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Anniversari

Brandon Bruce Lee: una carriera segnata dalla morte

A 59 anni dalla sua nascita, ripercorriamo la breve carriera e la tragica morte di una delle figure più interessanti degli ultimi anni.

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Brandon Bruce Lee: la vita privata

 

Brandon Bruce Lee nasce a Oakland 1° febbraio 1965, figlio di Linda Emery e del celebre attore ed artista marziale Bruce Lee.

La sua famiglia si trasferisce a Los Angeles e successivamente a Hong Kong, a causa degli impegni lavorativi del padre. Sono anni per il giovane Brandon in cui, oltre ad imparare il cantonese, affronta il dramma della scomparsa del padre, morto per via di un edema cerebrale.   

Questa importante perdita segna per sempre l’animo di Brandon che, assieme alla madre e alla sorella, torna negli Stati Uniti, prima a Seattle poi nuovamente a Los Angeles. 

Concluso un travagliato percorso di studi, inizia a frequentare scuole di recitazione, prima a Boston, poi a New York. Qui entra a far parte dell’American New Theatre, gruppo teatrale fondato da John Lee Hancock. 

Decide, inoltre, di seguire le orme del padre anche nel mondo delle arti marziali, studiando l’arte fondata dallo stesso Bruce Lee: lo Jeet Kune Do.

Brandon Bruce Lee

Film e notorietà di Brandon Bruce Lee

Eredità della rabbia

Brandon Bruce Lee

Primo ed unico lungometraggio realizzato da Brandon in cantonese e realizzato nel 1986, il film narra la storia di un ragazzo che viene falsamente accusato di aver commesso dei misfatti. Per dimostrare la propria innocenza deve sporcarsi le mani di sangue, sfoggiando le sue doti nelle arti marziali nell’affrontare i nemici. 

In questo progetto Brandon collabora con la leggenda delle arti marziali Bolo Yeung, che aveva recitato con Bruce Lee in Enter the Dragon.

Disponibile su Toky Video.

Brandon Bruce Lee in Laser Mission

Brandon Bruce Lee

Brandon Lee ricopre le vesti di uno spericolato avventuriero al soldo della CIA, che deve liberare il professor Braun (Ernest Borgnine), uno scienziato atomico tedesco, prigioniero nell’immaginario Stato africano e filosovietico di Kabango. 

Variety riporta: 

 

“un film d’azione vivace, ben realizzato con umorismo”

 

specificando che la prova attoriale di Brandon risalta quella di Ernest Borgnine, sfoderando in un ruolo di scarso spessore un’autentica grinta da grande professionista.

Il film è disponibile in Home video

Resa dei conti a Little Tokyo

Brandon Bruce Lee

Brandon fa squadra con l’icona degli anni ’80 Dolph Lundgren. Il personaggio di Dolph parla fluentemente tutto ciò che riguarda il giapponese, grazie ad un’infanzia trascorsa in Estremo Oriente. Brandon, d’altra parte, è un ragazzo che è stato cresciuto nella Valley da un padre dentista bianco.

La vita del personaggio di Brandon consiste in “centri commerciali, MTV e guidare l’auto di papà a Mulholland“. 

Film action di arti marziali condito con vari elementi comici, che la critica ha molto apprezzato, lodando la messa in scena e le coreografie dei combattimenti.

Visionabile a pagamento su Prime Video.

Drago d’acciaio

Jake Lo è uno studente che ha perso il padre, agente di polizia, durante gli scontri di piazza Tien-An-Men. Inavvertitamente assiste ad un assassinio legato al proficuo traffico di droga tra Cina e Stati Uniti, gestito da rispettivi boss locali. L’FBI lo tiene sotto custodia in quanto unico testimone,  tuttavia una nutrita schiera di agenti corrotti lo braccheranno nuovamente alla malavita. 

Carismatico protagonista dagli addominali d’acciaio e coreografo per le scene d’azione, Brandon Lee inserisce qua e là espliciti omaggi al padre Bruce e, nei combattimenti del finale, al suo idolo Jackie Chan

Film disponibile in Home video.

Il Corvo e la tragica scomparsa


L’unico film in cui Brandon non fa sfoggio delle sue abilità nelle arti marziali, e non sopportando il fatto di essere etichettato come il “figlio di Bruce Lee”, riesce a dimostrare di essere diverso da suo padre.

Il film, basato sul fumetto omonimo di James O’Barr, è sorprendentemente sentimentale. Ha una reputazione morbosa, non solo per i suoi argomenti oscuri e sporchi, ma soprattutto per la controversia che circonda la morte prematura e non necessaria di Brandon. L’attore muore, infatti, accidentalmente durante le riprese, a causa di una pistola erroneamente caricata con munizioni vere. 

Secondo le testimonianze, infatti, nel momento della scena fatale, la pistola era stata caricata con proiettili a salve, ma quando il colpo esplode, l’ogiva precedentemente incastrata nella canna colpisce Brandon allo stomaco.

 

“Lo vidi crollare a terra, con un lamento. Il foro del proiettile mi parve perfettamente simulato e il sangue era forse fin troppo abbondante, ma nel complesso la scena era riuscita a meraviglia e dopo aver gridato “stop” dissi che ne avremmo girata un’altra, più che altro per sicurezza…

La prima persona a capire fu Eliza Hutton, fidanzata di Brandon, che faceva parte del cast come assistente alla produzione. Lanciò un urlo e si precipitò verso Brandon, mentre io mi rendevo conto che respirava debolmente e che le sue condizioni dovevano essere gravi. Brandon venne trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. I dottori trovarono un corpo metallico nello stomaco che gli provocò la ferita mortale”

Questa la testimonianza del regista Alex Proyas che, in seguito al tragico evento, è stato scagionato insieme ai produttori del film dalle accuse di omicidio colposo. La madre Linda, la sorella Shannon e la fidanzata Eliza avevano scelto di fermare le indagini ritirando la denuncia, scegliendo un risarcimento di milioni di dollari.

Sono stati realizzati diversi sequel che però hanno avuto scarso successo: Il corvo 2, Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta.

A rivedere il film si nota come il tema trattato sia la bellezza della vita. Brandon interpreta Eric Draven non come uno zombie silenziato o un demone, ma con il sorriso sul volto, rendendo la sua performance postuma ancora più toccante.

Visionabile su NOW TV.

Andrea Brandovardi

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