità sociale, intendiamo questa agenda basata sulla parità di genere, sull’inclusione e sulla diversità. Poi il nostro fondo ha il Certificato Verde: le riprese sostenibili ci stanno molto a cuore, metà delle produzioni, in Alto Adige, sono girate in questa maniera. Ovviamente tutto ciò sarà adottato anche per i progetti di MASO.

Come saranno scelti gli 8 progetti che parteciperanno a MASO?

Ci sarà una commissione di selezione, della quale farà parte Enrico Vanucci e la collega del Gewächshaus, Anouk Shad, per la diversità e l’inclusione, e poi ci saranno anche altri membri. La cosa fondamentale che valuteremo è il potenziale artistico, ma anche il team e se si tratta di un progetto che ha un potenziale festivaliero. Se si tratta di un’idea che potrà diventare un cortometraggio ed andare ad un festival. E poi ovviamente anche le persone, se hanno talento, se hanno una voce sul campo e se, artisticamente, hanno un linguaggio molto forte.

Progetto MASO

Birgit Oberkofler, responsabile di IDM Film Commission Südtirol