Un possibile accordo di co-produzione cinematografica potrebbe essere stipulato tra l’italia e gli Stati Uniti.
La proposta di collaborazione industriale è stata formulata da Roberto Stabile, responsabile progetti speciali della direzione cinema delministero della cultura (MiC). Tutto ciò alla proiezione della pellicola Io Capitano di Matteo Garrone. L’evento è si è svolto nella sede della storica Motion Picture Association (Mpa) a Washington.
Io Capitano
Il festival del cinema di Venezia potrebbe essere la prima meta di questa nuova intesa tra i due paesi.
A promuovere l’iniziativa troviamo sigle di rilievo come: l’ambasciata italiana, Italian Screen, MiC, dipartimento di stato Usa e Middleburg Film Festival, alla vigilia dell’inizio delle votazioni finali per gli Oscar, dove la pellicola è nella cinquina dei finalisti per il miglior film straniero. Maggiori informazioni all’interno del nostro articolo dedicato.
Le dichiarazioni dei promotori dell’accordo
Roberto Stabile, come riporatato dall’Ansa, prima della proiezione della pluripremiata ultima fatica di Matteo Garrone, ha dichiarato:
“Lavoriamo per incrementare i rapporti tra i nostri due Paesi e da qui lanciamo una sfida per stringere un accordo di co-produzione anche con gli Usa, dopo quello con il Giappone, dove siamo stati i primi”
A partecipare alla proiezione vi erano alcuni membri votanti dell’Academy, tra cui l’assistente del segretario di stato per gli affari culturali Lee Satterfield che, a proposito del cinema italiano, a speso brevi parole di gradimento:
la diplomazia della cultura, che aiuta a superare le divisione del nostro mondo
Mentre l’ambasciatrice Mariangela Zappia ha affermato, a proposito del film
È un film toccante su due ragazzi che non perdono mai la speranza, l’amicizia e soprattutto l’umanità, una storia su come le persone cerchino sempre qualcosa di meglio per il loro futuro, con l’energia dei giovani e il coraggio delle donne”
Sicuramente i temi trattati da Io capitano sono cari all’ambasciatrice. La Zappia ha infatti iniziato la sua carriera proprio in Senegal, dove comincia il film sull’odissea di due ragazzi che sognano di emigrare in Italia.