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Ortigia Film Festival

‘Gloria!’ : un musical tutto all’italiana

Per la Vicario la prigione si libera solo attraverso la musica non convenzionale, e come forma di opposizione alle regole. Il suo film d’esordio si avvale della forma del musical per combattere la tradizione alterando la realtà in virtù della parità di genere. Presentato in occasione dell'Ortigia Film Festival

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Gloria!

Gloria! il primo lungometraggio di Margherita Vicario (prima attrice e cantautrice e adesso regista) precedentemente presentato alla 74ª edizione della Berlinale è riproposto in occasione dell’Ortigia Film Festival.

Scritto da quest’ultima assieme ad Anita Rivaroli (Skam Italia), il film è frutto di una co-produzione tra Rai Cinema e Tempesta. Nel cast Galatéa Bellugi, Carlotta Gamba, e volti noti come Elio, Paolo Rossi, Natalino Balasso, e la cantante del duo “La Rappresentante di Lista” Veronica Lucchesi. La colonna sonora è curata dalla stessa Vicario e Dade alias Davide Paganello.

IL TRAILER  – Gloria!

Il rigetto della tradizione – Gloria!

La Cinderella che ci presenta Margherita Vicario nel suo Gloria! è Teresa soprannominata “la muta”, la domestica quasi serva che lavora in un istituto musicale del 1800 nel Veneto. Già ad inizio film, nella sua seconda scena, ci rendiamo conto del linguaggio meta musicale di cui si occuperà il film. La protagonista Teresa viaggia con la sua mente istaurando un montaggio alternato con la musica anti-classica e i cori delle studentesse. Un’esplosione di archi e di voci che fanno terminare la componente extra-diegetica nel primo piano di Teresa rivolto in camera. Prima che il sogno svanisca e riporti la mente della domestica nella realtà di essere una Cenerentola che non può sbocciare. Gloria! parla della Rivoluzione francese, dell’attesa che questa si manifesti e della decisione delle protagoniste di farla loro. In quell’istituto che sembra più un monastero di clausura, una prigione retta dalla classicità musicale che non ammette innovazioni e rivisitazioni.

Un momento di Gloria!Il film, come ci viene suggerito dalle didascalie iniziali e finali, apre uno sguardo sulle musiciste ombra, sfruttante e usate da grandi maestri come Vivaldi. La figura del podestà viene assunta da Paolo Rossi che è il direttore clericale dell’istituto. Un personaggio ambiguo, un compositore ufficiale che non esita ad andare contro la morale per arricchirsi e cedendo alla lussuria della propria natura. Il personaggio di Rossi non ha idee, è un prete in confusione proprio ora che deve scrivere una delle più grandi partiture classiche per la visita di Papa Pio VII.

Abbiamo un oggetto, il piano, che Teresa ha scoperto e che custodisce gelosamente. Lo strumento musicale come la scarpetta di Cenerentola è il mezzo reale per esplorare la metafora delle aspirazioni. Gelosa di quel pianoforte segreto, la domestica muta diventa il centro dell’operazione musicale della Vicario. Creare un posto corale musicalmente anacronistico. Dove la tradizione diventa pop e la lotta tra donne diverse si fonde ad un’alleanza che non è solo nella musica ma soprattutto culturale.

Combattere il classico – Gloria!

Teresa, si muove come un’eroina catalizzatrice capace di modificare il pregiudizio di rigide orfane studentesse dell’istituto in cerca di un’occasione di riscatto. In Gloria! l’ispirazione di Sister Act è talmente evidente da essere palese. L’istituto musicale, nella soffitta in cui è rinchiuso il pianoforte, diventa il laboratorio di formazione per le musiciste costrette a credere che l’unica musica esistente sia quella preesistente, la canonica liturgia ecclesiastica. La Vicario ci inserisce il personaggio della Gamba, Lucia, l’antitesi di Teresa, imbarazzata e gelosa dell’effetto che l’armonia libera della domestica suscita nelle altre sue colleghe, in primis in Bettina ( Veronica Lucchesi).

Lucia è la capofila della rigidità del classicismo, un’ortodossia musicale anch’essa frenata dai rimproveri e dall’imposizione patriarcale del prete interpretato da Rossi. L’evidenza della decostruzione del sacro per l’anticonvenzionalità libera dell’arte musicale, rapisce Gloria! in una sorellanza che emerge nella liberazione dai vincoli tradizionali. Se nel cult con la Goldberg la novità musicale culmina con l’accettazione universale, nel film della Vicario la constatazione della negazione è un atto di ribellione. Musica come atto anarchico di unione tra donne che non accettano più freni sulla propria espressione artistica. Libere di esprimersi con l’armonia anche nell’opposizione più viva.

Ucronia Pop

Con Gloria! Margherita Vicario compone un film intelligente e nel contempo reazionario. Un dramma in costume ottocentesco che reagisce alla misoginia e al controllo musicale attraverso un’operazione contemporanea. Le note, l’armonia moderna con cui le orfane compositrici si ribellano al classicismo dell’epoca e dell’istituto, sono incredibilmente pop e notevolmente contemporanee. Fin dall’accompagnamento di Teresa e fino al mezzo monologo cantato della Lucchesi, la Vicario realizza in Gloria! la sua ucronia musicale, mescolando la tradizione del passato con una forma di  canzone proveniente dal bagaglio del repertorio indi post-moderno.

Anche se l’esordio della regista si mostra acerbo sul piano dei dialoghi e nella costruzione del profilo delle sue interpreti, il film vive nella contrapposizione tra buoni e cattivi. Contrapposizione che la Vicario opera attraverso la musica, terreno che in Gloria! ha più respiro. Un’ingenuità che non inficia ciò che si vuole mostrare attraverso la forma canzone. Il contrasto del vecchio col nuovo si origina nella rivoluzione dei sessi vissuta da Teresa e Lucia, una rivalità musicale che esplode nella comune accettazione di essere delle musiciste valide nonostante l’ombra patriarcale opprimente.

Gloria!, esordio alla regia di Margherita Vicario, al cinema dall’11 aprile con 01 Distribution

Gloria! è un debutto coraggioso proprio per la comunicazione di verità scomode che appaiono allo spettatore come un concept album di denuncia. La musica viene usata come un linguaggio narrativo fungendo da vera protagonista della storia. La diegetica musicale e il suo extra fanno prevalere il sound di Teresa, Bettina, Lucia, Marietta e Prudenza. Libere fuori dal convento/istituto di esprimere il proprio talento.

  • Anno: 2024
  • Durata: 105'
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Genere: dramma musicale
  • Nazionalita: Ita
  • Regia: Margherita Vicario
  • Data di uscita: 11-April-2024

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