Inizia con una frase simbolica Il Discorso all’Umanità di Charlie Chaplin, in difesa della libertà. Un manifesto di libertà e un vero e proprio pezzo di letteratura che sembra scritto nella nostra epoca.
Il 16 aprile ricorre l’anniversario di nascita di Charlie Chaplin, genio del cinema mondiale.
Buon compleanno Charlie Chaplin
Charlie Chaplin presentò al pubblico americano Il Grande Dittatore il 15 ottobre 1940. Un film la cui scrittura fu completata nel 1938 e girato in segreto nel 1939, quando l’Inghilterra aveva già dichiarato guerra alla Germania.
Chaplin crea una feroce parodia del nazismo e della figura di Adolf Hitler, lasciando in eredità un film rimasto impresso nella memoria collettiva.
Il Discorso all’Umanità di Charlie Chaplin
Un discorso che interpreta il nostro tempo: probabilmente la sequenza più famosa de Il grande dittatore è proprio Il Discorso, monologo di cinque minuti che conclude il film.
Charlie Chaplin abbandona la sua celebre maschera comica e parla direttamente al mondo, trasmettendo un messaggio chiaro ed inequivocabile.
Occorre sollevarsi contro i dittatori. Occorre chiedere la pace. Chaplin auspica un futuro di speranza lasciando ad altri la realizzazione di quanto prevede possa concretizzarsi se la natura umana non impedisce alla stessa umanità di raggiungere l’utopia promessa.
Sconcertante la preveggenza delle sue parole e potente il suo atto d’accusa contro tutti coloro che cercano di prendere il potere per se stessi a scapito di tutti gli altri, a maggior ragione in questo periodo in cui la tirannia e la follia umana sembra stiano prendendo il sopravvento.

la forza dell’Umanità è non odiarsi ed essere uniti.
Chaplin condanna l’avidità umana affermando come la vera felicità sta proprio nel sapersi integrare gli uni con gli altri.
Lancia poi un inquietante (oggi) messaggio contro lo strapotere della tecnologia, che anziché essere utilizzata per il bene comune diventa elemento di discordia e di morte.
La tecnologia deve condividere bontà, amicizia, fratellanza. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco.
Combattiamo per un mondo ragionevole; un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere.