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Mickey Mouse e la questione del copyright

Mickey Mouse è davvero di pubblico dominio? Analiziamo la questione

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1° gennaio 2024: Mickey Mouse diventa di pubblico dominio. Questa è almeno la notizia che da un po’ sta girando ma è davvero così? 

Jennifer Jenkins, direttrice del Duke Center for the Study of the Public Domain, è l’autrice di un articolo che può darci una mano a comprendere meglio questa questione.

La fine del “Mickey Mouse Protection Act” per Mickey Mouse

Con l’inizio di quest’anno, il famosissimo personaggio creato da Walt Disney, da noi meglio conosciuto come Topolino, è uscito dalla protezione del copyright. Secondo l’ultima modifica della legge americana sul copyright infatti un’opera perde la sua protezione dopo 95 anni. L’estensione fu fortemente voluta dalla Disney stessa che ha cercato di difendere il più possibile i suoi diritti sul personaggio, tanto che quella nuova estensione fu nominata “Mickey Mouse Protection Act”.

Dobbiamo specificare che a essere divenuto di dominio pubblico è solo la versione che possiamo vedere in Steamboat Willie del 1928, il primo corto animato in cui appare il topo più famoso del mondo. Inoltre sono usciti dalla protezione del copyright anche la versione muta dei due corti successivi a questo, ovvero Plane Crazy e Galoppin’ Gaucho (la versione sonorizzata sarà disponibile a partire dal 1° gennaio dell’anno prossimo). 

Ecco il corto disponibile sul canale YouTube di Walt Disney Animation Studios:

Questo significa che il personaggio con le fattezze che Walt Disney e Ub Iwerks (coregista e animatore di fatto di quei corti) gli diedero in quelle prime apparizioni potrà essere utilizzato in qualsiasi opera artistica senza dover rispondere alla multinazionale americana. 

Tutte le versioni successive del personaggio che la Disney ha fatto per rinnovare il suo copyright, come la versione del 1940 di Fantasia, verranno rese disponibili man mano nei prossimi anni.

Il problema legato al trademark

Questione risolta quindi, il personaggio non ha più diritti di copyright e può essere utilizzato da chiunque senza dover rendere conto alla Disney. Non proprio. Oltre al copyright in America esiste il trademark che copre: parole, immagini, loghi e altri elementi che identificano un brand e l’origine di un prodotto. Il trademark a differenza del copyright non ha una scadenza. Negli anni la nota multinazionale americana ha utilizzato il personaggio di Mickey Mouse come marchio con cui identificare i suoi prodotti. 

Questo comporta che Topolino non potrà dunque essere utilizzato da altri? La Corte Suprema americana ha dichiarato che il trademark non può essere utilizzato come “arma” per prolungare all’infinito il diritto d’autore. Mickey Mouse potrà quindi essere utilizzato da tutti ma bisogna specificare in modo chiaro e inequivocabile che quella utilizzata è una versione che non rappresenta in alcun modo il possessore del trademark. 

Questo punto è importante e rende più complesso soprattutto tutto quello che riguarda il merchandising e le attività commerciali affini. Per quanto riguarda fumetti o prodotti cinematografici infatti è più facile dichiarare la cosa. 

I diritti di Mickey Mouse in Italia

Finora abbiamo parlato della questione in un’ottica totalmente americana ma per quanto riguarda l’Europa e quindi in Italia? L’unione europea nella sua legislazione sul copyright si concentra molto di più sull’autore che sull’opera in sé. Il copyright infatti protegge una proprietà intellettuale fino a 70 anni dopo la morte dell’autore. Per quanto riguarda le opere create collettivamente, i 70 anni si contano a partire dalla morte dell’ultima persona coinvolta. 

Questo significa che per quanto riguarda il personaggio in sé, depositato da Walt Disney stesso, sarà libero nel 2036. Per quanto riguarda il corto Steamboat Willie invece, poiché ad essere accreditato è anche il nome di Ub Iwerks, morto nel 1971, i diritti qui in Europa cadranno solo nel 2041.

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