Arrivano le puntate numero 5, 6 e 7 di Nuova Scena. Sempre più rap su Netflix. Entriamo nel vivo ora: cypher, freestyle, videoclip e featuring. Il livello si alza sempre di più. Nei primi episodi c’era il timore che quello che avevamo visto fosse il livello massimo raggiungibile dagli artisti in gara. Fortunatamente così non è. Tutto ci conduce, con grosse aspettative, verso il finale, che verrà rilasciato in piattaforma il 4 marzo.
Un livello più alto
Nella quinta puntata le fasi del cypher e delle gare di freestyle mettono in luce tutti i difetti degli artisti che, alla fine, non passano queste due fasi. Gettano luce su tutti i dubbi che, nelle prime quattro puntate, sorgevano riguardo alcuni di loro. La sensazione che il livello non fosse molto elevato c’era. C’è infatti chi ha dimostrato di non essere all’altezza degli altri (commettendo grossi errori durante le esibizioni). I cinque artisti che rimangono devono poi cimentarsi in due prove particolarmente complicate: la realizzazione di un singolo con videoclip in pochissimi giorni e, successivamente, forse la prova più complicata di tutto il loro percorso nel programma, fare un featuring insieme a quattro pesi massimi del rap italiano. Noyz Narcos, Madame, Guè e Marracash si prestano a un’esibizione live insieme ai concorrenti, cimentandosi in un mix tra presente e futuro che porta i ragazzi in gara ad alzare l’asticella al massimo.

Fred de Palma, ospite speciale delle nuove puntate
Lo show, considerazioni
Questo talent nel complesso funziona. Intrattiene, diverte, sorprende a tratti. Nelle ultime tre puntate ci fa sentire del rap di buon livello. Per i nostalgici forse non sarà una grande notizia: non sappiamo se i talent siano effettivamente il posto giusto per il rap, ma dobbiamo abituarci all’idea che ormai sarà presente anche in questi programmi. Un movimento musicale e culturale, che ormai nel nostro paese è così massiccio, non può non prendersi la scena anche dei palchi in TV. Che ci piaccia o no, è così. Netflix potrebbe averci dato una versione di talent più digeribile per un fanatico dell’hip hop, nonostante qualche aggiustamento al format che andrebbe fatto.
Le eliminazioni: la pornografia della sofferenza
Il pubblico vuole il dramma. Forse sì, ma perché andare a cercarlo in un contesto così apparentemente lontano dalla solita televisione? È chiaro che i drammi sono ovunque; ma spiattellare sullo schermo la sofferenza, la delusione di un ragazzo che vede il suo sogno infrangersi, dopo essere stato eliminato dal programma che avrebbe potuto cambiargli la vita, è una crudeltà, un modo per rendere il sentimento carne da mandare al macello dei telespettatori. Il rap è la forma d’arte che, meglio di altre, racconta la sofferenza. Allora sarebbe il caso far parlare solo la musica, o forse questa è un’illusione. Anche perché, forse, un talent privo di dramma non piacerebbe a nessuno.