Assassinio sull’Orient-Express, il film che Sidney Lumet realizzò nel 1974 portando sul grande schermo il romanzo che Agatha Christie scrisse quarant’anni prima, è disponibile sulla piattaforma streaming MUBI.
Quella di Lumet è la prima delle versioni cinematografiche tratte dal classico della Christie, alla quale fece seguito, nel 2017, quella di Kenneth Branagh, oltre ad alcune meno note riduzioni televisive.
Assassinio sull’Orient-Express. La trama
La vicenda narrata nel film di Lumet si rifà, in maniera piuttosto fedele, a quella del romanzo e prende l’avvio con un prologo ambientato negli Stati Uniti nel 1930 quando, dalla casa della facoltosa famiglia Armstrong, una notte viene rapita la piccola Daisy allo scopo di chiederne il riscatto. Tuttavia, nonostante il pagamento dell’intera cifra richiesta, la bambina, di lì a poco, verrà ritrovata senza vita.
Fra immagini virate in blu inframmezzate da titoli di giornali d’epoca che riportano le notizie legate al rapimento, veniamo a sapere che, a seguito della tragedia, la madre della piccola Daisy, incinta di un secondo figlio, si è tolta la vita, così come la cameriera, accusata ingiustamente di essere complice dei rapitori.
Successivamente, con un’ellissi temporale di cinque anni, l’azione si sposta a Istambul in inverno, dove alcuni personaggi si stanno imbarcando su un traghetto che attraversa il Bosforo per raggiungere la stazione ferroviaria e salire sull’Orient-Express, destinazione Calais. Fra i viaggiatori vi è Hercule Poirot, il famoso investigare belga il quale, grazie a un amico di vecchia data, dirigente della Compagnia Wagons-Lits, riesce a trovare un posto sul vagone letto di prima classe, nonostante questo sia stranamente pieno, considerata la stagione poco propizia a viaggiare.
Superata Belgrado, con il treno improvvisamente bloccato da una valanga di neve che ostruisce i binari, si consumerà la tragedia. Un passeggero, un ricco uomo d’affari, viene ritrovato morto nella sua cuccetta, ucciso a pugnalate durante la notte. Così, su richiesta dell’amico, Poirot accetta di indagare e, fra le lussuose pareti damascate del treno bloccato dalla neve, lentamente il suo intuito porta alla luce la realtà dei fatti. Una verità legata alla morte della piccola Daisy e alle successive tragedie ad essa collegate.
Il film prende l’avvio da un drammatico fatto ispirato al rapimento del figlio di Charles Lindbergh
La descrizione del rapimento di Daisy Armstrong è chiaramente riconducibile a un fatto di cronaca nera che scosse il mondo agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso e al quale, la Christie, si presume si sia ispirata. Si tratta del sequestro e dell’uccisione del figlioletto primogenito di Charles Lindberg, primo aviatore a sorvolare l’Atlantico in solitaria con il suo monoplano ribattezzato “Spirit of St. Louis”.
Un caso, quello del rapimento del piccolo Charles Lindbergh jr., che fece scalpore in tutti gli Stati Uniti e non solo e per il quale pagò con la sedia elettrica un immigrato tedesco che, per altro, fino alla fine si dichiarò innocente.
Nella pellicola di Lumet, così come nel romanzo, per il delitto viene arrestato e condannato a morte un italo-americano. Ma si tratta, tuttavia, solo di un mero esecutore di un crimine commissionato da qualcun altro che non verrà scoperto.
Un cast “All Star”
Assassinio sull’Orient- Express si avvale di un cast eccezionale che raccoglie numerose star internazionali. A partire da Albert Finney nella parte di Poirot, per continuare, in ordine sparso, con Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Anthony Perkins, John Gielgud, Jacqueline Bisset, Michael York, Sean Connery, Richard Widmark, Vanessa Redgrave, Jean-Pierre Cassel, Colin Blakely.
Attrici e attori dalle straordinarie qualità, di cui si può apprezzare la recitazione soprattutto nella versione originale, che permette di cogliere la miscellanea di lingue e accenti che contribuiscono a dare al film una notevole spinta dinamica, in un contesto in cui, per ambientazione (lo spazio chiuso di un vagone ferroviario) e struttura (il classico whodunit, cioè il giallo deduttivo), il dinamismo potrebbe venir meno.
In questo senso un grande apporto lo fornisce, inoltre, l’utilizzo accorto della macchina da presa che segue i vari personaggi negli stretti corridoi del treno e dentro gli scompartimenti (per girare le scene venne utilizzata una vera carrozza dell’Orient-Express), cogliendone così ogni minimo sussulto o indecisione.
Un film che si svolge per la maggior parte in un ambiente chiuso e circoscritto
Buona parte del film si svolge quindi in un ambiente delimitato, impermeabile dall’esterno, sia che si tratti del chiuso delle carrozze ferroviarie, sia che la macchina da presa inquadri gli spazi esterni innevati che, tuttavia, sono irraggiungibili da chiunque a causa della valanga che ostruisce la strada. Almeno fino a quando una locomotiva con un enorme spazzaneve proveniente dalla parte opposta rispetto al treno bloccato, rende nuovamente praticabili i binari.
Nel frattempo, però, le indagini sono state condotte e le intuizioni di Poirot hanno portato allo svelamento del mistero dell’omicidio del ricco affarista, svelando la vera identità dell’uomo e il movente per il quale è stato ucciso.
Alla fine, nel completo isolamento, il vero e il falso possono essere intercambiabili fra loro: è solo questione di morale che, a sua volta, può variare a seconda della prospettiva da cui si osserva. Perché la spessa coltre nevosa che avviluppa il treno e tutti i suoi ospiti offre un comodo nascondiglio in cui il vero può diventare falso e il falso, a sua volta, può trasformarsi in verità. Ed entrambe le verità (o falsità) possono così essere utilizzate per ufficializzare la versione dei fatti alla polizia.
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