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Anticipazioni

Matteo Garrone non ha preso bene la mancata vittoria agli Oscar

Al Bari international Film Festival il regista ha parlato al pubblico durante una masterclass.

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Immagine del film diretto da Matteo Garrone.

Per la prima volta il regista Matteo Garrone era entrato nella cinquina dei candidati al miglior film straniero per la notte degli Oscar del 10 marzo 2024. l’Italia in passato aveva già candidato con Gomorra e Dogman il proprio autore, tuttavia questi due film furono esclusi dalla lista finale.

L’ultima volta che l’Italia è salita sul palco degli Oscar vincendo suddetta categoria è stato con La grande bellezza di Paolo Sorrentino il 2 Marzo 2014. Prima ancora con La vita è bella di Roberto Benigni, Mediterraneo di Gabriele SalvatoresNuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, e ancor prima con i leggendari Vittorio De Sica, Federico Fellini.

«Agli Oscar era possibile vincere. La campagna non è andata come doveva andare, non abbiamo avuto il distributore americano giusto che ha investito quello che andava investito e poi, soprattutto, nessuno ci ha detto che si poteva correre in tutte le categorie. Una cosa che fa la differenza perché è una gara in cui non tutti partono alla pari. Se corri per tutte le categorie hai come votanti tutti i diecimila dell’Academy, mentre per la categoria miglior film straniero a votare sono solo in mille.»

Questo è il commento di Matteo Garrone al Bari International Film Festival in corso proprio questi giorni, dopo la sconfitta di Io Capitano agli Oscar. Domenica 17 marzo al Teatro Petruzzelli, il regista ha ricevuto il premio Mario Monicelli per la miglior regia e il Federico Fellini Award for Cinematic Excellence.

Scarsa distribuzione del film all’estero

Il miglior film sull’olocausto dai tempi di Schindler’s List (a detta di Steven Spielberg) ossia La Zona d’Interesse di Jonathan Glazer del Regno Unito ha vinto il premio Oscar al miglior film straniero, ricevendo una distribuzione internazionale elevata.

Matteo Garrone ha tenuto una master-class dopo la proiezione di Io capitano durante la quale ha parlato (inevitabilmente) della recente sconfitta.

«Gli inglesi votanti sono poi ben novecento, mentre gli italiani poco più di cento. Correre per tutte le categorie ci avrebbe dato più chance.»

Anche Paolo Del Brocco, membro importante di Rai Cinema e produttore di Io Capitano, dopo le suddette dichiarazioni di Garrone al Bif&st ha commentato gli errori commessi dai distributori esteri:

«La mancanza iniziale di un distributore americano adeguato e importante ha fatto sì che il film non fosse iscritto in tutte le categorie.»

Matteo Garrone a Torino con il cast di "Io capitano" - Torino Cronaca - Notizie da Torino e Piemonte

Un film attualissimo

Matteo Garrone commenta la natura del film, al pari di un’Odissea applicata ai giorni nostri, in cui i veri eroi sono i migranti:

«La realtà è molto più dura e così ho lavorato per sottrazione. Oggi poi, va considerato, che c’è il problema dei social. Questi ragazzi africani vivono già virtualmente nel nostro paese grazie alle immagini che noi postiamo. Immagini che fanno immaginare loro che sia tutto facile da noi, ma non è così”. Per fortuna c’è stata “una straordinaria accoglienza nelle scuole grazie a professori illuminati. I giovani credo possano davvero cambiare le cose.»

Il regista ha annunciato che nel mese di aprile andranno in Senegal per mostrare il film:

«Andremo dove tutto è iniziato, e porteremo il film nei villaggi più remoti con degli schermi mobili. Vale a dire che torneremo dove i due protagonisti esordienti, Seydou Sarr e Moustapha Fall, hanno cominciato il loro viaggio.»

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