Imaginary, scritto e diretto da Jeff Wadlow, è un film horror di stampo classico: una famiglia con qualche attrito si trasferisce in una nuova casa che nasconde oscuri segreti. Questo è il setting di partenza di Imaginary che pur non spiccando per originalità riesce in alcuni frangenti, se non proprio a inquietare, perlomeno a far scorrere qualche brivido sulla pelle. Attualmente è disponibile su Netflix.
La fantasia al potere
Imaginary si fonda su codici narrativi di cui il cinema horror ha più che mai abusato. Seppur non originalissima però, la scrittura di Imaginary porta immediatamente lo spettatore a empatizzare con la giovane protagonista, Jessica (DeWanda Wise), e le due figliastre, Alice e Taylor. La dinamica matrigna – figliastra è anch’essa molto semplificata, ma fa bene il lavoro di corollario necessario allo sviluppo della storia. Il vero tratto distintivo del film è l’uso del simbolo dell’infanzia: l’orsetto di peluche. Il classico Teddy Bear assume il ruolo centrale di catalizzatore del male, che verrà esplicato nella fase finale della storia, con un piccolo colpo di scena che nella sua semplicità sicuramente dà una scossa interessante al film.
Imaginary evil
Imaginary ci mette subito in guardia, a partire dal titolo: tutto ruota sull’immaginazione, che non solo si tramuta in terrificante realtà, ma è anche condivisa. L’idea, molto riuscita, di utilizzare come involucro del male un orsetto di peluche fa sì che gli spettatori si pongano subito nella condizione di comprendere benissimo ciò che sta accadendo alla giovane Alice. Non a caso le sequenze più spaventose sono proprio quelle che vedono il piccolo orsacchiotto come protagonista: diciamo la verità, chi non ha mai avuto paura che quel peluche che stringeva a letto si potesse tramutare in un mostro? Proprio su questo meccanismo infantile ruota tutta la tensione di Imaginary, che con alterne fortune riesce comunque a spaventare.
Imaginary love
Discostandosi dal piano prettamente orrorifico, è interessante notare come la vicenda personale di Jessica si integri molto bene nel film. Imaginary sfrutta bene la storia secondaria della giovane donna per un tema molto semplice ma che colpisce: l’importanza del sacrificio nei rapporti personali. Se è vero che migliaia di film horror hanno scomodato questo argomento, è altrettanto giusto evidenziare come in Imaginary tutto acquisisce una dimensione non eroica ma propriamente emotiva ed empatica.
In conclusione, Imaginary è un film semplice, senza tante pretese, che in alcuni frangenti sembra anche prendersi poco sul serio. Ma proprio questa semplicità è il punto di maggior forza: poche cose ma tutte al posto giusto. Un film che non cambierà la storia del cinema horror ma che sicuramente farà saltare qualche v
Imaginary: sinossi
Quando Jessica ritorna nella sua casa d’infanzia ritrova il suo orsacchiotto Chauncey, a cui la figliastra Alice si affeziona. Con il passare dei giorni, il comportamento di Alice diventa strano e insolito, mentre i suoi giochi si fanno via via più sinistri e inquietanti.
Il film è prodotto da Blumhouse Productions e Tower of Babble, e distribuito in Italia da Eagles Pictures